· Cima del Foisc – mt.2.208;
· Zona: Val Leventina, Svizzera nelle wc-nanze di Airolo;
· Dislivello: 830 mt con salita da Brugnasco e 1.050 mt di discesa “polverosa” su Madrano;
· Caratteristiche: neve tipo farina 00 !!!, ma di quella proprio buona nella parte alta; leggermente trasformata, ma ugualmente ‘elegante’ nella parte bassa; bosco molto bello, ma complesso nella discesa finale sul tornante. Forse da consigliare solo a chi è in preparazione di una gara.
Il Corso SA1 Base 2014 sta alla meteo (o al meteo?) come il bosco sta alla gita: un casino! Sono ormai quasi due mesi che il sole compare solo in settimana, giusto per far inkazzare il pendolare ed il suo volante e che noi poveri scialpinisti cerchiamo di destreggiarci alla meglio per convincerci che non è tutto vero e che qualche gita possiamo ricavarla dal cilindro, nonostante neve, pericolo valanghe e tempo incerto. Finora il bosco ci ha accompagnato peggio che Cappuccetto Rosso nella sua “d’annata” storia. Da un mese a questa parte abbiamo anche avuto fortuna nello scegliere quei ‘buchi’ di tempo accettabile che ci hanno permesso di non rimandare le gite, ma adesso comincia a diventare complicata.
Il weekend in Val Maira è stato rimandato e questo sabato siamo riusciti a riempirlo ugualmente con una gita in Val Leventina, al Foisc; cima non molto alta, ma gettonata per lo ski-alper per il tipo di percorso bucolico e la super neve che rimane bella a lungo, data l’esposizione favorevole a ovest!
Dopo aver causato ‘frane’ coi sassi del bar della dogana di Brogeda, dove ormai partecipiamo agli incassi e siamo in grado di migliorare il PIL della Svizzera, tiriamo dritti sino ad Airolo, paese un po’ triste giusto all’imbocco del Gottardo. Torniamo indietro lungo la strada cantonale verso Bellinzona e, dopo una galleria, ci buttiamo in salita verso Brugnasco, parcheggiando nei pressi di un gruppo di casine, con fattoria e grosso silos a latere.
Volevamo fare il dislivello più lungo da Madrano, ma siamo rimasti imbottigliati dai muri di neve ai bordi della strada, che in paese ci hanno quasi obbligati solo a salire e così siamo finiti a Brugnasco; ci siamo sentiti dei piccoli Zoeggeler, incanalati coi furgoni e costretti dall’inerzia, ma nella direzione opposta a quella ‘supposta’. Nessuno però ci ha omaggiato di medaglie, anche se i panorami sono sempre mozza-fiato nonostante siamo ad appena 1.000 mt di altitudine. E’ qui il punto di partenza per il nostro piccolo Canada.
Il relax boschivo ha contribuito al godimento di tutto il resto; la gita dimostra che in giro ci sono posti accoglienti anche con le condizioni peggiori; dopo il thé nei pressi delle ultime baite, ci portiamo sotto i pendii finali e con lento, ma inesorabile procedere siamo in cima, dove del rifugio rimane praticamente nulla visto che è letteralmente sepolto e ne rimane fuori solo l’ultimo 10 cm del comignolo, impressionante! E siamo sempre e solo a 2.208 metri.
Non ci rendiamo ancora conto di cosa ci aspetta, ma vediamo alcuni dei nostri gruppi in atteggiamento da ‘godimento inguinale’ e li sentiamo urlare di entusiasmo. Mangiamo, beviamo caldo e riusciamo anche a fare un paio di foto insieme, poi tolte le pelli iniziamo la discesa. Una neve come finalmente non se ne vedeva e sentiva da tempo: una favola letta sino in fondo. Curve che vengono a memoria anche se le gambe non rispondono sempre come voluto, ma grande piacere che compensa ogni altra lacuna.
Peccato solo per la pendenza, non sempre sostenuta e non così lunga come desiderato, ma siamo sicuri che è andata benone così; ci fermiamo chi per la prova del ‘cuneo di slittamento’, chi per la prova artva e non mancano piccoli scorci da cartolina. Il tempo si mantiene e la temperatura non scoccia.
La seconda fase si svolge per alcuni nei sentierini già preparati, per altri in pieno e complicato bosco; le relazioni lo riportano ripido e lui non si è smentito! Bosco fitto e mi ci ficco, ma con le inevitabili conseguenze di voli, slalom, salti e tutto il resto del repertorio. Insomma anche un bel divertimento ‘tenniko’ da non poco, che ci porta in ultima istanza al tornante di Madrano, dove ci togliamo le assi e ci depositiamo sui furgoni, a suon di musica!!!
Febbraio è tempo di compleanni e quindi non resta che festeggiare. Oggi è la volta di Thomas Milian (as Renzo)….ormai anche in VdS gli attori si sprecano. Ci portiamo nella piazza di Madrano e qui comincia una festa insolita, anzi direi troppo casino per un paese che non ne vede da almeno un quinquennio. Abbiamo il tempo anche di farci fare una foto, ma è incredibile la percentuale di foto ‘mosse’ quando le fai fare agli altri. Faremo così: chiederemo d’ora in avanti ad ognuno di noi di portare un parente che si ferma nel paese più basso e che viene solo per scattare la foto!
Il rientro ci dimostra che la fortuna esiste, visto che da Bellinzona piove che l’è un pièséééeee, ma ci dimostra anche che, almeno sul furgone dei coniugi, c’è tanta allegria e benessere interiore e che basta cercarli, che loro arrivano gratuiti.
Chi ha la fortuna di avere Serpiko in auto, può godere sia delle sue precedenti avventure, disponibili presto anche in un cofanetto di DVD in edicola (come dimenticare la Londra-Erba a piedi lungo il Lamber, passando ovviamente dall’amata Monza; oppure le lotte con la natura durante i raid notturni a piedi per allenarsi), sia della sua preparazione tecnico-economica (dalle perizie sulle casse-forti, – è lui ad aprirle durante i migliori telefilm come contro figura – all’incidenza degli acquisti sulla tenuta del PIL lombardo-brianzolo).
Al di là di tutto, una bella giornata in compagnia e buoni risultati da tutti, che stanno forse apprezzando sempre di più questo tipo di passione, non proprio banale e rilassante. Alcuni stanno capendo come si fa a kapitalizzare una tecnica rimasta sempre verde, acquisita negli anni, ma non utilizzata sino in fondo. L’importante è aver voglia e tenere la stessa luce negli occhi, quella vista sabato, che sembrava essere quella di bambini che entrano nel negozio della Lego con 10.000 € da spendere con un buono sconto!
Partecipanti (32): Laura, Roberta, Marta, Gabriele, Giamba, Davide il Ranger, Riccardo, Giovanni, Max T, Max A, Andrea S, Andrea D, Tommaso, Giulio, Serpiko, Matteo,……poi i soliti noti: Stefy, Anna, Silvan, Barney, Mirko, Ronz, Max, Boris, Pier, Clint Inox, Paolinux, Renzo Kammerlander (auguri!!!), GigiEmme, Samuel, Giuseppe e Patajean.
Quest’anno qualcosa di mai accaduto e che sta avendo lo stesso effetto di una notte in rifugio: la presenza dei furgoni che sta facendo aggregazione. Ci portano in giro, ci scaldano, ci aspettano al ritorno e ci confortano durante il viaggio, insomma una bella sorpresa e tutta in una volta. Tre furgoni in un anno non arrivano nemmeno se lavorassimo tutti nella stessa azienda che assegna auto ai propri dipendenti! Forse l’unica è se ci iscrivessimo a Overland per un viaggio avventura…….e naturlamente un ringraziamento speciale agli autisti, che stanno facendo un Corso di Guida da Renzo, antesignano e pietra miliare di questo ‘mestiere’ col quarto strumento, anzi il primo della lista ed uno dei primi da quando si sono issate le montagne.
Adesso una bella dose di glu-kagone per tutti e poi si ricomincia! A presto, col sole…….
Patajean