1. Zona: Passo del Gottardo – Airolo (Svizzera)
2. Cima: Pizzo Lecendro mt. 2.962 BSA attraverso il Colle della Valletta; poi ancora Passo Lucendro e Cresta della Fibbia
3. Dislivello: ca 1.250 metri considerando le perdite di metri qui e là…
Alcuni psichiatri della Brianza, da un recente studio, hanno riscontrato più di un giovane che passa il tempo sfogliando margherite mentre guarda stralunato le Grigne; da un’analisi più approfondita ed avvicinandosi, gli stessi hanno capito che i giovani pronunciano frasi apparentemente senza senso: “Allora finisce o non finisce!”….”Come faccio a dire ai miei che non è ancora finita”……”Ieri ho detto che volevo farla finita, ma non intendevo certo quello che temono i miei amici del cuore”!!! L’oggetto dei pensieri e degli incubi che pervadono le menti di molte persone è in sostanza il Corso della Valle del Seveso, qualunque esso sia!
Continua la sagra del rimando; i Corsi 2013 funzionano a singhiozzo e forse….gli sci e non solo, quest’anno li mettiamo via la domenica per ritirarli fuori il lunedì!
L’arrampicata in Grignetta dell’A1 viene posticipata e la due giorni dell’SA2 entra in gioco solo il sabato; adesso c’è l’avanzo di un giorno per l’SA2 e il Monzino viene posticipato. Insomma è un vero casino che continua inesorabile.
Decidiamo di andare al Passo del Gottardo per salire la cima del Pizzo Lucendro, che sfiora i 3.000 metri, una piramide formidabile soprattutto se vista da Realp. Guardandosi in giro nei pressi del Gottardo e non avendo un calendario in mano, sembrerebbe di essere agli inizi di Aprile.
Comunque andiamo per gradi e ci troviamo alle 4.00 di questo sabato primaverile e bello a Varedo nelle wc-nanze del McDonald, ma senza sapere, per una decina di minuti, di essere a pochi metri di distanza gli uni dagli altri per un disguido gèo-linguistico: questo il motivo di un leggero ritardo nella partenza.
Anzi, ad essere sinceri siamo cmq stati in orario, visto che qualcuno si è addirittura dimenticato di alzarsi e quindi abbiamo dovuto recuperare in corsa:…..era il suo compleanno e quindi gliela passiamo!!!
Arriviamo al Passo e troviamo un mondo di sci-alpinisti già impegnati nella salita; sono per la maggior parte italiani e non immaginavamo un tale traffico.
La neve è veramente tanta, ma per essere giugno è anche apprezzabile; saliamo abbastanza spediti alla volta del Passo della Valletta, che ci permette di gustare il “secondo tempo” della salita.
La cima è di fronte a noi, ma per ricominciare a pellare dobbiamo portare i glutei a circa 150 metri sotto di noi: un canale ed un traverso ci separano dal plateau che immette nel secondo tratto. E così dovremo rimettere nel sacco altro dislivello.
Al Passo una leggera disquisizione su cosa separa “su de doss” da “kaghess à doss” e poi mettiamo la giacca a vento perché al fa’ frecchh.
Un po’ di stanchezza e la petara bassa ci costringono a tenere i denti stretti, ma poi arriviamo al deposito-sci col gusto del tratto finale in cresta.
Resta poco sotto solo AleNuzzo, proprio stanco visto che era insensibile anche agli epiteti sprono-insultori! Scherzi a parte, ce l’ha messa tutta per essere almeno lì e comunque gli abbiamo spezzato due rotule ed una spalla, perché è questo l’unico modo per fargli capire che quando si parte la mattina, si hanno due assi e non l’auto di Alonso!!
In vetta, subito sopra la croce c’è un sistema di antenne e quindi accendiamo il decoder e ci guardiamo la semifinale del Roland Garros…..peccato l’assenza di un divano comodo.
Dalla cima si vede benissimo il tragitto del ritorno, dove la Cresta della Fibbia, esteticamente bella e non difficile, ci permetterà di evitare il ritorno attraverso l’imbuto della Cima Valletta, ma soprattutto di effettuare un giro semicircolare che ci permetterà di toccare diverse cimette in zona.
