Mi ricordo da piccolo le mille volte in cui mi hanno portato in giro e vedevo intorno a me persone ‘grandi’: mai e poi mai avrei pensato di diventare adulto anche io e mai avrei pensato che un giorno la stessa sensazione l’avrei vissuta al contrario, vedendo i giovani frequentare i Corsi. Per carità nessun lamento, ma che strano vedersi davanti di bagaijj tra i diciotto ed i ventisei anni: in forma anche se la notte prima han fatto baldoria, con fiato da vendere anche se son cinque anni che non fan nulla e senza un fastidio dopo mezza giornata a spingere sui quadricipiti.
C’è un altro inconfutabile elemento che dimostra il passaggio inesorabile del tempo: la lettura del menu nei bar. Per guardarlo e scegliere cosa prendere ormai si usa uno schema ben consolidato: uno è dentro e finge di leggere il menù; in realtà lo tiene girato al contrario e l’altro, fuori e da lontano, legge e telefona al primo che sceglie! Se, invece, entrambi sono dentro, leggono a due metri di distanza: uno tiene e l’altro da due metri legge a voce alta. Brutto diventaààà véechh!
Oggi ha preso ufficialmente inizio il Corso SA1 2018 in Val Gerola; peccato che, contestualmente, tutti i ciaspolatori del nord Italia si siano dati appuntamento qui, in Gerola (molto) Alta. E mannaggia a loro che hanno buttato all’aria la colazione di alcuni di noi. Niente sosta e via verso la meta prima che ciulino tutti i parcheggi e i pendii; per la serie “e anche oggi si fa colazione domani” (ndr: la citazione originaria è leggermente diversa, ma ormai la pronunciamo solo visto che scriverla si può, ma dopo che tutti i bambini sono andati a dormire). Sempre bella la Val Gerola ehm……però pellare lì è come passare la domenica mattina nel freezer in attesa che qualcuno si decida a ritirarti fuori. Praticamente il sole lo abbiamo visto in una zolla di neve poco prima di arrivare al vertice inguinale dell’ultimo skilift, posto poco sotto il Passo di Salmurano. In questo inizio di Corso l’idea è stata quella di mixare la pista con il fuori-pista, testando tutti sulla tenuta in salita e verificandone al contempo il portamento verso valle, unendo utile al resto.
Neve tutto sommato bella e parecchio arrosto sul fuoco: dai metodi di salita alla ricerca Artva in un campo fra i più belli creati negli ultimi anni. Poi discesa per un bel canalone che ha evidenziato le doti di allievi e non (Bode Miller in primis ed alla ricerca dei punti Fisi perduti!).
Ah, prima che mi dimentico, oggi trovato modo per non aver freddo alle mani: lasciare le dite in auto. Luca ha chiesto ad Anna una bella chiusura rapida mentre ritirava l’attrezzatura. Detto-fatto un binomio perfetto oltre che un doppio participio passato….come passato avrebbe potuto essere tutto quanto fatto da Luca con le sue preziose dita. Tutto bene quello che finisce bene.
E che dire di Maurino che oggi ha trovato il modo di rendersi utile in assenza di tavolari: con la sua giacca-vento della Norrona ha preso il posto dei semafori: a seconda di come si girava la gente si muoveva. Rosso ed erano tutti fermi, verde e si andava tutti……l’arancio serviva per fare le manovre. Lui non lo sa, ma all’Anas stravedono e lo farebbero dirigente domani mattina.
L’infilata di coda è sempre una manovra cruenta, ma non deve diventare mai invasiva; vedere cinque-sei persone che la tentano davanti ad un ingombro è come vedere bambini in fila a fare i loro bisogni, ma alla fine il tutto è venuto quasi alla perfezione.
Rientriamo presto e c’è il tempo per una birretta, ma un’auto fugge. Perché?
La cameriera impazzisce per le ordinazioni, chiede il licenziamento per esaurimento, ma si riprende alla fine quando ci offre anche l’amaro: alla fine siamo simpatici anche al prossimo.
E adesso? Adesso faremo un 3×3 diviso due e spiegheremo come si organizza una gita (verrà fuori l’esatto contrario di quanto fatto oggi, ma pazienza!).
Tutto bene oggi e tutto bello: soprattutto vedere i giovani motivati e ben indirizzati.
I pazzi di Fenile: Federica, Alessandro, Francesco, Federico e Gabriele; Anna, Gonza, Barney, Gigi, Giò, Andrea, Massimo, Teo, Bob, Luca, Ronz, Adriano e Patajean.
by Patajean®