Come diceva quel famoso poeta: “Il moto fa bene, ma in moto e’ meglio!”…
L’importante è partire la mattina con l’entusiasmo “giusto”, poi il resto vien da sé.
Il bello di solito si vede dal mattino e noi siamo specialisti nella ricerca di ogni angolo che sappia darci il meglio; stavolta però chi ha preso la prenotazione si e’ dimenticato di dare le coordinate corrette, visto che a qualche km da noi “si poteva fare il bagno”.
Era tanto tempo che sognavamo una giornata cosi’……come quando eri bambino e ti chiedevano cosa volevi fare da grande; ognuno crea i suoi sogni e poi li coltiva….un po’ di acqua, qualche semente… se poi i risultati stentano 2 belle palate di merda aiutano!!!
Per stringere i tempi eccoci protagonisti del nostro sogno: salire la Grignetta, riportarsi alla base riprendendo la macchina e sottolineo la macchina, sportarsi a Balisio, salire il Grignone e ridiscendere per tornarsene a casa bigoli e contenti.
Bello o brutto che sia e’ il ns sogno…si però mettiamoci qualcosa di “particolare”…
Per esempio partiamo presto o ancora di piu’ e poi facciamo anche noi qualcosa per “la domenica a piedi”.
E’ chiaro che basta la parola (o il pensiero ?) e il sogno diventa divagazione o cruda realta’; di solito quelli che hanno poco dentro la corteccia celebrale non vengono nemmeno considerati, mentre da noi basta solo “guardarsi”!
Comunque abbiamo deciso: sarà una lunga TRAVERSATA magari anche ALTA + BASSA.
Pensandoci bene ci ritroviamo immersi nel piu’ bel seno delle Prealpi:
- da Milano appare una misera “prima”;
- da Lecco la cosa comincia a stuzzicare;
- da Balisio il tutto diventa prorompente.
Alle 6,30 svizzere siamo alla Pagnotta (quattro conti fanno capire a che ora uno deve dare uno scossone alle membra per buttarle giu’ dal letto e magari rinfrescarle dentro un lavandino) e tra un lamento e l’altro ci si rende conto che nulla sara’ lasciato al caso….l’alternativa e’ fermarsi a fare il pane!!!!
Come ogni buona truppa “controlliamo minuziosamente il materiale” e non portiamo nulla di superfluo: corde e palle varie non sappiamo neanche cosa siano; è inutile fardellarsi di cose che non servono; quindi lasciamo giù la stanchezza e un paio di petoni degni di questo nome.
La partenza ufficiale viene data dal nostro Gallo che al femminile fa Galla, ma il cantico esce dal suo becco…..che al femminile fa…Becca.
Come tutti sappiamo esistono la Becca di Monciair, il Becco della Tribolazione, la Becca di Moncorvè e da ieri anche la Becca del Beppe….o meglio esisteva!!!
Noi comunque siamo sempre con lui e siamo pronti a spezzare qualsiasi becca in favore del nostro Direttore.
Anche i ramponi di solito vanno controllati, anche se talvolta contro la sfiga nulla si puo’…e poi noi cercavamo giusto una Tenaglia, quando ul Tenaja era gia’ li’, ma come fare a tenagliarsi esso medesimo?
Oramai il trastullo e’ cominciato e non si puo’ interrompere; si puo’ solo salire fino al Passo del Gatto prima e al Federazione poi.
Nomi famosi che evocano leggende e fanno pensare a chissà cosa, ed eccoci ai mughi (tarzanelli?) del Buco di Grigna (vediamo di non fare gli sciocchi nel pensare alle solite volgarità!!!).
E’ qui che Beppe comincia a dare segni strani…ormai la picca e’ inutilizzabile…resta il piu’ classico degli zappini…e lui cosa fa??????…scappa dietro il primo mugo e ci da’ di vanga cosi’ che nel giro di 15 minuti ha gia’ vangato una prosetta di 5 mq., che omh.
Sono passate ormai quasi 3,5 ore da quando siamo partiti ma davanti a noi solo nubi, nebbia, neve e tanto frech…neanche gli scudi ci proteggono dal freddo e dal gelo.
Dopo tanto penare eccoci all’uscita della Spalla da dove il rifugio e’ ormai a portata di mano o quasi.
Ivi giunti chi potevamo incontrare se non l’uomo del Grignone? Colui che ha fatto piu’ volte la cima del Grignone, del Grignone stesso?; la traccia esiste perche’ c’e’ lui…il President.
Di solito il rifugio e’ il classico luogo di ritrovo dove rilassarsi davanti ad una tazza di the’ caldo piuttosto che a fantasticare…. ma in compagnia; ma noi se siamo in 9 e ci sono 9 stanze ecco che cerchiamo di occupare ognuno la sua!
Il tempo di raccoglierci e di salutare alcuni appartenenti al Gotha dell’ alpinismo e via che si scende verso l’ultima fase del nostro viaggio, che ci permetterà di raggiungere il rif. Pialeral prima e i boschi della Bassa poi.
Il tragitto è molto in piano e la camminata diventa anche piacevole salvo scoprire piano piano che le forze stanno andando per la tangente e che bisogna ricomporle con del cioccolato, della vitamina C e tanta volontà.
In men che non si dica siamo di nuovo alla Pagnotta per berci qualcosa di caldo…..mah…mah…ma abbiamo lasciato le macchine a Balisio!!! E adesso? Meno male che il ns era solo un sogno.
Comunque volevamo precisare che la stanchezza (tanta o poca che sia) di questi giorni non e’ per nulla un sogno.
Alla prossima sperando sempre nelle spiagge dorate e alle palme di qualche località calda, molto calda.
Ai traversisti……
Salutoni…e grazie della fatica
Patapam