Fine novembre 2015, una telefonatina in agenzia viaggi, il last minute che incombe ed è fatta: manca la neve, ma scontano le ultime arrampicate in quota e una volta all’anno una Cresta Segantini deve starci, quindi….TAACK! eccoci a presentare il biglietto.
Nell’ultimo mese sono passati un sacco di giorni in cui l’alba ha fatto a legnate con il tramonto per vedere chi era il migliore, chi era il più bello e chi ha fatto scattare più foto in assoluto: gente che ha dormito in cima ai monti, gente che ha fermato l’auto in mezzo alla strada ed è salita in cima alla capotte per rapire l’attimo, gente che ha comprato il ‘porta-selfie’ lungo 450 mt pur di far la foto dal condominio e dal pian terreno.
Adesso manca solo la neve, ma non si può proprio avere tutto. La nostra giornata in Grignetta incomincia con un grande freddo e con un vento gelido che soffia dietro gli angoli: aria de fesùra……; saliamo velocissimi all’attacco e incontriamo altri tre che han deciso di mangiare-freddo come noi. Quando fa così freddo mentre trasporti le tue membra all’attacco tutto ti passa tranne che di mantenere l’idea iniziale, poi la determinazione fa un po’ il resto e come al solito è solo questione di Voglia.
Ogni volta che si svolta…l’angolo, il freddo del vento sferza le facce e solo il piumino aiuta a passare indenni, poi gli spazi al sole compensano e fanno tirare dritto senza grandi patemi.
I cambiamenti climatici si fan sentire anche sulla Segantini: alcuni punti infatti sono leggermente cambiati e la sorpresa alla base della Lingua ci ha lasciato un po’ di amaro in bocca; non tanto per il cinema (la doppia) che bisogna fare (o che è meglio fare) per arrivare ‘dall’altra parte’, ma perché i crolli, le frane ed il tempo che cambia e tira-giù-anche-le-montagne, stanno veramente modificando l’orografia di certi posti. Peccato!
Una bella giornata in compagnia: dù cordate is megl che uan!
Ma novembre è stato anche ricco di amalgama a vari livelli, con i lavori per la Scuola, con i gruppi che ‘fumano di idee’ per dare al cliente ciò che si attende (belli i tempi in cui ci si accontentava), con alcuni direttori che fanno corsi in continuazione anziché lavorare, con qualche altra giornata di alleggerimento in Grignetta per far fuori le ferie in eccesso e con l’immancabile cena in aggregato, ossia con un numero sufficiente di Gratakù atti a garantire che il gruppo, proprio per l’etimologia del termine sia composto, funzioni e proceda con il supporto di ogni suo componente.
Si racconta che nei pressi di Premana prima o poi si ergerà un contrafforte in grado di ospitare quelli della Bassa, in grado di fungere da spezza-itinerario per le uscite del weekend, un BB di mezza quota dove cibo, bevande e qualità del Kuoco fanno (o cominceranno a fare) le scarpe ai più quotati chef protocollati. Cosa manca?…..Ehh, troppo e subito l’è cumé dack una pesciada al mul s’al gà minga voja de nààa innanzz: non si fa!
E la Grignetta a novembre col sole caldo…..
Non mancano anche le notturne sulle nostre Prealpi, per ricordare i tempi che furono…e comincia a non essere bello se si esordisce così!; gli attuali sono anche i tempi in cui si portano a spasso i figli per invogliarli a non tenere il velcro sul kulo per il divano e per ricordare a noi certi attimi in cui andavamo in giro sistematicamente e senza alcun tipo di freno. Pur di non saltare la gita, la si combina di sera o di notte e si timbra…..
Partecipanti: Tuch…..ma propri tuch!
By Patajean