BERGAMASCHI PER UN GIORNO. PIZZO DELLA PRESOLANA MT. 2.561

Domenica 26 settembre: una data che la storia attendeva da tempo. Finalmente nelle nostre vene scorre anche sangue bergamasco. La Presolana sta ai bergamaschi come il Triglav sta agli sloveni! E noi oggi (ieri per chi c’era!) possiamo dire di esserci sentiti un po’ bergamaschi dentro, Pota!!!

Dico dentro perché per sentirselo anche fuori bisogna fare almeno un training di 4 mesi sui Monti Tatra in mutande, magari pikozzandosi le caviglie un paio di volte; e lo dico perché ieri abbiamo incontrato un paio di ragazze che salivano/scendevano, ma alle quali non abbiamo osato chiedere nulla, perché secondo me avrebbero usato, in risposta, il verso del camoscio!!! Altro che le “milanesi”…..
Al posto dei quadricipiti hanno i pistoni che Vettel ha usato negli ultimi tre GP oppure, in questi periodi di crisi ed in assenza di carburatori di F1, probabilmente ammazzano i cavalli e rimpiazzano i garoni!
Insomma siamo entrati in “punta di piedi” e ci è piaciuto; la Presolana alcuni di noi l’avevano già fatta, ma i più no e quindi tutti hanno portato a casa un bel ricordo.

Non è una cima per tutti, anche perché la normale fa selezione in almeno tre punti, nei quali se non poni la dovuta attenzione, rischi veramente di farti molto più che male. L’esposizione abbastanza continua e l’attenzione nei tre punti menzionati, la rendono una normale di tutto rispetto. Stiamo parlando di 2° grado, ma con errori zero: qui non hai il gettone di scorta e non puoi andare alla cassa a reclamare nel caso il cui “l’aggeggio” andasse in tilt!
Partiamo più o meno allineati, ma dopo 15 minuti ne perdiamo un paio (il loro furgone ha spaccato il cambio: praticamente funzionavano solo la 3° e la 4° e son dovuti tornare indietro!!): immaginiamo la scena di andare sempre con le marce alte……credo che il casino sia stato al momento di aprire il garage!!!!!! Avranno scelto chi si buttava dal finestrino prima e chi contro il muro del fondo-garage poi. Comunque li abbiamo ritrovati quasi in cima, proprio nel momento in cui noi menavamo le tolle…..sani & salvi, quindi vuol dire che è andato tutto bene.
Per tornare a noi, alle 9.15 circa partiamo a piedi ed alle 11.30 siamo in vetta! Lo dico semplicemente perché nessuno dei partecipanti lo pensava possibile, ma in realtà ci abbiamo messo veramente poco tempo. Sarà stata la bellezza dell’itinerario, i bla-bla-bla incessanti, ma non ce ne siamo accorti.

La meteo poi ci ha graziato ancora una volta, tenuto conto che qui devi avvicinarti col pannolone, perché lo scroscio d’acqua in Presolana è sempre in agguato. Nubi alte, poi un po’ più basse e poi un via-vai di apri-chiudi con scorci fantastici sulla cresta aerea e che domina il versante nord, con il rifugio Albani in primo piano.
Se almeno i Fassani la smettessero di fumare….magari il vapore in cima sarebbe molto più limitato.
Per circa mezz’ora ci governa il Kissme Show: praticamente una lezione di borbottamento continuo di questo Caronte instancabile e peggio di una suocera inferocita! In realtà è durato ben più di mezz’ora, ma diciamo che una parentesi durante la discesa, dovuta all’attenzione necessaria, c’è stata.

Dopo aver ripercorso a ritroso i canaloni e le cenge dell’andata, e dopo aver sparato un centinaio di kazzate immani alla Grotta dei Pagani, con grande soddisfazione anche dei turisti lì posizionati…….ci kaghiamo letteralmente giù dal pendio ghiajoso, in un turbinio di rumore e velocità, tipico dei bigoli e non certo liberatorio per le ginocchia, che vorrebbero il futuro più roseo!
Ci arrestiamo in prossimità del Bivacco Città di Clusone ad ammirare il panorama e lo spigolone su cui è tracciata la Via Longo, classica di questo posto.
Poi è la volta della Malga Cassinelli, dove birra e caffè salgono sul podio!
Il resto è un lento rientro in diagonale che non finisce mai e una bella bevuta di acqua fresca nelle WCnanze del Passo della Presolana.

Altro atto di una stagione ricca di incontri e sicuramente propedeutico di altro ancora; attore principale KissMe (all’anagrafe Giuseppe Panzeri), a supporto:
Ongiul, Lele, Massimo, Andrea, Davide, Roberto, Angeletta, Luciano, Vincenzo, Carluccio, Simone e Patajean

p.s. i conducenti del furgone non ricordo come si chiamano, ma direi che la loro presenza nelle vicinanze della cima è stata sufficiente per far fare alla panza cose che vorrebbe fare tutti i giorni!
PJ

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