SENZA SOSTA SULLE SOSTE!

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Weekend col fringuello! Prima che cominci la stagione degli amori, la VdS ha gli occhi sull’impollinazione e sulla fotosintesi clorofilliana. Obiettivo: essere in prima linea nel momento del bisogno e nel momento in cui i 150 Corsi del 2015 si dipaneranno nei loro programmi.

Tutti sull’attenti e tutti pronti al confronto costruttivo direttamente sulle vie di arrampicata: alle 8.30 il Moreschi riceve il solito contributo monetario non certo paragonabile all’asta dei Bot, ma certamente poderoso per l’economia di Chiavenna, a parte la presenza di 5-6 ragazze abbastanza rifatte ed in modo evidente. Una vomitata di auto e pullmini che mettono le mani su cappuccio e brioches prima di appoggiare le membra semi-stanche sul gneiss delle Placche di Bette.

  • Ore 9.48: pendiamo dalle labbra del Gegio per l’appello e l’assegnazione delle cordate; i soci scelgono dove appendersi;
  • Ore 10.00: la duplice o triplice cordata prende possesso del grado e delle manovre, con la supervisione di un graduato;
  • Ore 10.09: siamo già sulle doppie. Spettacolo!!!!
  • Ore 10.10: il Gegio sa di avere un potenziale.

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Scherzi a parte, il tempo che abbiamo dedicato alle manovre di salita, recupero e doppia, coadiuvati dai titolati è stato un tempo ben speso. L’esperienza credo sia da considerare molto positiva (oltretutto obbliga anche i titolati a restare sul pezzo, nonostante alcune assenze!), anche per una questione di tempo comune passato insieme.

Dopo la parte dedicata alla pratica, arriva quella dedicata alla ‘demo’: manovre di recupero del secondo di cordata con paranco e calata del compagno in caso di impedimento.

Alle 14.30 ca siamo già di fronte ai cartelloni pubblicitari della birra, col Moreschi nuovamente in pole position. Qui troviamo anche i recenti ex allievi appena ritornati da una gita di scialpinismo in Engadina. Bello sapere che gli adepti impiegano parte del loro tempo per questa passione in parte ottenuta proprio in Valle….

Peccato che sia andata così bene; voti bassi e bocciature avrebbero garantito assenze dai Corsi e rimandi vari a settembre…….con incredibile quantità di tempo guadagnata, escamotage mica-da-ridere. In molti ci abbiam provato……mai demordere, magari qualche bocciatura arriva inaspettata. Quando siamo in strada assistiamo ad un fenomeno da non credere: tutti abbassati a 90°, a destra, a sinistra, in mezzo alla strada, nei negozi, nei bar. Poi abbiam capito tutto: oggi era il Pi-Greco-Mezzi-Day! Noi eravamo in macchina e queste cose non le festeggiamo.

Ultima nota di redazione ed è quasi ufficiale: la Mer-Dacia è l’auto di questa porzione di anno 2015.

Partecipanti: Stefy, Anna, Gegio, Antonio Inox, Pier, Paolinux, Armando, Nicchio, Max, Teo, Mago, Daniele, Cristian, Gigi, Antonio M, Barney, Stefano, Dario, Egidio, Cesare, Mirko, Dave, Andrea, Massimo……speriamo di non aver dimenticato nessuno!

IN SOSTA…ANZI IN PANCIOLLE!

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Alle 16.00 minuto prima minuto dopo alcuni di noi, anziché tornare a casa, volgono verso Premana: siamo ospiti di Massimo I, Re di Casargo, Gran Visir di Premana, prossimo ospite di Geo & Geo, probabile Laurea Honoris Causa per lo Stinko-di-Dino e del PorkoSauro (fortunato Dino, l’ex dinosauro morto ai tempi di Fred Flinstone; in epoca attuale avrebbe sofferto un casino, anche in termini di cottura!). Si narra che “I Conti” di Premana fossero egregi cuochi e autisti di fama mondiale, talmente abituati a spostare macchine e furgoni che alla fine son scesi fino a Montevecchia, dove si sono stabiliti.

