UNA ZONA DI MALNATT!

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  • Plis Valle del Lanza
  • Mulini del Trotto e di Gurone
  • Cave di Molera

Oggi cultura e zone pianeggianti nei pressi di Malnate, nel Varesotto ed ai confini con la Swizzera; dopo la meteo pessima per il weekend e la doverosa rinuncia alla consueta Bimbi & Bambi (che tuttavia riprenderà a breve, in quanto semplicemente rimandata), prendiamo al volo l’iniziativa di Johnny di visitare nel Varesotto posti che rievocano storia e vecchie usanze.

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Ultimamente, quando siamo in giro, veniamo presi di mira in senso positivo e questo fatto si sta rivelando tutt’altro che negativo, visto che andiamo in case/rifugi/abitazioni che non avremmo mai pensato di visitare, in luoghi dove veniamo accolti e ospitati per bibite e caffè (vedere la tendata di luglio in Alpe Musella) o per visitare luoghi della cui esistenza ovviamente non potremmo sapere, come il piccolo Museo del Borgo di Gurone, un paesino caratteristico posto alla fine del ns giretto cultural artistico, avvolto in mura circolari necessarie ad evitare che le piene del fiume Olona possano invadere le poche case che lo costituiscono.

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Partiamo dal Mulino del Trotto ed anche qui veniamo ‘assaliti’ da un ometto simpatico ed entusiasta del suo mestiere ‘di ripiego’, il quale si prodiga per mostrarci i macchinari che lo costituivano (oggi sono solo mostrati al pubblico), come funzionava e farci apprezzare un po’ di storia respirata in questo piccolissimo borghetto. Si va dalle macine sino al vaglio dei cereali, per passare attraverso le cinghie di raccordo con le falegnamerie che stavano sopra al mulino. Tutto era orchestrato bene, ma diretto dall’acqua la cui importanza purtroppo si comincia a percepire solo negli ultimi anni. Chi è entusiasta di quello che fa, talvolta riesce a farlo passare con le parole e gli sguardi a chi sta di fronte. Abbiamo ascoltato rapiti tutto quanto, bello!

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Il posto si addice anche ad eventuali gite fuori-porta, con possibilità di pernotto. Dopo il mulino partiamo per boschi alla ricerca delle cave, che si dimostrano subito interessanti nella loro architettura a 45° (si, perché lo scavo prevedeva un lavoro certosino di scalfittura delle pareti ed estrazione blocchi con questo tipo di pendenza, ovviamente dall’alto al basso) e completamente visitabili dopo che l’estrazione del materiale ha lasciato dei gran buchi.

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Nello spostamento tra una cava e l’altra rimaniamo qualche attimo su orme strane, posizionate per terra (sarà lo Struzzo di Malnate?, sarà l’Alce del Lanza, il torrente che scende fluido nelle sue anse alla nostra destra?, oppure sarà un orso le cui orme sono state disegnate volutamente per terra…..visto che lo stampino lascia anche la scritta “Made in China”?). Si cammina parecchio e si passano varie frazioni, fra cui la Folla di Malnate, ma la meta è vicina: il Mulino di Gurone, anche se è difficile da trovare, finisce in saccoccia.

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Un signore piuttosto malfidente (almeno all’inizio), dal suo balcone si chiede e ci chiede cosa possano fare quindici persone in quel posto, oltretutto interdetto alle persone ed ai mezzi da un cartello ‘chiaro & tondo’ all’entrata del paesino. Fatto sta che, dopo averci scrutato bene, ci ha aperto le porte del mulino, ormai un ricordo dei fasti antichi; poi è sceso e ci ha raccontato come e dove si faceva la farina. A togliere qualsiasi dubbio sul nostro essere “buoni, belli e non pericolosi” ci ha pensato una nonnina dal volto gaudente, che è scesa qualche minuto dopo e di corsa per farci vedere cose che molti umani non hanno mai potuto vedere, causa non essere buoni e belli come noi!

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Siamo talmente immersi nel casino e nella modernità che posti come questo vanno visitati: ci ha aperto le porte di un piccolo museo, ma con oggetti di tutti i tipi. Emblematica la statuetta avente più di cento anni che, ricevendo una monetina, asserisce con la testa il dolce obolo ricevuto! Spettacolare.

La struttura della cinta tonda che circonda Gurone è poi qualcosa da vedere; non resta che tornare, ma subito dopo aver cercato e trovato il tesoro del Geo-catching. Con le coordinate di Johnny, andiamo sul punto e, con non poche difficoltà, riusciamo a scovare il nascondiglio, ben architettato, dove si nasconde il tesoro di Gurone.

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Lasciata la nostra impronta, ritorniamo sui ns passi, ma non abbiamo fatto i conti con la meteo; anche il radar di Meteo Suisse ci ha risparmiato per un po’, ma alla fine l’abbiamo presa e non poco. Lasciati gli altri in un posto comodo ed asciutto, siamo andati a riprendere le auto; al rientro nessuna traccia né dell’Alce né dello Struzzo, ma qualche pallottola e fischio strano (riapertura della caccia quando secondo voi?, oggi!) ci hanno scortato lungo il Torrente Lanza e fino alle auto.

I complimenti vanno fatti assolutamente a Johnny che su questi argomenti è sempre pronto per consigli ed ha un ventaglio di proposte niente male! Grazie ed alla prossima.

Silvia, Angeletta, Chiara, Silvietta, Susy, Tea, Manuela, Mara, Massimo, Marco, Luca, Tommy, Christian, Johnny e Patajean.

by Patajean ®

 

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