- CIMA: Corno Bedole mt.3.238
- GIRO: Pisgana nel Gruppo dell’Adamello
- DISLIVELLO & SVILUPPO: ca 720 per una 30ina di km
- DIFFICOLTA’: una via di mezzo tra MSA e BS
- NOTE: neve ancora molto bella soprattutto in quota, salvo qualche pappa in giro; portare un paio di quadricipite di scorta!
Oggi per noi una Pasqua anticipata: di sfrodo abbiamo aperto un ovetto e abbiam trovato dentro una sorpresa che meglio non potevamo trovare. Questo giro merita sicuramente di essere fatto e, visto che non abbiamo mai avuto la possibilità sinora, dopo un paio di settimane di valutazioni e un po’ di fortuna con gli impegni, stavolta ci è andata bene e con condizioni ideali; peccato solo la fiumana di gente, che giustamente la pensa tutta allo stesso modo.
Il regalo per noi inizia con la meteo, inizialmente con finestra giusto legata alla gita; partiamo di gran lena e facciamo in modo tale da essere davanti alle leve dell’ovovia Paradiso ed essere noi ad azionarle. La neve in una mattina di bel tempo e su versante settentrionale non smetti mai di apprezzarla anche soltanto guardandola, da vicino o da lontano.
Saliamo sino a Passo Presena (mt. 2.997) da cui parte realmente il giro e qui prima grande sorpresa: si scende sino al Lago Scuro, ma la discesa è di quelle che tagliano le gambe, visto che il manto è tracciatissimo, ma altrettanto jiazzato. E’ come scendere dal letto e mettere i piedi, anziché nelle ciabatte, direttamente negli scarponi legati agli sci e partire per scendere un bel 500 mt di dislivello a lavarsi la faccia…….
Da quota 2.400 si risale un pendio bello ripido e si punta al Passo Pisgana (mt. 2.933) che permette di godere di una prima vista eccezionale sul Corno di Bedole e sul ghiacciaio del Pisganino, altra valida alternativa del giro. Proseguiamo per portarci nel gran catino che precede la salita al Passo di Bedole (ca mt. 3.150); qui una serie di pertiche, fortunatamente compiute da un tracciatore scrocco, permettono innanzitutto di guadagnare quota facilmente, ma fanno sentire anche un po’ la quota, che quest’anno non abbiam ancora raggiunto.
Arriviamo al Passo che precede la cima con visuale notevole sulla discesa e sul gruppo dell’Adamello che lascia sempre abbastanza meravigliati.
Una nota doverosa: noi siamo in giro con corde e piccozze, ma se dobbiamo essere onesti siamo gli unici. Ci sentiamo molto ‘classici’ insieme a pochi altri, visto che ormai domina la tutina e la leggerezza assoluta, che poi però vedi in discesa: la vedi in maniera palese. Il mondo è bello perché è vario ed oggi predomina la velocità in tutto, però vedere e sentire solo gente che parla dei suoi record è un po’ limitativo per uno sport (?) come questo. Alle 12.00 siamo in cima al Corno Bedole (mt. 3.238), da cui si gode….in tutti i sensi. Vista spaziale sulle cime e tracce skialp ovunque, ghiacciaio del Pisgana in primo piano e discesone che ci aspetta a braccia aperte…oltre a qualche crep in evidenza.
Foto di rito, tortino di Andrea per festeggiare la Pasqua e poi inizia la lunga discesona che ci porterà sino a Ponte di Legno.
Neve eccezionale all’inizio che però in alcuni tratti si manifesta tra il crostoso e l’antipatico: non si può avere tutto e cmq sciamo ben al di sopra delle aspettative. Evitiamo qualche zona un po’ critichella e ci portiamo verso un vasto pendio disseminato di tracce, pistatissimo ovunque.
Dopo qualche giusta imprecazione di Giò alle Tutine (saran leggeri, ma in discesa fan paura!) che con tutto lo spazio che c’è gli tagliano la traccia un paio di volte, arriviamo ai tagli orizzontali ed alle zone obbligate. C’è in particolare un punto cd obbligato-della-cascata che permette di saltare una barriera rocciosa: qui massima attenzione, poiché o si scende per canali molto ripidi oppure ci sono cascate di ghiaccio che, se non viste, potrebbero depositare direttamente in…Paradiso. Noi ovviamente optiamo per il canale ripido sulla dx orografica e la scelta si rivela ottima, un po’ come trovare una seconda sorpresa nell’uovo di Pasqua: un altro godimento inguinale!
Scendiamo quindi nella Val Narcanello alzando ogni tanto anche lo sguardo per ammirare altri itinerari, come il cascatone ghiacciato a fianco del Pisganino o il Pisganino stesso, altrettanto ripido e con neve tritata.
Da qui una depressione abbastanza ‘infinita’ dovrebbe portarci in fondo, tra boschi, percorsi a tornanti con toboga obbligati, sentieri e pappa marmellatosa in prossimità della seggiovia del Corno d’Aola. Anziché camminare preferiamo riportarci in quota e scendere a Ponte di Legno con la pista nera per poi riprendere l’ovovia che ci riporterà al Passo del Tonale. C’è uno skipass per scialpinisti che permette questo giro e che è molto intelligente. Siamo tutti con le picche sulla pista di discesa!!!, ma non ce ne facciamo un problema.
Teniamo ancora duro visto che quadricipiti urlanti e gambe cotte ci avvisano che l’è mej piantala lì.
Risaliamo la lunga ovovia riammirando panorami e canali e siamo nuovamente alla macchina. Che dire: sapevamo che era bello e da fare; per il futuro sarebbe da passarci comodamente un paio di giorni o tre per girare fra queste cime.
Rientriamo tutto sommato abbastanza comodi sapendo che la Val Camonica non è un gioiello della scorrevolezza automobilistica.
Partecipanti: Andrea, Giovanni, Adriano e Patajean e Buona Pasqua a Tuch!
by Patajean