Scherzi a parte, meglio dirlo subito e confermarlo un minuto dopo: Massimo e Andrea ottimi cuochi e da mandare al San Remo del MasterChef! Cibo impeccabile e bontà assicurata.

Immortalato davanti a ‘casa sua’, Massimo fa il suo bel figurone con grembiulino di Mario Merola ed il bavaglio della prova del cuoco (sembra che anche il Nonno di Heidi si sia materializzato in zona, ad insaputa dei più, per capire i motivi di siffatto entusiasmo e successo nei pressi di Casargo!). Nelle vicinanze di Premana manca la neve e non è certo una novità in questo anno scarso, ma a Casargo i metri sono tanti e la fatica per percorrere 50 mt di salita si fanno sentire. Ore 17.35: comincia il pranzo nuziale che proseguirà sino alle 02.30, in una non stop da paura. Lo schema è il seguente: tutti zippati intorno al camino, a turno ci si stacca di 1,5 metri per 7 minuti caricando il gargarozzo con l’aperi-cena e poi, a circolo, si ritorna in posizione. Quasi come la manovra dello “scavo per travolti”. Che spettakolo!

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Un minuto di raccoglimento di fronte all’arazzo della Baita, dove la simulazione di “Piccole Donne” riprende dal vero un altro film più reale poi….

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I pizzoccheri da urlo sono andati giù in pochi secondi: eccezionali; poi è la volta dei secondi. Siamo in nove, ma ognuno ha la sua funzione: c’è chi carica il camino (e chi lo guarda), c’è chi prepara da mangiare (e chi mangia) e c’è chi apparecchia la tavola (e chi guarda!). Si chiama divisione dei compiti, è un’operazione storica, un classico. Poi però si inverte l’andazzo e la normalità torna ad essere padrona.

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Alle 23.00 uno strano rumore pervade la Walle: sono gli abitanti di Premana che affilano le lamine (forbici, coltelli e sci…..) ed è un casino della mmadonna: tengono lontani i ladri, si allenano per le gare (ombra) di ski-alp e aiutano i wc-ni di casa a tagliare lo stinko degli scafisti immigrati. Dall’altra parte della Valle rispondiamo coi Tomowak.

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A mezzanotte un tonfo conferma che i mmaroni del Nonno di Heidi son caduti…..non lo troveremo quindi al nostro risveglio, ma credo che abbia portato a casa un paio di etti di know-how di come si gestisce una baita. Poi tutti a nanna, non prima di aver visto in 3D su Tablet, un pezzo del film della Gazzetta (neanche un Consorzio di Orologiai guarda così attentamente nella carcassa di un marchingegno con le lancette).

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Alle 7.00 del giorno dopo suona il gallo, usciamo dai sacchi a pelo e ci rendiamo conto che aver dormito fuori avrebbe generato più caldo, ma siamo vispi e quindi ci facciamo l’idea di kagarci direttamente in quel di Paglio, per una salita veloce al Cimone.

Partiamo con Stefy alla guida del pullmino ed “in prima” per una decina di kilometri raggiungiamo l’Alpe, dove la famosa gara (ombra) non c’è, dove “in Paglio” non c’è una beata favazza e dove il sole tiepido compare dietro le nubi stanche. Qualcun altro, invece, rimane nelle wc-nanze di Casargo per una passeggiata in mezzo ai local. La perturbazione annunciata è ancora lontana e quindi la meteo ci regala una finestra dove compaiono anche vaso di gerani e davanzale!!! Prendiamo la palla al balzo e ci portiamo in vetta, con un po’ di vergogna, visto che mentre noi compiamo una salita, c’è gente (brutta gente) che ne compie almeno quattro! Anche senza lo stinco….probabilmente due sono sufficienti, figuriamoci quattro.

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Nel primo pomeriggio siamo di nuovo in baita a respirare l’aria del silenzio e dell’armonia. Un bel weekend, proprio bello per il cibo e per la compagnia, qualcosa che è rimasto, che rimane, che rimarrà.

Stefy, Laura, Elena, Silvia, Massimo, Andrea, Teo, Max e Patajean

by Patajean

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