MA…..IL SOMMELIER PRENDE IL VINO DAL BIDE’ ??? PIZ DA LA MARGNA 3.158 MT — DOMENICA 22 AGOSTO 2010.

Volete evitare di “Leccare la coda”? non volete privarvi di una bella giornata con l’incubo della codazza merdosa in galleria? Volete uscire definitivamente dal tunnel? La soluzione c’è ed è abbastanza fattibile, basta conoscere le persone giuste e mettere i puntini sulle “i” corrette, …….senza prendere le “storte” e sapendo che in montagna le storte possono essere di diverso tipo.

IMG_5268Oggi è stata anche la giornata del kick-off per Valentina, il suo debutto o battesimo nei monti e la gita scelta, per una ragione o l’altra, non era proprio il massimo per farle apprezzare l’ambiente. Secondo me però, il problema principale per lei non è stato se apprezzare o meno un mondo “a parte”, in cui generalmente la fatica è il “kulo dell’icerberg”, ma il capire come mai certa gente (non proprio “di bagajj”, come si direbbe in Brianza!) possa essere così! Lo stupore per me potrebbe essere giusto questo: “Me lo sarei aspettato da gente di vent’anni”! invece no. Bigoli ed anche in misura considerevole; però con la saggezza dei 40 anni è bello essere dei Bigoli Consapevoli!
……e comunque sempre meglio (con tutto il rispetto possibile) degli svizzerotti, che non smettono mai di dimostrare il loro imbarazzante entusiasmo di fronte alle bellezze naturali; rubando un’espressione tipica di Mario, direi che “sono proprio la reclame de la mòrt imprüvisa!!!”.

IMG_5271Scegliamo una meta non difficile per varie vicissitudini, con una certa titubanza iniziale tra il Piz Julier ed il Piz la Margna; due balconi fantastici x ammirare l’Engadina e non solo. Nessuna difficoltà tecnica per entrambe le cime, solo il fatto di stare attenti un po’ all’esposizione ed alle creste finali.

IMG_5288Le vertigini è meglio lasciarle fuori dallo zaino a casa! Alla fine optiamo per la Val Fedoz e il Piz la Margna, mai visti prima. I primi movimenti al Maloja non sono entusiasmanti: passiamo da una strada all’altra in un andirivieni preoccupante per menti sane, poi alla fine ci ricordiamo di avere la lingua in bocca e che gli stranieri a domanda rispondono; riusciamo a parcheggiare l’auto dove serve, nonostante qualcuno cercasse indicazioni tipo “Dreglio, Plesio, Dangri……”……non pervenute nella libretta. Primo incommensurabile successo e passo necessario all’obiettivo.

IMG_5298Più che una salita alpinistica vera e propria, almeno sino alla cresta finale (piuttosto godereccia ed esposta!), si tratta di una sgroppata senza fine……una specie di Cammino di Santiago di “Compostaggio”, come ben capiremo in serata…..!
La meteo è vestita a festa perché oggi è un giornatone di quelli con la lingua “a sciarpa”: i prati sono verde “engadina” ed è Shakira Show ovunque: è tutto un pullulare di Wakka, Wakka, eh, eh, eh!!!!! Qui è un po’ il mondo alla rovescia: tu che pensi di vivere come gli svizzeri, tu che pensi alle tasse che pagano qui, alla casetta in Canadà, alla vita da eremita e poi scopri che a 2.025 metri ci abitano (!?) dei bergamaschi! Percorriamo la Val Fedoz in senso ascensionale e biblico, incontriamo Dolce & Gabbana lungo il sentiero, poi anche una bella gnocca col manico, infine otteniamo informazioni basiche da un gruppo di “tuder” ben guidati da una guida-donna niente male. Ci spariamo ca 400 metri come un bicchiere di Coca-Cola in una giornata di sete micidiale e raggiungiamo la cresta per il tratto finale. In cima c’è sempre spazio, come diceva un noto Bigolo e qui lo puoi toccare. C’è solo l’imbarazzo della scelta: un balcone così non lo trovi neanche in centro a New York e se lo trovi sarà sicuramente scagazzato dai piccioni; qui, invece, è tutto mag-gnifico come direbbe Bono.

