LA NOSTRA DEDICA AL LOTAR. 16 MAGGIO 2010 – BIVACCO REGONDI 2.560 MT ALTA VALPELLINE

L’idea nasce qualche tempo fa: posizionare una targa per il nostro amico Lotar.

IMG_4416Dopo alcune proposte ecco la decisione finale: il Bivacco Regondi in Valpelline. Una valle abbastanza selvaggia e severa nel suo aspetto, con grandi montagne attorno. Il Bivacco sorge su uno sperone e sembra un altare di fronte a cime di una certa rilevanza: Mont Velan, Gran Combin, Mont Avril e Mont Gelé, per non parlare della catena dei Morion, che affianca il bivacco ed è una specie di fotocopia delle Grandes Murailles: un Resegone al cubo, frastagliato ed elegante a proteggere il nostro nido d’aquila.

IMG_4393Qualcuno si è chiesto “qual è il criterio” di posizionare il bivacco in questo posto, però chi ama la wilderness qui trova un bel sandwich….per i suoi gusti. Inizialmente il nostro proposito era un po’ più “spesso” e prevedeva anche la salita al Mont Gelé, una classica qui dello scialpinismo, naturalmente con una dormitina al Bivacco il giorno prima. Ma le condizioni meteo di questo mese di maggio ci hanno subito fatto capire che l’aria che tira (e ieri la Patagonia è stata sposata per qualche ora qui in Val d’Aosta!) non è proprio della primavera e che qui non si sarebbe trattato di scegliere tra la rava e la fava! Diciamo che dai 2.300 metri sembra di essere ancora a metà febbraio: anche sulle tane delle marmotte c’è ancora scritto: please don’t disturb!

IMG_4399Magari mi sbaglio…..visto che su 18 remolazzi qualcuno l’avrà fatto, ma la crema ancora una volta è rimasta nello zaino nella pia illusione che il riverbero non avrebbe inciso nelle rughe ed oggi ci sono dei bigoli con la faccia bruciata: una via di mezzo tra chi dopo tanti anni di montagna combina sempre le solite mastodontiche kazzate e chi improvvisamente viene additato dagli altri come un “mazatazz” col naso rosso, ossia uno che beve!!!

IMG_4402In dubbio fino all’ultimo, visto che la neve è caduta copiosa per tutte le settimane precedenti, ma convinti che il rispetto di questa data fosse un must per noi, alla fine ci siamo decisi e meno male.

IMG_4404Lo dico adesso guardando alcune foto e ripensando a ieri e a quelli che per qualche motivo sembrava non dovessero venire. Andare in montagna per molti di noi rimane non tanto un obbligo, quanto un motivo (o addirittura un imperativo) per gustare alcune cose………

IMG_4405Siamo arrivati a Glacier con temperatura da: “Cià c’è turnümm in lechh!”, ma ormai la frittatona era servita e quindi bisognava mangiare. Proprio a ridosso del paesino c’è un semaforo per i lavori in corso: tra andata e ritorno abbiamo passato più tempo lì che salire e scendere per la gita. Partiamo intorno alle 8.40 sci in spalla, visto che la neve dovrebbe sorriderci intorno ai 2.000 metri. Bosco all’inizio e fino alla conclusione del Canalone della Gaula, dove un colle modello “passaggio a nord-ovest” ci obbliga ad una prima valutazione! Un sentiero si inerpica sulla sinistra orografica della canala, ma appare subito impraticabile. Una parte di noi esce lo stesso per arbusti e terrazzi di neve instabile (ex cenge erbose), mentre i più proseguono nell’impluvio del torrente per riunirsi nuovamente più in alto nella grande piana da cui si vede anche il Regondi. Il vento sferza le facce (….sempre da kulo!) e non lascia tregua; per qualche minuto si pensa al classico “ma che ci faccio qui con queste condizioni?!?!?”. Poi la situazione si fa meno aggressiva. Mancano circa 400 metri, ma bisogna superare un paio di canali nevosi, l’ultimo dei quali incute un po’ di timore soprattutto a causa di alcuni ricordi…..passati!

