Aggiornamento Scialpinismo 2008
Disentis (Svizzera), 26 e 27 gennaio 2008.
Quando si dice la “pulizia” !!!
Abbiamo percorso tutti gli scarichi della zona. Al grande meeting contro i “Nemici dell’Igiene” eravamo tutti presenti; di fronte ai No-Global batterici eravamo tutti schierati, con le magliette nere della Brigata della Morte, pronti a portare il nostro know how tecnico.
C’erano tutti: WC Net, Vim Liquido, Cif, Viacal, Dash, Idraulico Liquido….è inutile nominarli tutti; è arrivato anche Mastro Lindo, mentre mancava solo l’Om(o)ino Bianco…..magari c’era, ma chissà dov’era……chissà chi l’ha visto? Alla fine della 2 giorni non stop, siamo diventati i Paladini 2008 del Pulito, ci hanno festeggiato persino per le vie del paese. Fossimo rimasti ancora per qualche minuto ci avrebbero regalato anche casa…….però dovevamo nuovamente attraversare il Passo del Lucomagno, che chiude alle 18.00 e riapre alla mattina alle 8.00, quindi siamo dovuti tornare nella nostra mitika Brianza!!! Chissà perché ma gli Svizzeri sono ancorati ancora a queste tradizioni forse leggermente superate.
Quest’anno l’organizzazione dello Scialpinismo ci ha portato in questo angolo del “freeride”, molto conosciuto, molto poco affollato e ideale per “kagarsi giù” dai molti pendii e canali che formano la struttura ossea di questa zona, che fra l’altro stiamo “lumando” da parecchio tempo, per venirci anche d’estate…..c’è una cresta che vogliamo fare!!!!
Il “Maz”….ha fatto le carte, ma poi ha lasciato ……. Ci ha servito un full di canali, ma lui è rimasto con una doppia (…senza letto matrimoniale!); ha scartato più volte, ma alla fine “ha visto” con una semplice doppia “di pelli” !!! Comunque complimenti a lui per lo sbattimento. Con noi, Cesare, il nostro Gran Visir in questi due giorni splendenti di sole e di voglia.
Alle 17,20 della domenica, quando purtroppo il sipario si è dovuto chiudere, siamo andati a sbeffeggiare un po’ tutti i nostri quadricipiti, stanchi e spetasciati ai bordi del parcheggio.
Invece. la clessidra è stata girata ufficialmente a Chiasso la mattina del sabato; da lì i sassolini hanno cominciato a scendere, inesorabilmente.
Siamo passati dai molti paesini che spesso visitiamo per recarci verso le zone “granitiche” degli Uri, poi abbiamo cominciato a salire verso il Passo del Lucomagno, siamo passati da Campora, (…però era troppo presto per….”fermarsi”!!!) e poi in discesa verso il Disentis, che pensavamo fosse un paesino, mentre ci si è manifestato nella sua grandezza; c’è un palazzo ducale talmente grande che c’è ancora la principessa Sissi che, incazzata nera, sta cercando di uscire dalla cassa per muovere un reclamo contro l’impero Austro-Ungarico!
Il tempo di fare i giornalieri e siamo già sulle piste a schivare la Neuro: ne combiniamo a mazzi!! Scendiamo senza racchette, senza mani, con un piede, con in bocca il pennello; ci è solo mancato di mettere gli sci sulle mani e la racchette ai piedi (magari con le pelli sotto la lingua!) e poi potevamo essere assunti anche da Moira Orfei per gli spettacoli del lunedì sera…..
Però sono cose che servono e si è visto…….come dicevano in Brianza, “poche cose, ma chiare, …come le chiappe dopo un mese di mare con il costumino”. Ognuno danzava sulla pista come meglio poteva: c’erano gli artisti svizzeri delle “figure”, c’erano quelli che provavano il brivido del parapendio con gli sci e, naturalmente noi, che abbiamo messo in pratica molti insegnamenti.
E’ qui che abbiamo cominciato “l’epopea dello scarico”: partiti dall’alto delle cime che sovrastano l’abitato di Disentis, ci siamo calati per numerosi canali, pieni di neve spettacolare!!! C’erano solo una decina di Bigoli, ma….attivi.
I moschettieri del pulito stavano per mettersi in azione fino ai più profondi scarichi del paese.
Su & giù, come il “più nobile dei movimenti”, per tutta la giornata, fino alla cottura che prima o poi arriva, come il Natale ed il panettone.
Sciamo fino a che l’uomo del monte non ci chiude gli impianti; a quel punto recuperiamo le ossa e muoviamo verso l’Hotel Posta, nella contea di Olivone (chissà perché questo nome), nel centro abitato di Platta, dove il “tavulùn, con il piattùn ci aspettta…..per finire nel lettùn a fare il pisulùn. Se non fosse chiaro, l’abbiamo detto alla “romancio”….dopo 3 ore di lezione alla radio, avevamo inteso come farci capire anche da quelle parti. Ci abbiamo tentato anche dopo, a tavola, ma con un successo leggermente inferiore.
Doccia, relax, birretta e naturalmente una sbirciatina alla cartina……pensate che in Svizzera le fanno con i camosci che si muovono!!!! Incredibile. Comunque è bastato un quarto d’ora per memorizzare zone (come quella del Piz Medèl) che presto visiteremo.
Ci mettiamo a tavola e cerchiamo di essere ritmici tra un boccone ed una kazzata!! C’è chi parla delle sue esperienze per “tirare su il brodo con i bastoncini thailandesi o cambogiani”, chi riesce a fare il “bis” del secondo facendo piangere anche i bambini del Biafra adottati a distanza; chi racconta di come ha trasferito il condono edilizio dal Monopoli alla Val Febbraro. Ed infine chi riesce a sgalopparsi un doppio “quadrello di gelato alla vodka” per alimentare i quadricipiti ormai lessi. Esperienze interiori….., ma uno spettacolo!
Giochiamo a dama coi tavoli, saltellando qua e là alla ricerca della birra, ma il Guardiano della Casa ha l’occhio più lucido del nostro, quindi non ci resta che portare terga e resto nel letto, aspettando la mattina della domenica, che si preannuncia “libidinosa” ed in quota!
La mattina arriva presto, così come la ripresa delle attività, esattamente da dove le avevamo lasciate; mancano le cozze e poi c’è tutto….(meno male che gli scogli erano coperti dalla neve!!!!).
Si riparte in macchina per riprendere i nostri impianti.
Prima novità: “l’uomo di Andermatt” (specie di primate con radici elvetiche) ci ha chiamato e ci vuole raggiungere per poter sfruttare questa mitica domenica insieme.
Gli diciamo che siamo pronti a raccoglierlo alle 8,30 nel piazzale della funivia; lui cosa fa?…..peggio di Willy il Coyote (che comunque dovrebbe andare a lezione da lui almeno una volta nella vita!!!). Si auto-stantuffa con una stecca a molla, prende la rincorsa e si lancia…peccato che nelle vicinanze di Biasca, secca l’uscita finisce in direzione del Gottardo, centra il tunnel, esce come un missile e va a sbattere contro i cartelli verdi dell’uscita di Goschenen, che lo rimbalzano in direzione di Andermatt!!!! …finisce esausto nella neve, ai piedi di una donnetta, alla quale chiede se Disentis è lontano. Ricevuta la risposta, dopo aver giocato 4 jolly, un fil rouge e 2 aiutini da casa, chiede “a mani giunte” alla donnetta se può rilanciarlo con la solita stecca……..fa tutto a ritroso fino a Biasca, poi riesce a imboccare la Valle giusta e ad arrivare in perfetto orario per la partenza della 2° funivia. Incredibile!!! Anche Tex Willer prima o poi si inchinerà a siffatto talento.
Se lo sa poi Chuck Norris, secondo me è finita; anzi secondo me neanche Chuck ha mai visitato Andermatt e……
Comunque, per non perdere ulteriore tempo nel racconto, eccoci feroci & assatanati, con le pelli che non vedono l’ora, però….c’è sempre un però nella vita!!!! Quel kagone dello scoiattolo della pubblicità, questa volta ha scoreggiato nella valle sbagliata e ha creato vortici di vento impossibili da gestire per tutto il giorno. Abbiamo cercato in tutti i modi di salire fino all’ultimo impianto, ma niente da fare.
Abbiamo persino fatto uscire una banda di scannazzati vestiti a festa per il carnevale, pur di distrarre gli sceriffi delle seggiovie, ma non se li è kagati nessuno!!!
Mesti abbiamo messo in pratica altri esercizi, fino alla decisione di scendere altri budelli nevosi, ripidi, ma ripidi però! Ormai conosciamo Disentis meglio di chi ci abita; di quello che ha la casa sulla Via della Funivia, sappiamo tutto: da dove tiene il filo interdentale a dove nasconde le caramelle dei nipotini!
Abbiamo imparato un casino però: a non usare lo sci in “modo spietato”, a tenere i piedi per terra, a vedere con occhi diversi il nostro movimento, …che il Furgone di Renzo riesce ad arrivare perfino a Sedrùn….!
Abbiamo anche capito perché l’inflazione aumenta: se un cartoncino di plastica dello skipass costa 10 franchi svizzeri, o per decine di anni ci hanno preso per il culo facendoci credere che questa valuta fosse cara, oppure l’inflazione ha galoppato talmente veloce che per vederla non basta neanche l’ultimo modello della Sharp col quadrante a 14 cifre!!
Abbiamo fatto talmente tante discese che alla fine, l’ometto della funivia è andato via “lacero & confuso”, lasciandoci le chiavi dell’impianto (…..ed anche quelle del carro-armato!!).
Povero diavolo!!!
Purtroppo la bufera di vento era veramente forte, ma le potenzialità della zona hanno permesso di fare tutto quello che volevamo. L’ultima discesa nel bosco è stata uno spettacolo tecnico.
Purtroppo le lancette girano ed il sole prima o poi tramonta; quindi riprendiamo la marcia del ritorno, come detto per evitare di rimanere bloccati al Passo, ripassiamo da Campora (….ma adesso faceva troppo freddo…per “fermarsi”!) e ci fermiamo per un bel resoconto da parte del nostro Cesare.
In questa due giorni abbiamo lasciato segni ovunque (mancano solo i segni degli sci sulle fiancate delle macchine!), …valeva forse la pena lasciarne anche alcuni su di un foglio di carta, in modo da poterli rileggere magari a distanza di tempo, perché vuol dire che quello che abbiamo fatto ci è piaciuto e lo abbiamo fatto volentieri…
C’era chi fra 2 giorni sarebbe andato a Chamonix, mentre gli altri avrebbero contato i giorni in ufficio, fino al prossimo weekend, ma tant’é…..
Alla prossima con nuovi divertimenti e sceneggiature.
Ciao Brutti Kuli!
Patajean
I presenti: Cesare, Giuseppe, Luciano, Silvano, Stefania, Lottar, Carlo, Faustino, Paolo, Renzo e Patajean…….se fossimo andati a S.Siro ci avrebbero fatto scendere in campo, anche se ci mancava la panchina!
A presto.