VAL TARTANO: L’ERA GLACIALE IV – DOMENICA 5 FEB 2012

Essere avanti vuol dire anche captare il momento giusto per fare le cose e noi oggi abbiamo avuto le immagini giuste che potrebbero essere l’ennesima proiezione del mitico cartone animato. Appena vediamo in giro il produttore faremo quattro chiacchiere per vendere i diritti; tanto anche Scrat ce lo abbiamo in casa: è il nostro Boris, che al posto della famosa ghianda ha il suo block-notes da cui non si separa mai! Chissà cosa ci scrive. La sua effervescenza ed estrosità lo rendono molto simile allo scoiattolo folle del cartone animato. E comunque i personaggi ci sono un po’ tutti….a partire da Diego!
Pur tuttavia quello vissuto oggi non è stato affatto un cartone animato e ce lo ricorderemo per un bel pezzo; un freddo polare che non si vedeva da tempo, con temperature intorno ai -12° già nei pressi di Molteno-Costamasnaga: una specie di Infermo e Paradiso al tempo stesso!
Una roba talmente fredda che anche la stessa definizione del vocabolario rischia di farsi benedire; un freddo pungente che persin il cane, che ci ha seguito per un lungo tratto, ho temuto potesse trasformarsi d’improvviso in un cristallo di Swarovski; una roba talmente brutta che neanche “scoreggiare nella giacca-vento a tre strati” è servita a mitigare: manovra anche un po’ azzardata, ma comunque pensata in buona fede!
La meteo più favorevole ci catapulta dalla parte opposta rispetto all’azimut iniziale: tutti più o meno preparati sul Barbarossa…….e come al solito dalla busta degli “esami” saltano fuori la traccia ed il tema che non ti aspetti: La Val Tartano.
Le liberalizzazioni molto di moda aiutano anche lo scialpinismo e quindi l’opportunità viene colta al volo anche se non si riesce a fare a meno di pensare al termometro che potremo trovare in valle. Piccola sosta al Bar “Sala….” e poi nuovamente in groppa ciascuno al suo asino, alla conquista della carota posizionata a Passo Tartano a 2.108 metri, lassù in corrispondenza della grossa croce che lo contraddistingue e dove le bussole sembrano convergere per qualche magico mistero topografico.
Quando fa capolino il sole ci sembra di rinascere, ma quando torniamo in ombra il terrore comincia a manifestarsi: dobbiamo assolutamente uscire al sole e sfruttare i minuti preziosi. Purtroppo le manovre vanno fatte ed imparate e quindi non sempre riusciamo ad essere schegge, anche perché le pertichette hanno diverse opzioni e tra farle vedere e praticarle….ci sono di mezzo -15°!!!

In cima al Passo troviamo la nebbia sul versante della Bergamasca (ottima scelta quindi la nostra), il freddo che entra nelle ossa ed il tempo per un paio di foto. Ormai sappiamo anche che Alessandro non riesce a far passare un weekend senza che si riesca a non parlare di lui: neanche il Trota ha una sequenza così lineare! Dagli scarponi dimenticati al casello e noleggiati per far girare l’economia, alla gomma forata dopo il Pian dei Cavalli, per arrivare agli scarponi di oggi, tenuti insieme dal filo spinato! La giornata prevede anche una dimostrazione pratica di soccorso in valanga e quindi dobbiamo mollare gli sci per ritrovarci al cd “Porcile” dove si tiene la nostra simulazione. La neve è tanta e qualche caduta ci sta, col faccione che va ad assaggiare la neve soffice, ma giazzata. Alla baita ci rifocilliamo (per modo di dire!) con il thé caldo rimasto e poi ci mettiamo al lavoro, alla ricerca di almeno due artva ben nascosti all’interno di due zaini sepolti.

L’obiettivo della simulazione è quello di dimostrare quanto tempo serve per organizzarsi al meglio, l’importanza dell’azione rapida e la malizia nell’uso degli strumenti. Diciamo pure che, salvo capire bene dove uno zaino possa avere la faccia e dove invece i piedi (persi cinque minuti nei quali avremmo potuto chiamare la Neuro!), il primo corpo estratto ha portato via circa 12 minuti effettivi, mentre il secondo qualche minuto in più.
Al di là degli scherzi oggi ancor di più si è compresa l’importanza di evitare proble-natiche simili, dove il freddo reale fa comprendere come sia brutto dover-wc-si adattare e come sia poco vantaggioso sopportare un simile stress nei momenti meno propizi.
Ci rimettiamo in viaggio verso il fondo della valle, tra slalom e paletti durante la discesa, resa complicata dall’assenza di un fondo adeguato e dalla neve mai trasformata. Nell’ultimo tratto la mascella sembra spezzarsi da un momento all’altro per finire disseminata chissà dove in Valle, mentre le estremità intirizzite fanno a gara a chi riesce ad allungarsi di più per toccare finalmente l’auto e trovare ricovero direttamente nel climatizzatore. Ci cambiamo in cinque minuti, danzando a ritmo di musica per rimanere vivi ed attivi. Messi in macchina recitiamo un’Ave Maria e poi ci fermiamo al “solito posto”, dove però sembrano esserci anche tutti gli altri presenti in Valle.

La voglia di un pizzocchero, un massaggio sciat……e del buon vinello sono gli ingredienti della nostra merenda. In Spagna la bistekkazza si degusta alle tre del pomeriggio, in Val Tartano alle 15.30 ci mandano giù i pizzoccheri, magari cacciandoci giù anche un Gepenin (cugino del mitico Genepì).
Rientro ormai fotocopia degli altri: crisi e freddo è un’equazione perfetta per i giannizzeri della merenda, che restano a casa sotto il piumone!
“Pensa ad agosto ed alla caldazza di certi periodi” è stata la pillola per non pensare al freddo….non è bastata…..!
Gli effetti del freddo di Tartano, oggi? Devastanti! Arrivati a casa:
– Ho sputato per terra mentre passava un gatto: morto!
– Ho starnutito davanti alla claire del garage: bucata!
– Mi è caduta una manciata di neve jazzata dal balcone finendo sul cane-lupo sotto: una statua di ghiaccio da 48 ore!;
– Quando, a casa, ho aperto il cassone è uscita una ventata di aria gelida che ha cristallizzato tutto: mutande comprese;
– Ho messo in frigo il sacchetto delle cibarie: la spia segnala ora che la corrente per una settimana è del tutto inutile!
Comunque e scherzi a parte, sto freddo mi ha giocato brutti scherzi soprattutto quando siamo arrivati a casa e guardandomi in faccia con Faustino, mi sono accorto che mancavano le chiavi del cassone…….a cercarle ovunque per Desio!
Alla fine lo ho trovate, altrimenti in giro come un bigolo per chissà quanto tempo, con sopra il cassone: avrei mantenuto molto bassa la temperatura di tutta la Lombardia e quando qualcuno l’avesse scoperto….ahimé per il sottoscritto.
Adesso speriamo bene per il prox weekend con gli svizzerotti!
Partecipanti: Diego, Bruno, Daniele, Anna, Alessandro, Roberto, Stefania, Silvan, Alberto Asterix, Scrat, GigiEmme, Clint Meroni, Giuseppe, Renzo, Faustino, Pier e Patajean

N.B. settimana scorsa c’era il Triunvirato, questa settimana il Poker d’Assi dei Titolati: spettakolo.
Quattatevi e statemi bene.
PJ

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *