- CIME: Traversata della Punta degli Spiriti mt. 3.467 e Punta Payer mt. 3.446
- GRUPPO: Ortles – Cevedale;
- DISLIVELLO + SVILUPPO: 800 mt + 11 km
- NOTE: remollo dovuto alle temperature alte ed un po’ di vento fastidioso sulla cresta.
Oggi eravamo una Sporka Dozzina e ce l’abbiamo messa tutta per comportarci come tale; era parecchio tempo che non riuscivamo a dare il meglio di noi. Nel titolo c’è molto ed anche l’idea di fare una bella maglietta per il Gruppo.
A Maggio ormai è diventata tradizione andare al Passo dello Stelvio per fare una salita piacevole nel complesso di cime meravigliose che circondano il lenzuolo su cui si allenano vari atleti; a proposito, al rientro ci hanno salutato alcuni atleti canadesi, americani e francesi…..chissà magari un domani li vedremo in televisione e magari diventeranno anche famosi. Ma in fondo chi-se-ne-frega.
Abbiamo aspettato ora, periodo nel quale gettano le chiavi del Passo e lo rendono accessibile a tutti.
Viaggio tranquillo e piacevole, visto che di sabato tutto è più bello; tappa a Morbegno per lasciare giù la “sala del peccato” di Stefy, poi a Tirano per fare una piccola colazione ed infine al Passo dove non mancano le incitazioni ai ciclisti durante l’ultimo Giro d’Italia stampigliate sul suolo stradale; non mancano nemmeno coloro che amano fare fatica sulle due ruote.
Partiamo nella parte noiosa; poi miriamo la cresta che rappresenta la dorsale di salita, sulla quale soffia un vento becco e fastidioso.
Lasciamo gli sci al deposito, assicurandoci che non finiscano di sotto, visto che un errore potrebbe essere non fatale, ma costoso sia per il fatto di dover scendere (!) a riprenderli sia per l’eventuale esborso economico e ci portiamo in cima per compiere una traversata
che ci farà toccare le tre elevazioni di cui è composta la Punta degli Spiriti, fino ad arrivare a Punta Payer, che è una specie di trampolino da cui lanciarsi in Val Zebrù, almeno 1.000 mt sotto a piombo. Non avevamo il parapendio ne la tutina da Base Jamper….mannaggia. Comunque lì è un po’ come affacciarsi sul nulla; ormai quando siamo in questi posti ho come la sensazione che per qualche ragioni non venga colta la reale prospettiva. Ieri qui il panorama era da urlo, soprattutto se visto per la prima volta. Certe volte bisognerebbe capire se si è realmente svegli di fronte a tale bellezza ed impressione.
Panorami spettacolo a perdita d’occhio e gente infinita in ogni dove, specie sulla Cima Tuckett, nostra meta dello scorso anno.
Passando davanti al Monte Cristallo si percepisce l’amarezza di questi ultimi anni, dove la regressione glaciale mostra tutti i suoi effetti; qui circa una dozzina di anni fa col Corso A1 abbiamo salito la Nord (era il famosissimo Corso di Alpinismo “Quadrangolare” in cui era stato fatto del biathlon con il tennis, chi c’era ricorda un’espressione di Paolinux rimasta nei libri di Storia), Nord che oggi è messa veramente male. Al di là del lenzuolo bianco che la ricopre, resta poco del seracco di una volta e del pendio omogeneo sul quale si saliva ‘comodi’.
Per qualche istante si paventa l’idea di trasformarsi in Vitelli, ma poi il Manzo che è in noi prevale sul resto; inoltre il remollo dei 25° del Passo mostra i suoi effetti, quindi decidiamo di prendere la direzione opposta alla Valle dei Vitelli e scendiamo la Valle dei Manzi…che per poco non ci gioca lo scherzetto della ripellata.
Tutto bene e rientro in marmellata al Passo, dove nel frattempo il mondo ha fatto la sua comparsa e una manza di 3B Meteo inscena le previsioni per la settimana entrante; usciamo per miracolo tra moto, biciclette e auto.
Scendiamo nuovamente verso Bormio, diventata per noi d’un tratto la città del sesso, del possesso e della perversione; cerchiamo un posto dove appoggiare le chiappe bianche e ci affidiamo al nostro Ranger che qui è di casa e ci porta in un posto…….chiuso, ovvio! Si rifà in poco tempo ed entriamo in un altro pub in cui appena lo vedono lo salutano tutti, fino al cuoco dietro il bancone. Grande Ranger! Più conosciuto in Alta Valtellina di quando va alle elezioni presentandosi con carta d’identità.
Qui la Sporca Dozzina dà il meglio di sé nell’arco di circa sessanta minuti: una dietro l’altra partono alcune delle kazzate più grandi degli ultimi mesi; condensate in questi sessanta minuti le kazzate si sono trasferite sulle mascelle, a torto e a stento in grado di sorreggere il resto della faccia. Raccontarle tutte è impossibile, ma soprattutto stavolta nun-se-pole.
Tirarsi indietro nella vita è facile, tirarsi fuori dal Gruppo invece è un attimo; con questo un simpatico saluto al Pier che non è più ‘in-continente’ in questo momento, visto che la Sardegna lo sta accogliendo in un bel viaggetto.
Alla fine riusciamo a ripartire solo perché Max trova le sue scarpe, finite non si sa come tra fioriera e panchina poi ci fermiamo alle giostre ed infine ripartiamo per il lungo rientro, non prima di toccare ancora Morbegno per salutare la Stefy, in partenza per la baita.
Sabato sera si viaggia sempre bene, quindi rientro veloce.
La Sporca Dozzina al completo di oggi: Anna, Stefy, Inox, Gigi, Enrico, Luca, Max, Andrea, Massimo, Davide, Paolinux e Patajean.
by Patajean®