-Va a cà a pettenà i gaenn-2&3 marzo 2013 gita conclusiva corso SA1.
Difficile sostituire il Pata nella compilazione dei suoi mitici report quindi spero di rendere sufficiente onore alle due splendide giornate trascorse in val Bedretto.
Va a ca a pettenà i gaenn era il motto del giorno ed era quello che mi sarebbe toccato udire se non avessi indovinato l’uscita dei due giorni e conclusiva del corso sa1 dopo averla proposta e rimandata…..
Al ritrovo la banda dei soliti ignoti decide di ribellarsi alle indicazioni del diretur e si mescolano gli equipaggi, boris al solito chiacchiera e tra uno starnazzamento e l’altro la sua roba quasi rimane al parcheggio…..cominciamo bene!
Volatona in quel della val bedretto e tutti pronti ai blocchi,pronti,via !,salita al Poncione di Valpiana in un ambiente e una neve che ben fan presagire per il giorno a venire. Dopo lungo faticare, schizzi di rotta,azimuth e valutazioni e una caldazza incredibile siamo tutti in cima alla prima vetta. Il panorama spazia a 360 gradi su la magnificenza delle Alpi dall’Oberland al Vallese,al Rotondo,al Pesciora
I ragazzi incominciano a intuire che non sarà la solita gita e dopo aver attraversato il ghiacciaio di Valleggia ci portiamo al secondo colle: da lì la vista della cima di Lago attizza gli animi dei più in forma,ma alla fine si scende verso il rifugio…ci sono le esercitazioni da fare …siamo al corso in fondo…
La truna li occupa per un’oretta,anzi bisogna tirar fuori qualcuno che a forza di scavare ha quasi realizzato un appartamento di 130mq, vero Simone?
Il rifugio ci accoglie con la funzionalità e modernità e nonostante le rigidità tipicamente svizzere siamo ben presto riuniti davanti a una meritata birra…..fuori all’orizzonte la sagoma invitante del Basodino..Anna passa un paio d’ore in contemplazione,altri in riposo per la giornata intensa……AleU appare e scompare…..
Dopo la cena “svizzera” e le disquisizioni di boris sulla pera e se fosse sufficientemente “bagnata”ci riuniamo per decidere il da farsi,la meta del giorno dopo:da casa avevo pensato al Cristallina e le condizioni sembrano ottime,anche se portare un gruppo alle prime armi su un pendio come quello e in cresta i ciaspolari è sempre da ben valutare……confortato dalla opinione positiva di Antonio e Silvan decido di portarli in vetta – per il ritorno per una variante su pendii disposti a nord che dovrebbero garantirci neve farinosa e quel pizzico di avventura in più:canalino ripido e l’adrenalina dell’esplorazione..Scendo a ripellare e dopo qualche istante arriva qualcuno degli altri.:stai attento che hanno già imparato e si portano avanti-rido tra me e me ripensando ai miei giorni da neofita-
Ligi al dovere gli allievi preparano lo schizzo di rotta per la giornata e tutti in branda a resegare…La stanza in cui mi sono messo viene occupata dai ritardatari,i più lesti si sono defilati dalla premiata ditta Gonzales-Silvan ,che garantisce segatura di prima qualità ma questa notte saranno delusi:certificato dal notaio Galli.
Sveglia e colazione,un po’ di casino qua e là, alla fine la fila del corso sa1 si snoda sul traverso che porta alla conca del Cristallina.Ho fatto mettere loro i rampanti,non servono se non ad infondere loro fiducia.Sono avanti,mi giro e li aspetto:vedo sulle facce degli allievi la preoccupazione e la tensione: un paretone,un pendio come quello che li sovrasta non lo hanno mai affrontato e sono ansiosi. Una inversione via l’altra,in religioso silenzio,alzano lo sguardo verso l’alto, su una traccia che è un’autostrada. In un oretta siamo al deposito sci e al sole:il crestone che porta in cima è in condizioni e deserto,in pochi minuti siamo in vetta ,tutti con la luce del sole sulla faccia a riscaldarci, negli occhi la magnificenza del panorama…siamo al centro delle Alpi. Si allenta la tensione, si scherza – con un occhio al pendio di discesa – ce la faremo? intuisco ronzare nelle teste di alcuni. Il mio pensiero va’ a quelli che non sono potuti venire, vorrei che fossero qui per poter vedere e ammirare questa magnificenza che cancella qualsiasi fatica.
