- METE: Sentiero Sosat + Bocchette Centrali
- GRUPPO: Dolomiti di Brenta
- RIFUGI: Tuckett, Alimonta, Pedrotti, Brentei, Casinei e Vallesinella.
- DSL + SLP: 300 mt + 350 mt con ca 20 km di sviluppo
- NOTE: la prima è che entri sempre in un mondo particolare; metti il gettone e godi dello spettacolo in 3D. La seconda è legata al Campanile Alto: ne esistono due, di cui uno è quello originale, mentre l’altro era con noi, seduto al tavolo ed iscritto al Cai Desio!
Il tutto nasce da un’idea del Nuzzo, nel non lontano 2015: “Ma perché non andiamo in Brenta!?”
Detto-fatto, installata l’app eccoci in Brenta con la De.Mo.
Il gemellaggio Desio-Montevecchia (DE.MO) continua, così come l’idea di corteggiare le montagne di Campiglio. Quest’anno dobbiamo partire talmente presto che qualcuno anticipa, ma anticipa talmente tanto che si spagina nel venerdì sera. Madonna di Campiglio viene accerchiata dal Tonale e da Tione e alle 8.15 del sabato siamo ad occupare gli ultimi posti auto disponibili del Vallesinella.
Prima tappa al Rif Casinei, dove Massimo e Annalisa devono purtroppo mollare l’obiettivo a causa di una tosse esasperante; faranno un po’ di turismo in paese in attesa di utilizzare il brevetto di autisti per….conto terzi.
Noi alle 10.15 siamo ai Rif Tuckett/Sella in panorami che lasciano sempre alto il battito cardiaco. Ripartiamo però quasi subito per anticipare la meteo che dà qualche scroscio nel pomeriggio; ci incamminiamo sul primo obiettivo della gita, il Sentiero Sosat che ci porterà al Rif Alimonta , attraverso cenge e voragini, che in alcuni casi appaiono come una lezione di anatomia: il sentiero si dipana infatti in un baratro nel quale occorre scendere per poi risalire. Un po’ come scendere da una chiappa per risalire sull’altra. Chiaro che il passaggio centrale….è obbligato, ma che posto!!!
Alle 14.00 più o meno siamo sulle cenge esterne, dove la luce ed i riflessi del sole ci offrono scorci e cime fantastiche. Ti accorgi che è bello stare al mondo.
Alle 14.30 arriviamo tutti finalmente al rifugio, dove il 1° tempo si svolge alla ricerca della “propria cima” su cui dormire; le camere infatti hanno nomi famosi. Il 2° tempo, invece, è molto più lungo visto che occupa parte dei supplementari e dei rigori. E’ quello del menù: la scelta è come un tiro in artificiale, duro!
Ci vogliono almeno quaranta minuti oltre l’immaginabile e poi anche l’arbitro per fissare i piatti ed il loro numero. Comunque rifugio spettacolare, molto bello all’interno e ben tenuto. Cena ottima e degna del suo nome. Nel frattempo e tramite pc consultiamo la meteo che si annuncia buona anche per la domenica , dove ci aspetta il Sentiero delle Bocchette Centrali.
Prima di cenare e visto che abbiamo tempo da buttare ai pesci, inneschiamo l’aperitivo “sul Monte Bianco”: stanza enorme che si addice al momento culinario, con salamino, patatine, salatini e vinello sincero. Non manca una dose incredibile di sciocchezze.
Un po’ di tempo dedicato allo Spy-Story, per capire a che ora partono i gruppi ‘nemici’, un po’ di caos (calmo) per pagare il conto del rifugio e un po’ di suspense per notizie last minute che fanno cambiare un po’ i programmi per due di noi!
Domenica: ore 8.00 si parte verso la Bocchetta delle Armi, da dove un risalto innesca le Bocchette Centrali, che a loro volta si snodano su cenge trasversali dai panorami senza biglietto. Un mondo di campanili, di cenge, di percorsi artistici, il tutto a portata di mano e di click. Ci sono però due persone che devono scendere e con una certa urgenza, quindi direzione opposta e ritorno al Vallesinella, dove usiamo il brevetto anzidetto. Una piccola emergenza, ma nulla di grave; si risolverà poi tutto nel pomeriggio ed anche bene!
A questo punto mi permetto un pensiero personale, che di solito non esprimo, ma che qui è doveroso: di questi due giorni non ricorderò solo i colori, le forme e la passione sfrenata che mi muovono in questi posti, ricorderò le persone con cui ero ed il piacere che ho/abbiamo a stare con loro. E mi accorgo che ogni volta è la stessa sensazione, che da intangibile diventa estremamente palpabile e concreta. Non nego che certi luoghi mi danno le stesse emozioni anche dopo 40 anni (e qui ci sono passato con Paolinux circa 38 anni fa!!!), ma certe persone me le danno in ogni minuto che trascorro con loro, talvolta arrivando alla lacrimuccia, come l’altro ieri per il supporto ricevuto. E’ bello sapere che si va insieme, è bello sapere di contare sugli altri e che certi valori non tramontano. Spero di andare in giro all’infinito ed in un gruppo di persone come queste….e con altre che in questo weekend non hanno potuto esserci. Di solito al lunedì passano le foto, al martedì passano i dolori, al mercoledì passano i ricordi del weekend, ma questa cosa ormai non mi passa più. Cambiano un po’ i tempi ed in funzione delle varie esigenze, ma la scoperta che certe cose si possono gustare così è sempre forte, anzi molto forte….
Scendendo verso l’auto, in coda ai pensieri che forzatamente attraversavano la mente ed un po’ come la pubblicità durante il film, abbiamo immaginato gli altri sulle cenge, sui sentieri verso il Rif Pedrotti e poi verso il basso. Dalle foto ricevute i fatti sono andati esattamente come immaginato. Quindi siamo già a tradurre in parole alcuni pensieri che sabato sono andati a sbattere nelle varie menti e quindi ad immaginare qualcosa di carino anche per il 2017.
Uno scorcio dei Campanili: quello Basso ed……il nostro, quello Alto!
Il ritorno si sa, riserva sempre sorprese poco gradite; non sempre, ma quando ci sono, rischiano di rovinare la pace creatasi qualche ora prima. Chi nuovamente dal Tonale e chi da Brescia, il rientro è stato duro causa traffico da turisti per caso (?).
Una ‘brenta’ di saluti a tutti e di altrettanti ringraziamenti per aver partecipato.
I soci DE.MO: Stefy, Anna, Ginevra, Lucia, Annalisa, Angeletta, Anna di Inox, Roberta, Sara, Luciana, Adele, Miriam, Elena, Chicca, Ongiul, Lele, Massimo, Andrea, Daniele, Erik, Angelo, Piero, Angelo, Massimo T, Bob il Conte, Ale Nuzzo, Beppe, Davide (il ns Campanile Alto), Enrico N, Enrico M, Claudio, Carlo, Ale Barin, Pier, Paolinux, Dario e Patajean
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