IMG_4418Il Regondi ci appare nella sua posizione dominante, ricoperto dalla neve, ma in ottime condizioni. L’arrivo è praticamente una festa: un po’ per la gioia di esserci arrivati nonostante tutto, un po’ l’emozione per la giornata e per l’evento. Tutti dentro e tutti in attesa del Marietto, oggi auto-denominatosi la “Sandra Milo dell’isola famosa della Valpelline”……….che non partecipa alle prove del “leader”.
Mario ormai lo conosciamo bene: non si allena, ma quando viene……”al mola mai”….poi scopri che nello zaino aveva di tutto, dal cibo al materiale per fissare la targa; praticamente sembrava un “Piccolo Leroy Merlin” in alta quota. Chissà se lo vengono a sapere quelli del Marketing……..nel frattempo ne approfittiamo per sfruttare il calore corporeo e mangiamo qualcosa tutti insieme e tutto sommato riteniamo utile usare ciascuno i propri mezzi, visto che girando la testa ci siamo accorti che qualche precedente visitatore ha lasciato su una branda la sua….dentiera! incredibile, questa mancava. Non si sa chi, ma qualcuno o ha preso un bello “stremizio” oppure è proprio sbadato e speriamo che fino a casa non abbia aperto bocca, magari per chiedere indicazioni stradali!. Il problema per noi è stato quello di dover nei prossimi giorni riferire al Cai Desio una simile scabrosità! Vabbé…..comunque un po’ di thè caldo per quasi tutti ed una bella coppia di arance mangiate “alla Boris” da Boris, che tra l’altro non so come faccia ad assorbire tutto quello che gli viene detto contro. Ieri era fiero di fronte alla sua frutta, mentre alla sua destra gli hanno detto che qualche mese fa nel freddo, uno che mangiava l’arancia ha avuto un infarto, mentre di fronte un’altra gli ha confermato che si, nel freddo, anche lei ha avuto tempo fa una congestione. Lui tranquillo come Zoff nei momenti in cui veniva esonerato!!!! Anche un maestro zen avrebbe di che imparare.

IMG_4410Qualcuno giusto per fare tutte le manovre si è cacciato anche un po’ sotto le coperte per recuperare le forze. Passare la notte qui è senz’altro una goduria, ricordando anche quelle fatte in passato; con questo vento che urla nelle ossa e nelle fessure della struttura, il momento katartiko rende il tutto un po’ sinistro, ma anche un po’ avventuroso. Non ci rimane che fissare la targa, poi un minuto di raccoglimento personale, come suggerito da Giovanna e via, nuovamente sugli sci e sulle ciaspole.

IMG_4406Oggi c’erano anche i ciaspolatori, che hanno sfruttato la neve in questo modo.
La bufera rimane alta e quindi non abbiamo problemi di visibilità; gli sci-muniti guadagnano presto il pianone, mentre gli altri a fatica si kagano giù per i canali ripidi dell’andata. Finalmente ritorniamo nei pressi della zona ibrida tra neve ed erba, dove possiamo toglierci gli sci/ciaspole e respirare un po’ di caldo.

IMG_4422Al parcheggio meno male che ci siamo solo noi; abbiamo occupato almeno 300 metri quadrati con tutto il materiale, non ultima una colomba, che più che essere aperta…..è stata sfondata a pallettoni. I soliti ignoti e lussuriosi hanno preteso anche il cacao in polvere sopra, nonostante la bora (e Boris!) ed i rischi annessi. Nuovamente in auto e nel furgone riprendiamo quota verso casa.

IMG_4426Difficile dare un giudizio alla gita, in realtà non c’è nessun giudizio; però sarebbe bello poter immaginare le idee di tutti quelli che ieri erano presenti e che, a loro modo, hanno reagito interiormente a questa cosa così strana, perché ogni volta che ci si pensa, è una cosa strana. Ci facciamo idealmente raccoglitori di pensieri, di chi c’era e di non ha potuto essere presente! Il fatto che la targa sia là ci fa credere che sia un bel posto dove ritornare anche in futuro.
Stefania, Angeletta, Giovanna, Adriana, Silvan, GigiM, Renzo Plank, Cavallo Pazzo Barza, Boris, Alessandro Nicchio, Alessandro-Meraldi di Montevecchia, Mario, Egidio, Paolinux, Guido1, Guido2, Francesco e Patajean
Ciao à tüch,
PJ

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