- CIMA: Piz Campagnung mt. 2.826;
- ZONA: Engadina (Svizzera); esposizione SE
- DISLIVELLO & SVILUPPO: 650 mt e 9,4 km;
- DIFFICOLTA’: MS
- NOTE: giornata super fredda, con neve in generale più che buona, tipica del periodo e con scricchiolio-da-passaggio, indicante spettacolo inguinale per il dopo-salita; un po’ pesante in alcuni piccoli tratti in discesa, ma giusto per trovare un difetto. Il vento dei giorni precedenti ha creato placche ventate visibili in alcuni punti. Pendii tritati.

Tratto dal più famoso e esilarante film di qualche anno fa, anche per noi il nostro piccolo-grande momento di gioia alpina si è finalmente materializzato in questo inizio di 2017. Avevamo prenotato anche venti sedie posizionate davanti al trenino rosso per poterne apprezzare movimento e gustare la libido motoria, ma il freddo ha scongiurato gli organizzatori a toglierci d’impaccio impedendoci di posizionare le nostre fredde terga di fronte al passaggio dell’illustre mezzo locomotore, preferendoci una decina di giocatori di polo puledrati sul lago jazzato di Saint Moritz.
Non possiamo dire che la neve è arrivata, ma nemmeno in maniera netta il contrario e quindi noi si è andati e si è dato inizio al ns SA1 2017, in maniera ufficiale.
Sabato 21 gennaio 2017 kazzeggiando sulla neve in Engadina allo JulierPass: ore 8.45 prima pertichetta dell’anno; ore 13.15 prima curva 2017; ore 15.40 prima conclusione gita 2017. Ciack si gira….pagina.
La nostra Divina Tentazione è sempre super, anche in un anno scarso di precipitazioni; difficile trovare una gita senza ‘macchia’ e quindi ci siamo riservati, tra dislivello contenuto e condizione neve, di andare sul sicuro.
Però ci stiamo attrezzando e non a caso fra un mesetto alcuni dei nostri saranno in altri posti in avanscoperta e ci diranno se, scendendo a sud, le cose sono davvero cambiate. Qualcuno sostiene che le migrazioni, giungendo al nord, hanno causato lo sprofondamento della falda / faglia rocciosa con progressivo innalzamento del suolo italico meridionale che riceve ora tutta la neve; le Alpi servivano per bloccare le precipitazioni e le basse pressioni, ora servono da lancio per farle ricadere più a sud, con estremo disagio anche per coloro che non vivono propriamente di questa passione, anzi causando un malessere che definire tale in questo momento è un po’ troppo sarcastico.
Per cercare di tornare in un’oasi di benessere moral-ludico, possiamo dire che la neve tutto sommato era quel minimo sindacale atto a garantire un pellaggio più che soddisfacente in salita ed un discreto godimento in una discreta discesa, a tratti in polvere a tratti un po’ “polimera”, ma in grado di farci sorridere a fine corsa e pieni di speranza per l’avvenire di stagione.
In salita l’occhio è anche caduto su alcuni scaricamenti spontanei che non erano annunciati dal bollettino, ma che erano un segnale inequivocabile del malessere del periodo: crepe sinistre ed immediatamente adiacenti, testimoniano la sofferenza dei pendii in questo momento.
Dalla cima solito spettacolo visivo; anche a mettere un telone che si apre al nostro arrivo non renderebbe l’idea di fondo. Si vede tutto in totale trasparenza, con un Ago del Torrone in bella mostra e tutti i principali gruppo protesi verso il cielo a salutarci comme d’habitude.
Una nota di rilievo: dal 2017 in Svizzera ci si può arrivare anche e solo in quinta, con un unico scalo-marcia per il passaggio in quarta sul Passo del Maloja; per il ritorno segno della croce, discesa sempre in quarta e festeggiamenti in prossimità di Chiavenna! Per eventuali istruzioni su come ciò sia possibile a Montevecchia vi attendono; oggi hanno già chiamato da Kazzenger per saperne segreti e motivi e per capire come questo fatto (fenomeno per gli addetti ai lavori) sia possibile. Ricciardo è atteso nel prossimo fine settimana. Qual è la morale? che la frizione la puoi togliere o, in casi estremi, tenere in mano per tutto il viaggio.
Non possiamo infine non citare Adriano, profeta della tavola e dei Poseroni (citazione da quota 2.586 mt):”….Comunque questa è la passione/sport più bello al mondo: che tu faccia 250 o 1.500 metri il paesaggio che hai sotto il naso è sempre uno spettacolo unico”.
Sarà un anno “del Léla”, ma è sempre bello.
Oggi tra gli altri: Anna, Stefy, Mattia, Luca, Luca, Enrico, la cordata dei DB (Double-Beppe), Andrea, Massimo, Gigi, Teo, Barney, Pier, Inox, Ronnie, Giò, Boris, Adriano e Patajean.
by patajean