Scialpinismo al San Primo in notturna (22 marzo 2013)

“Per amica silentia lunae” (Sotto l’amico silenzio della luna) [Virgilio, Eneide]

 

La gita del venerdì notte sta diventando una tradizione. Condizione necessaria: la presenza della luna e del cielo sereno. Il calendario lunare è dettato da frate Indovino e normalmente Paolinux provvede a un lancio di agenzia almeno due settimane prima, cosa che il più delle volte scatena l’ilarità dei potenziali partecipanti (scusa, ma quella notte sono impegnato perché devo fare la nord dell’Eiger) e che talvolta si risolve nel trovarsi alla controtapparella solo in due o tre . Insomma, la notturna, soprattutto con la neve, crea ancora qualche titubanza. Figuriamoci poi, quando giovedì sera alla serata di apertura dell’SA2 ho proposto una scialpinistica  notturna al San Primo per il giorno dopo. C’è chi puo’, chi non puo’, chi forse, chi deve vedere, poi domenica c’è la gita SA2, chi è appena tornato dalla Norvegia. Insomma per farla breve, e dopo un pomeriggio di sms a discutere sulla quantità di nuovole previste (è coperto!, no nuvole sparse), mi ritrovo alla “controtapparella” con Anna e Paolinux, il quale mi chiede subito: dove si va? e subito dopo con l’auto imbocca la Valassina verso Milano, segno che era disposto pure a un aperitivo in centro.

Arriviamo a Pian del Rancio e alle 21,30 ci mettiamo in marcia. La luna, un po’ velata, consentiva di procedere anche senza frontale; la neve invece faceva schifo; pesantissima e in piena trasformazione, ma chissenefrega; del resto trovare neve al san Primo a primavera è già un miracolo. Arrivati in cresta, l’abbiamo percorsa per almeno un paio di chilometri con panorami incantevoli.

Le luci degli agglomerati urbani si accendevano e spegnevano dietro le montagne a seconda della posizione in cui ci trovavamo: Lecco, Bellagio, Varenna, la punta Balbianello e Tremezzo, la Brianza. Alle 23, 15 ci siamo bevuti un bel thè in cima e quindi ci siamo preparati alla discesa.

Dopo un paio di belle curve su neve trasformata, siamo sprofondati nel cemento che ha impedito ogni forma di controllo degli sci. Pazienza, l’ambiente ripagava di per sè. Scendiamo pian piano fino a guadagnare la pista da sci con neve battuta, dove finalmente riusciamo ad attivare gli spigoli degli sci e scaricare a terra tutta la potenza repressa accumulata in settimana.

Arrivati all’auto, solo il tempo di dare un’ultima occhiata alla protagonista: la luna, e poi…..una nuova idea: fare la fiaccolata della Valle del Seveso.  Alle 2, infine,  a nanna.

Hanno partecipato Paolo, Anna e Alberto

Un commento

  1. Vai Ronz!!! e mi piace veramente tanto anche l’idea della Fiaccolata Notturna VdS. PJ

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