IMG_5299“Meno male che non ci sono più le diapositive!” esclama qualcuno. Dopo esserci satollati eccoci di nuovo in cresta per una discesa interminab(b)ile. Arriviamo al lago abbastanza in forma ancora, quel che basta per estrarre i piedi e fare un pediluvio tra un uovo “alla kock” ed una bimba canotto. Secchi come le “arborelle” rimettiamo piede in macchina e decidiamo di seguire le indicazioni di Stefy&Silvan (santi subito!) che ci invitano nel loro podere per una bella pizzoccherata alla Chiavennese. Come si fa a dir di no? Anche perché giustamente vorremmo evitare la codazza e prendere ancora un po’ di fresco, vista la kaldazza esagerata.
Scendiamo e l’unica cosa che vediamo è l’immane quantità di gente che si “kaga-fuori-da-ogni-dove-e-da-ogni-valle” per riportare a casa le terga sane e salve! Una roba incredibile: sembra quasi impossibile che ci sia in giro tanta gente così. Giungiamo in poco tempo a Rasdeglia, in provincia di Isola e vicino allo Splughen, l’unico posto dove il gallo non canta.

IMG_5316E qui l’estasi diventa roba vera! L’idillio prende forma ed il godimento riesce per pochi istanti a non essere invisibile. La casa di Hansel & Gretel poteva anche essere di dolciumi e robe varie, ma nessuno l’ha mai vista e ci hanno solo creduto; la Casa nella Prateria ormai la vediamo solo in edicola e poi costa anche……, ma la Baita di Silvano e Stefania è come quando hai finito la tua torta venuta meglio e le metti la ciliegina sopra in mezzo! Persino ET quando ha detto “telefono casa”….ha chiamato lì !!!!
Andate a trovarli e fatevi raccontare la storia……..poi anche Hansel e Gretel stracceranno le pagine del libro. Tra un capitolo e l’altro della leggenda, ecco i preparativi per la cena che si svolgerà nella “stube”. I pizzoccheri praticamente entrano in padella da soli, in maniera autonoma sotto i rulli di tromba e si offrono in un sacrificio apprezzato sino in fondo. Qui tutto si trasforma: l’acqua naturale assume le bolle, la coca-cola si auto-produce solo attraverso rumori del lavabo, il vinello sincero sale dalla cantina come il cobra esce dal cestello. Osti, è tutto perfetto! Valentina non crede ai suoi occhi e pensa che la montagna non può essere così….e pela le patate insieme a Marco per cercare un po’ di realtà.

IMG_5328Mangiamo veramente bene e poi basta un fischio e l’anguria rotola da sola nelle nostre braccia, poi…….direttamente nel “sentiero di compostaggio” del vicino di casa, ………che quando torna trova non solo l’Amazzonia ricreata, ma anche Orzoway che caccia trichechi d’alta quota e Laura Hingles che cerca il calesse del padre per andare in paese a fare spese! Nel frattempo diamo anche un occhio alla casa, che non finisce mai di stupire; “Qhì gh’è la müneda!”……”Cus’è….!?! l’è del Cai di Meda!?!” è il primo segnale dell’abbandono, del relax delle grandi praterie, là dove riposano i grandi capi.
FRIC, ‘na bevuda; FRIC n’oltra, FRIC……sun ciok! Manca la torta ed il caffè; la torta è ai mirtilli, uno spettacolino quasi da non rovinare, il caffè non si può bere se prima non “liquidiamo” l’Iva. L’iva dal 2010 è un casino….ma in quota tutti possono mandare a kagare l’Erario, …………..è facile: l’iva è sui servizi, quindi basta spingerla e vedrai che dopo tiri l’acqua e sei a posto fino al mese dopo. Evadi l’iva e sei pure contento.

IMG_5330“Ascolta, si fa sera” diceva qualcuno e presto arrivano le 22.00 ora locale, ora della partenza; riteniamo, dopo calcoli algoritmici, che il traffico dovrebbe essere ormai un ricordo ed in effetti ci mettiamo un’oretta e mezza per toccare casa. E’ come se qualcuno avesse versato il via-kal nelle gallerie di Colico. Sciolti e quasi freschi rientriamo alla base e rientrare alla base è sempre un credo fondamentale per poter rivivere emozioni simili la volta successiva.
Prova pikanto!!! E alla prox avventura.
Stefania, Sibilla, Valentina, Marco, Silvano, GigiM, Egidio e Patajean
PJ®

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