- CIME: Palon de la Mare (mt. 3.703), Punta Cadini (mt. 3.524) e San Matteo (mt. 3.678) in tre gruppi ben skoglionati!
- ZONA: Ghiacciaio dei Forni e Gruppo delle 13 Cime
- DISLIVELLI: dal 1.100 ai 1.200 metri….sfasciume più, sfasciume meno!
- DIFFICOLTA’: assenti, se non il fatto di poter inciampare nei ramponi.
Ancora una volta avevamo in mano la possibilità di “fare 13 al Bilot” e non ci siamo riusciti; in compenso abbiamo chiuso il Corso A1 2014 nella maniera attesa, calando un bel tris di cime per tutti gli allievi/e, così che il tutto possa dirsi rispettato e come da calendario.
Forse l’unica cosa che è veramente mancata e da sottolineare è stato l’allenamento, però da quest’anno abbiamo trovato una novità: dopo le pastiglie Enervit, avremo le capsule di Premana: un mix energetico di frutta & verdura (di stagione e non!) che pare abbia proprietà paradisiache.
Provare per credere…….anche se i test verranno effettuati a Novembre, in loco e solo con assaggiatori doc!
Meteo sempre incerta, ma convinzione a mille e quindi il weekend viene confermato, con partenza all’alba e macchine in movimento quasi da subito; dopo un piccolo parapiglia sul posto dove kolazionarsi, siamo più o meno tutti pronti sulla ‘graticola dei Forni’ intorno alle 9,30.
Il più grande dei miracoli è che la fanga del parcheggio questa volta è assente o comunque limitata, né i vestiti né lo zaino restano impastati come invece accade quasi tutte le volte che ci mettiamo piede.
Panorama sempre bello per chi lo vede con gli occhi della prima volta e gambe che tardano ad ingranare la marcia, sostenuta solo dai muscoli e non dal cervello, già stanco prima di ragionare. Arriviamo al Rif. Branca con l’entusiasmo a mille e la voglia di andare al jazée. Dopo aver monopolizzato il rifugio e le sue camere, ci dirigiamo verso il ghiacciaio…….chissà fra 20 anni a che ora dovremo partire per essere operativi!!! E comunque non ho ancora ben capito se era più lunga andare al ghiacciaio a far manovre, piuttosto che andare a prendere le chiavi della camera…….,dü ball !
Le nuvole sono già pronte per kagar-giù acqua, ma noi siamo fiduciosi ed iniziamo a legarci per la progressione e le manovre; non poche le difficoltà nel momento in cui si gioca al “chi ha visto il mio allievo e perché me lo hai ciulato?” Salvo i preziosismi di Gastone che, preso da un’irrazionale euforia da ghiaccio, non sapeva più cosa fare/non fare pur di “possederlo” e salvo qualche kasino intestinale fra chi prende l’allievo e chi è libero come un fringuello svizzero, tutti ci avviamo verso le zone convenute.
Iniziamo la solita tiri-tera del metti il chiodo e togli il moschettone, dai corda e buttati nel crep, fino a quando le cose entrano in testa……………..per uscire al rifugio.
Arriva puntuale la pisciatina di acqua e poi, quando tutto finisce, ecco uscire il sole: ritorno come in una gita tibetano-nepalese, ponticello, caffe-latte e poi birretta al rifugio con le terga che ringraziano!
Alle 19.00 migliaia di persone saltano fuori da chissà dove e si impossessano, indiavolati, dei tavoli. Una caciarra bestiale, il bla-bla-bla spesso inutile risuona nell’aere del salone e quintalate di cibo entrano dalla bocca per tappare tutti i buchi e rovinare la notte ai wc-ni di letto!
Foto di gruppo e poi a nanna, visto che la sveglia è prevista per le 3.45; prima delle 4.00 non è possibile ingurgitare nulla (la servitù è in panciolle!) e quindi la partenza nuda e cruda viene ‘posticipata’ alle 4.30.
La tensione non si vede, ma un po’ c’è. Ci dividiamo subito in quanto i sentieri sono subito diversi e via, verso le nostre mete: chi al Palon de la Mare, chi alla Punta Cadini e chi al San Matteo. Per le prox 4/5 ore le parole saranno centellinate (ho scritto parole e non kazzate!) e il tric & trac, più scialpinistico che alpinistico, prende possesso dei più. Sulla via normale del Palon oggi c’è anche Marco Confortola con il quale scambiano quattro chiacchiere sull’ultimo suo viaggio in Himalaya e sulla stupenda giornata.
I colori arrivano ben presto ad allietare l’alba, evento sempre ben accetto ed invidiato dai migliori Colorifici: è una cosa inversamente proporzionale ai costi che da noi si pagano per Sky. Qui più ti alzi di livello e più l’immagine si perfeziona ed in forma gratuita; unico costo: un po’ di fatica!
Verso le nove ci colleghiamo e ci ritroviamo più o meno tutti contestualmente sulle tre cime menzionate, chi nella nebbia, chi con nubi nere incombenti e chi con le nubi in arrivo. Strette di mano e giù veloci: DAIII VELOOOOOOOOCIIII !!
Dalle cime è ben visibile la cavalcata che permette di collegare tutto l’arco di cime che compongono questa porzione delle Alpi.
All’andata eravamo tutti giocatori della Nazionale e quindi si beve uliveto, ma quando siam tornati!!!…altro che plin-plin: cessi occupati a go-go, con contratti di leasing a 3 ore, pagamento all’entrata. Ad ogni modo è ancora da capire se è meglio la rocchetta, l’uliveto o una cassetta di kiwi!
Al rifugio rientriamo più o meno ancora tutti insieme e qui non si può che dedicarsi ad una delle attività per eccellenza: lo spuntino. Ma non basta e quindi con un bel nugolo di adepti ci buttiamo giù direttamente alle auto ed imbocchiamo la strada per il campeggio di Cepina (che il ns Mitiko Pier conosce bene e che vale una fermata: lui, un intenditore in questo senso, non sbaglia un colpo……e non per niente abbiamo buttato via una carica del telefono per contattarlo prima e da posti in cui la rete è quasi un miraggio). Posto tranquillo, bello e solo per noi…….uno spettacolino!
Il resto è un ritorno sufficientemente rapido con un bel camper davanti, con una scritta che per alcuni di noi rimarrà stagliata nel tempo per almeno qualche anno: MANUCCI 112 !!! provare per credere: un incubo. Ad un tratto abbiam pensato persino di chiamare un esorcista per mitigare l’effetto paranoico che stava subentrando agli occhi, anche di quelli che dormivano sui sedili posteriori. Secondo me se viaggiate con una qualsiasi scritta sul retro della vs auto e vi mettete volutamente in coda, vi fanno diventare famosi!
A questo proposito sto preparando un cartello: pomodorini & rucola, ma solo di Premana…..
Adesso però aspettiamo il Mate-di-Premana!
Un bel complimento a tutti i ragazzi e a tutte le ragazze che hanno dimostrato dedizione, impegno ed anche passione per una cosa qualunquemente inutile e che per noi è sempre una bella gioia trasmettere.
Credete al vostro sogno, seppur vi tormenta!
Partecipanti: 16 istruttori della VdS e 21 allievi/e per un totale di 37 Brutti Kuli.
By Patajean