Arriva gente ,via su dai giù, tutti a prepararsi per la discesa ……. prime curve sul bel pendio a 40 gradi poi la tensione si allenta e gran sciata in polvere fino alla conca sotto il rifugio,di nuovo al sole: uno sguardo indietro alla parete : ca…o che bravi che siamo stati! Sento la tensione finalmente allentarsi(Gigi eravamo sul lago! )
Breve sosta al rifugio a recuperare un po’ di cose lasciate per avere lo zaino leggero e via verso il passo di Gararesc……Gigi mandato in avanscoperta dal colle grida: beeeeellllooo con un’intonazione tiraculesca. Mi porto avanti:il pendio dopo una decina di metri non rivela ,per la pendenza,cosa ci sta sotto:tocca a me, scendo piccozza in mano a vedere e … mi scappa da ridere:sotto c’è un bel pendio di neve farinosa che eviterà qualsiasi conseguenza in caso di caduta dei meno esperti .Tutti giù grido,e sento i commenti….com’è…si riesce a scendere-Da liii? Con l’incertezza nella voce di alcuni .Gigi si lancia e in breve è su un dosso pronto a immortalare le discese …… scendo facendo una traccia comoda per chi volesse derapare e poi mi butto in una decina di scodinzoli in una neve da sogno:l’ho azzeccata,davanti a me pendii intonsi di farina OO …fino al piano dove bisogna ripellare almeno è sicuramente così.
Uno alla volta li vedo scendere,dai più titubanti agli snoboarders che invece approfittano del ripido…..Tutti pronti, via,per questo tripudio di farina che Antonio certifica essere proprio “canadese”….…Chi urla , chi ride, chi ruzzola , chi salta, gioia allo stato puro! mai visto tante facce in estasi!
Sono il primo davanti, gli sci fendono la neve con un fruscio che accarezza le orecchie-lo sognerò questa notte-mi lascio sorpassare e mi giro a guardare le firme:spettacolo nello spettacolo ,messe in evidenza dalla luce radente del sole dal passo appena lasciato.
Siamo al piano,bisogna ripellare e risalire un breve tratto per scollinare in val Cassinello: mi preparo, do disposizione di mantenere le distanze di sicurezza visti i pendii che ci sovrastano a destra e mi lancio all’inseguimento di Gigi sempre avanti a fare traccia ……
In breve siamo in cima e ci appare il pendio seguente, fotocopia di quello appena lasciato: ci siamo, si prospetta una discesa da favola fino alla macchina! Sono di nuovo tutti in cima, si ride si scherza. Percepisco il loro entusiasmo ma devo rimanere concentrato: ho la responsabilità del gruppo e devo portarli destinazione senza sbagliare i passaggi.
Controllo la carta e confronto, quello che insegniamo adesso devo applicarlo; prossima tappa Stabiello Grande dove ho deciso di far tenere l’esercitazione in valanga; si scende con foga e veloci su questa neve che tutto perdona .Finalmente vedo anche i più contratti fare delle belle serpentine, anche se la stanchezza comincia a farsi sentire-su ragazzi che siete in gamba! Via , sulla destra, dopo un susseguirsi di dossi e una lunga spianata, mi compare davanti il gruppo di baite !
Simulazione di autosoccorso in valanga: una manovra che bisogna abituarsi a fare in caso di travolgimento;ci provano i ragazzi con impegno e serietà ,non è facile e ben lo sappiamo, ma alla fine i due sepolti vengono salvati (forse) nonostante la confusione.
Non ci rimane che l’ultimo tratto di ravanaggio nel toboga del bosco ultima prova d’esame ,e dopo la scivolata sui pratoni finali siamo al parcheggio:che cavalcata selvaggia .Guardo le facce arrostite dal sole e vedo nei loro occhi la luce dei paesaggi che abbiamo attraversato:le risate si susseguono e vengono rinforzate al comparire della bottiglia di vino fresco che avevo tenuto nel bagagliaio per l’occasione -E’andata,abbiamo fatto il giro della valle ,pellando e ripellando, salendo e attraversando senza ripassare mai dalla stessa strada,uno di quei giri che tanto piacciono al Pata. Sono pronti , hanno assaporato il gusto sopraffino dello scialpinismo e non potranno più farne a meno …………………………..
Gigi,AleU,AleB,Antonio,Anna,Diego,Boris,Silvano,Stefania,Simone,Marco,Giorgio,Dario,Ermanno,Carlo!!
Gonzales