- CIMA: Monte Resegone mt. 1.860 in ski-randonné.
- GRUPPO: Prealpi Lecchesi;
- DISLIVELLO E SVILUPPO: ca 800 mt e con ca 7,5 km totali
- DIFFICOLTA’: oggi mìnga.
- NOTE: ‘polvere inguinale’ caduta nella notte, giusto quei 4 cm di sopraffina, sopra un letto leggermente jiazzato derivante dalla precedente nevicata. Minimo sindacale per non cambiare gita.
Andare al Resegone con gli sci ormai capita di rado e con un’annata come questa diventa ancor più difficile; tuttavia ci abbiamo creduto sino all’ultimo e ne è uscita una gita per una cima che non ti aspetti. Come già successo qualche annetto fa, il Resegone regala scorci e soddisfazioni di tutto rispetto; del resto è un po’ come immaginare di avere una casa a più piani e di andare in soffitta per poi uscire sul balcone a vedere sotto: dalla croce c’era l’imbarazzo della scelta. Peccato solo che ormai da noi nevica solo il minimo sindacale, altrimenti potremmo tirar fuori cose molto interessanti.
Dopo un po’ di aero-natica a Lecco (tutti iscritti, eh) partiamo di buon ora verso Morterone, ma il cafferino a Ballabio e nel posto giusto non può mancare….insomma arrivi a capire che ti alzi alle 5.00 per essere puntuale e poi arrivare a Morterone per le 8.00
Strada a tornanti in buone condizioni, con un po’ di strato infido che tuttavia non preoccupa per nulla “Dino” (l’auto di Barney…..passata dal rullo di granito al 4×4!) e prima grande constatazione al parcheggio: siamo di fronte ad un guado o al guano? Lo strato di neve sul quale dovremmo appoggiare le assi non è molto entusiasmante; non ci facciamo prendere dallo sconforto e ci crediamo. La salita diventa subito una bella e continua scoperta di angoli, di sole e di neve che ci rifocilla e rende la gita veramente piacevole. Sappiamo che prima o poi l’onda d’urto di gente che sale qui arriverà e sarà infatti così.
Arriviamo al Rif Azzoni ed in cima al Monte Resegone in tempi più che ragionevoli; anche il rifugista è arrivato da poco e quindi si issano bandiere, si butta la legna e si gode del panorama per quel che il cielo permette, perché da lì a poco tutto si offusca e l’annunciata perturbazione si manifesta alle porte.
Dopo aver perso il cappellino di Barney, aver capito che a dispetto delle dicerie la merda & l’ignoranza non arrivano per nulla dalla Brianza e, soprattutto, aver riscoperto che a San Valentino ul toorr al varda minga in facia la sua waca!, ci prepariamo come Svindal ai cancelletti di partenza.
Nel frattempo tutto cambia, soprattutto la (o il?) meteo; in pochi minuti le nubi coprono il cielo, la gente sparecchia, ci si copre e via. Bello constatare che c’è anche gente giovane che pratica questa passione: una cinquina de juinott che forse non avevano 18 anni, ma carica da vendere, ha fatto ricordare anche i ns tempi andati, bello.
Sciata mica da ridere e leccarsi le orecchie sul Resegone non è poco. Non avremo ancora fatto del vero scialpinismo in questa stagione strana, ma la bella sciata di oggi, per quanto sia esagerato parlarne in questi termini, è stata un bel regalo e poi, in fondo, a noi che ce ne fotte……ci siamo divertiti.
Tratto alto molto bello, passaggio nel canale altrettanto e toboga fra gli alberi da urlo….poi tutto regolare sino alla piana ‘della truna’ e, per finire, discesa complessa nel bosco rado. Praticamente alle 12.00 eravamo già apparecchiati per il ritorno. Birrettina finale a Ballabio e poi ritorno a casina per una nuova giornata! Praticamente weekend di 3 giorni…
Bella lì: Andrea, Barney, Giò, Max e Patajean
by Patajean