MAYA & BEEFF !!!…..23 Dicembre 2012.

 

Meno male che i Maya hanno toppato e ci hanno lasciato spazio per ulteriori uscite, perché in questo modo abbiamo potuto continuare nel segno della Tradizione, che dallo scorso hanno non si è esaurita nella solita gita notturna, ma è coincisa anche con un bivacco all’aperto.

Talvolta la banalità bisogna ascoltarla, perché è sempre lì che pronuncia qualcosa e, se lo si coglie, il risultato spesso è sorprendente: una camminata serale, il passaggio sui pendii innevati del bosco al chiaro di luna, accompagnati dalle luce del fondovalle o delle città…….a meno di avere un tubo di ghisa che collega la bocca allo stomaco, qualche emozione la devono pur muovere. Scampato il pericolo della fine del mondo, riprendiamo da dove avevamo terminato, con questa gita che è rimasta indecisa sulla località fino a quando abbiamo deciso che il culmine panoramico del Magnodeno avrebbe corrisposto il nostro amore: in uno degli ultimi Baci Perugina è uscito il suo nome ed è andata…..Dopo il freddo-becco degli scorsi giorni Eolo ha girato le solite leve ed ha inviato qui da noi uno Scirocco super tiepido che ci ha fatto degustare tutto in maniera distillata. Il ritrovo è fissato ad Erna per le 20.00 ed i gitanti arrivano un po’ da ogni dove, c’è persino chi ha preso un permesso di 36 ore (24+12 a suo dire!!!) e l’ha sfruttato in pieno passando prima dall’aggiornamento sulle manovre di autosoccorso in valanga per poi arrivare direttamente a sera ad Erna. Siamo a tre curve dal parcheggio quando Mourinho mi chiama dicendo: “Patajean en ciapà la waca par i ball!!”……no, il parcheggio è pieno raso di auto e ci convinciamo che sono tutti diretti alle solite mete notturne dell’Anti-Vigilia, dove le ferrate ed il maya-lino della Stoppani la fanno da padrone. “Va che io vedo luci al Magnodeno!” ….invece era la croce illuminata a giorno dal generatore.

Armati di tutto ciò che serve per un bivacco notturno all’aperto (a cominciare dal sacco lenzuolo “potente” di Samuel) e della pazienza di chi può ritrovarsi col morale in fondo alle pedule, partiamo per immergerci ben presto nel buio cosmico, che però ci permette di vedere lo spettacolo Lariano: la Cresta Osa completamente illuminata e disegnata sulla cartina lecchese, le frontali che identificavano il percorso della Gamma 1 sul Resegone e, finalmente, il promontorio del Magnodeno…..indifferente, ma anche no, al nostro assalto!

Non incontriamo anima viva e diciamo pure che questa cosa ci va bene, soprattutto quando abbiamo sentito un sibilo fischiarci accanto, probabilmente anticipato da un botto e coperto da botti più piccoli ed insignificanti: tra i classici petardi, abbiamo avuto l’impressione, e non solo, che fosse stato sparato un colpo di fucile, perché il sibilo non è stato per nulla “raudiko” e tanto meno simpatico.

La luna quasi piena ci ha accompagnato dal punto in cui la neve ha fatto la sua comparsa sul sentiero e quasi quasi le frontali erano inutili come il kulo senza il buko! Seguiamo pedissequamente il sentiero ben tracciato, tranne in un punto e proseguiamo al chiaro di luna lungo la dorsale che ci depositerà in cresta. Qui il primo incontro ed è con un mio collega di lavoro, Nicola, che saputo della nostra gita qualche giorno prima, decide di venire a trovarci. Mi annuncia che il bivacco è strapieno e che “la waca par i ball non è più un miraggio”!

Per un momento ci sentiamo posizionati esattamente lì, dove l’oggetto non identificato, nella sua caduta inerziale, va a sbattere…….prima di coricarsi definitivamente in acqua, aspettando il gong per il suo riposo fognario tombale!!!!!

Dobbiamo farci forza e quindi via ugualmente verso la meta, che raggiungiamo verso le 22.00 con uno spettacolino da leccarsi le orecchie anche in mancanza di saliva. In effetti il morale della truppa è rovinato dalla presenza di una ventina di persone che stanno occupando il bivacco, ma che ci annunciano di voler lasciare tutto entro le 02.00……contenti riprendiamo pieno contatto con il nostro corpo e ci accorgiamo che non fa freddo!!!