Avere tanta neve a giugno va bene, ma pensare anche di avere il firn (come vorrebbe AleN, sempre lui, che tra l’altro o ha avuto come morosa qualche figlia di sultani oppure sta meditando cambiamenti epocali!) è un po’ troppo. Tra i 2.000 ed i 3.000 mt oggi non si può pretendere la luna e quindi un po’ di confettura dobbiamo accettarla.
In alcuni tratti dritti, la discesa “in libera” si trasforma in una rampa di lancio pazzesca, perché la forza di gravità, a fronte dell’improvviso arresto dovuto al calcestruzzo a presa rapida che abbiamo sotto le solette, ti catapulta fuori dagli scarponi per depositarti in quelli di chi sta davanti; è così per ognuno di noi….tranne il primo che va a spetasciarsi in un luogo qualsiasi.
Dopo aver ripreso ognuno i suoi attrezzi, prendiamo a salire il piccolo “naso di ghiaccio” che si trova in mezzo alla Cresta della Fibbia (ora il motivo di questo nome non mi è dato saperlo, speriamo solo che chi ha dato il nomignolo non si fosse trovato, in passato, in posizioni meditatorie ed in altre faccende affaccendato!).
Ci portiamo su una cima neanche menzionata dalle cartine e poi ancora su un’elevazione che aspetta solo il nome e che quota 2.758 mt e da cui si gode il panorama sulla Cima della Fibbia…….forse eravamo sulla “zenta” o magari nei pressi della “patta”.
Panorami bellissimi con il Basodino da un lato e il mitiko granito del Furka dall’altro, per finire con alcune cime dell’Oberland che, causa altezza, spiccano sbracciando ed indicandoci di andare a trovarli…………
Dopo un piccolo scaricamento semi-spontaneo sul quale Silvan scivola via veloce ed un traverso che mostra quanto la Fibbia sia vicino….almeno al sottoscritto che è rimasto molto alto, scendiamo nuovamente verso il Passo. Vediamo a questo punto molte cose che non si vorrebbero vedere: gente che sale nel primo pomeriggio sotto il sole caldo e dove nuovi svalangamenti si sono manifestati nel vallone della tracciato.
Arriviamo alle auto e scopriamo che la primavera è arrivata soprattutto per i motociclisti che si fermano, alcuni per ammirare il paesaggio, alcuni per fotografare e fare amplessi con le proprie moto: chissà cosa fanno quando rinchiudono la moto in garage e nessuno li vede!!!!
Altri arrivano e dalle auto scende di ogni: dall’olandesina con il vestitino che Sandra Dee usava per i suoi film americani, alla puledrina italiana che è salita con le ballerine sul manto nevoso e poi è finita sprofondata nella neve coi piedi nudi ed il moroso che, in modi piuttosto maldestri, ma sicuramente redditizi da un pdv “manuale” le ha messo le mani addosso ed ha trovato la soluzione.
….ah, dimenticavo: dal Passo si vedono sempre ed ancora la Tognazza e la Cavallazza che ci hanno accompagnato per tutto l’anno sciistico 2012-2013!!!
La neve è tanta e ve lo possiamo dimostrare…..
A questo punto un po’ di casino dovuto e giustificato dalla stanchezza e dal desiderio di cambiarsi e poi un po’ divertimento con il Gonza, che ci ha offerto una birretta al confine in Dogana. Oggi era il suo compleanno e lo sapevano anche i Doganieri, fatto sta che ce la siamo spassata per una buona mezz’ora tra birra, pizza ed il lancio di pezzi di granito sulle mensole del negozio…..propri cum’è i bagajjjj !!!
E’ comunque e sempre molto bello stare in gruppo e trascorrere momenti così intensi e pieni di divertimento.
Adesso molti di noi hanno fatto spazio sopra le perline per……appendere gli sci! Ci dedicheremo ad altro.
Partecipanti: Anna, Silvan, Gonza, AleN, AleBarin, Ronz, Samuel e Patajean
Ciao à tuch e su de doss….
Patajean
salita finale: http://youtu.be/Rw89eP5-Jck
discesa: http://youtu.be/LEwIXfMBv_4