Oggi non è stato un giorno qualsiasi e la sintesi è data dal titolo; non ci sarebbe bisogno di scrivere altro. E’ vero che era Santa Lucia, è vero che è stato il giorno più corto, anche se noi non ce ne siamo accorti, ma soprattutto non è stato per nulla un giorno inutile.
Anzi, a ben vedere non c’è mai un giorno banale; magari non hai voglia, magari è brutto, magari vorresti essere altrove, ma alla fine salta sempre fuori un particolare che rispedisce in gola quanto sta per uscire o nel cervello quanto sta per essere proferito. E quanto viene visto improvvisamente compensa in maniera devastante fatica, freddo e fastidi!
E’ quanto accade esattamente alle ore 9.20 di questa domenica anomala di dicembre 2015: qualcuno, nella scighera quasi assoluta decide di schiacciare un pulsante che, improvvisamente, fa apparire le guglie come se fossero parte di un progetto cinematografico; un colpo di vento ed una sassata-da-tergo fanno si che il gioco vedo-non-vedo assuma sembianze pressoché chiare, come le chiappe d’inverno e il gioco è fatto. Esci al Colle Valsecchi e sei contento della fatica, del freddo e dei fastidi: è come se d’incanto l’essere sceso dal letto fosse premiato con l’Oscar. Forse esagerato, ma chi se ne frega.
Come sei bambini contenti di essere lasciati un’ora in più al parco giochi, incominciamo a percorrere i freddi budelli della Val Scarrettone ben consapevoli che prima o poi la solita calura dell’inversione termica comparirà. In giro solo merli!
Il regalo di solito è ancor più bello quando ci vuole tanto a scartarlo e qui è come giocare ai preliminari: più passa il tempo, più la tensione sale e la sorpresa non smette mai di stancare. Panorami conosciuti che si presentano via via differenti o speciali, qualche foto per immortalare il momento e via spediti per il nostro giretto sulla Traversata Alta e Bassa delle Grigne.
Sensazioni autunnali che non vogliono lasciar spazio all’inverno, roccia piacevole da toccare, qualche brutto kulo conosciuto in giro e poi passaggio in vasca nell’ultimo tratto prima del Brioschi, con fiumana di gente che viene e va. Molto meglio il silenzio e la pace del primo tratto.
Al rifugio pasta a kg e la birretta fanno da contraltare al fatto che siamo a metà percorso. “Da che part vemm giòoo?”……dal Costone. Praticamente come l’ascensore della biancheria in un hotel di 258 piani o come il porta vivande in un bistrot nell’attico di un grattacielo di New York. Kagati giù in Val Campione in men che non si dica. Poi ultimo tratto percorso alla “cappuccetto rosso” nel bosco delle fiabe che riporta gli asinelli ai Resinelli.
Giornata assolutamente piacevole e se quando torni non sei stanco, vuol dire che sei sereno.
Partecipanti: i sei del Coca (a scanso di equivoci ho usato l’articolo determinativo articolato maschile!) che, se non fossero oggi con qualche indumento diverso, parrebbero neanche essere passati da casa tra una settimana e l’altra. Ongiul, Andrea, Michy, Giò, Max e Patajean
by Patajean