 

Okkupato un tavolo, decidiamo di cominciare la cena “al contrario”….dal panettone per poi risalire alla pasta: scaldare l’acqua all’aperto comporterebbe solo mangiare la pasta fredda e ritrovarsela sullo stomaco gratuitamente.

Restiamo seduti al fresco per un paio di ore e non ce ne accorgiamo neanche: la leggera frescura non ci infastidisce e quindi possiamo mangiare tutto con grande sobrietà. Si spazia dalla slinzega al pecorino, passando dal salame e dai crostini; non mancano salatini, tigelle e naturalmente del buon vino, brindisi ed autoscatto.

 

A cinque minuti dal termine esce in fascia uno degli inquilini del bivacco: sembra uno dei fratelli Bergamasco idoli del rugby e corre come un tricheco inferocito tenendo la palla sotto-braccio……la palla in questione è un padellone enorme con dentro lo spezzatino; ne è avanzato e ce ne offrono un piatto!!!! Avevamo immaginato una cena più easy, ma il bisteccone di sterco-sauro, il tiramisù al cinghiale e la tisana alle cozze……non ce li aspettavamo. Mangiare quello spezzatino è stato come buttare gli ottani in un motore inferocito: ci ha scaldati a dovere e ci ha riempito di energie sufficienti a passare la notte all’addiaccio.

 

La pasta ad un certo punto non serviva più e quindi abbiamo deciso di procacciarci una padella per il thé……inutile fare il thé per otto persone in un padellino e riproporre l’esercizio almeno tre volte; meglio chiedere una padella “in locazione”. Il detto “chiedi e ti sarà dato” funziona, è vero; ma talvolta senti che l’eco prodotta è quasi fastidiosa come un mucchietto di sabbia nelle mutande!…..per fare in fretta prendo a sberle il fornellino e gli dico senza mezzi termini di kagar giù le bolle velocemente…….in modo che si possa restituire “la padella” alla legittima (!?^!!?) proprietaria, tuttavia gentile!

Alla 01.00 malcontata gli inquilini del bivacco lasciano il sito, non prima di aver pulito e rimesso in ordine tutto, lucchetti compresi. La cosa brutta, oggi ed in Italia, è che non ti puoi fidare più di nessuno e neanche in montagna, dove “di solito è sempre Natale”, dove la gente è sempre più buona!!! Ormai si condivide solo poca roba e quella che non interessa e si chiudono lucchetti perché si ha paura che qualcuno possa distruggere bivacchi, rifugi e non solo…..poi scrivono tutti sulla Rivista, chiedendosi il perché! Peccato….

Comunque e nonostante un po’ di tristezza, noi siamo sempre contenti e cominciamo a vedere la voglia di dormire; dentro fa una caldazza senza paragoni e ad un tratto riceviamo più o meno tutti una telefonata dai sacchi a pelo che ci avvertono della loro assoluta non-intenzione a dormire all’interno! Detto fatto ci mettiamo fuori al chiaro di luna e delle stelle e ci addormentiamo nei nostri sacchi, tranne Samuel e Diego che rimangono all’interno. Elio è attrezzatissimo: ad un certo punto estrae dal cilindro le ciabattine di peluche 8848.….poi il televisorino e si mette a vedere “il Piccolo Lord”!

La notte o porzione di essa che dir si voglia scorre via con piacere, anche se poi verso le 6.00 arrivano piccoli soffi di vento (fastidiosi) che incidono notevolmente sulla capacità di mantenere la concentrazione da sonno!

L’alba stenta a nascere e quindi sbrandiamo velocemente visto che più o meno tutti abbiamo premura e vogliamo ritornare a casa presto per le ultime cose prima di Natale. Colazione con thé, torta e panettone, una foto di compagnia, qualche scatto prima che la nebbia prenda possesso del promontorio e poi via verso valle.

 

Fa sempre caldo e quasi quasi non si riesce a tenere il pile; la valle adesso è intasata di leggere nubi, mentre cominciamo a vedere i primi che tentano di salire per la loro gita. Abbiamo fatto tutto al contrario e adesso cominciamo a verificarlo anche con gli altri. Rientriamo nella civiltà che sono quasi le nove del mattino e ci salutiamo nelle wcnanze del bar del piazzale, visto che alcuni devono essere a casa ancor prima di dirlo. Gi altri prendono un caffè classico “da civiltà”.

I titoli di coda escono sul lunotto e le parole “The End” sono solo il preludio, speriamo, di ulteriori avventure, dove il protagonista è quasi sempre il piacere.

 

Partecipanti: Paolinux, Diego, Samuel, Ronz, Mourinho, Aurelio, AleNicchio e Patajean

Patajean

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *