Fare oggi una previsione (meteo) è facile: basta collegarsi con l’i-Phone nel locale della Tettona, fare doppio-clic ed è fatta! Meta della prima gita di questo SA1 2012 è la Mesolcina, in località “Giampietri”, sito montano “silvano-pastorale”, di sicuro valore artistico ed archeologico e, ultimamente, anche di interesse culturale.
Il Pian dei Cavalli si presenta come la gita ideale per cominciare un Corso in piena regola, dove la progressione si può svolgere nella pace dei boschi, nella serenità del gruppo e nella certezza che qui i rischi, seppur non azzerabili, si mantengono allo stesso livello di grado….. dove le gocce d’acqua diventano più o meno neve: zero!
Tutte le donne-meteo di tutti i canali televisivi annunciano neve a metrate, ma non si capisce bene se il limite è la perpendicolare al Lago di Como oppure una linea mediana spostata altrove; quindi potrebbe andarci bene o male. Ci svegliamo domenica mattina con zero cm per strada, ma appena partiti troviamo già alcune sorprese, come la neve sulla ss 36 subito dopo Lecco. Tenendo conto che dobbiamo arrivare a ca 1.000 mt……dubitiamo per qualche minuto sulla fattibilità di tutto ciò. Primo pit-stop dalla suddetta Tettona, barista sulla strada per Chiavenna…..son tutti lì, anche altri della Scuola Alto-Lario; chissà perché, ma è pieno. L’economia di quelle cose lì non è mai in crisi!!
Da un’attenta valutazione scopriamo che alla gita stanno prendendo parte i c.d. “Snow Guys”, ossia coloro che, nel solo momento in cui decidono di partecipare all’uscita, riescono a captare i segnali dell’atmosfera e a richiamare i fiocchi di neve! Sono diventati ormai una specie di portafortuna per le nostre uscite: all’inizio hanno forse esagerato un po’ (vedi lo scorso luglio 2011 al Castore!), adesso stanno prendendo le misure e siamo sicuri che a breve sapranno anche trovare un mix di sole adatto a gente pretenziosa come noi! I nomi non li facciamo, perché simili talismani vanno trattati con cura…..però esistono!
Arrivare a Isola avrebbe potuto essere più complicato, invece anche i pullmisti incontrati sulla strada davanti a noi si sono dimostrati belli “sgazzonti”, con guida sicura e veloce e luci sempre accese. Per contro è stato emblematico il caso di quel tizio che ha messo le catene per salire sul dosso di Chiavenna e le ha tolte appena sceso il dosso stesso: un Mito!!!!!!!!!
Con noi anche altre Scuole e naturalmente i ciaspolatori, incolonnati come nelle vecchie ritirate russe, in fila indiana, ben lungi dall’avvicinarsi a noi per via della traccia e dritti verso la loro meta.
“La neve porta via le malattie”….beh, meno male perché oggi sembrava di essere in un sanatorio: chi con la tosse, chi con la febbre e chi con gli antibiotici (addirittura nel cofanetto “Luigi XV”!!!); comunque averne così…tutti duri sino in fondo! Bel gruppo.
Partiamo con ca 40 cm di fresca, bella e spetasciata ovunque, con quel senso di smilla per la neve!….c’è mancato poco che trovassimo in giro anche Biancaneve intenta a cercare quei kazzoni dei sette nani; la traccia la facciamo più o meno noi ed ogni tanto ricompattiamo il gruppo con e senza foto. Il bosco fitto ci lascia aperta la speranza di una bella sciatina al ritorno e di fatto sarà così: ormai tra il Moncucco ed il Pian dei Cavalli i boschi li conosciamo a memoria e sappiamo che non ci deludono mai!
A circa 1.800 metri ci adagiamo sulla staccionata di una stalla a cielo aperto, dove ci rifocilliamo un po’, dove procediamo a scaricare qualche zaino e ricaricarne altri e dove Samuel, stoico sino a questo punto, decide che forse, dopo tanto soffrire, è meglio salvaguardare le ultime forze per la discesa: la febbre non se ne va, il corso è lungo e ci saranno altre occasioni.
Noi proseguiamo sino al Pianone dove la visibilità, causa assenza di pini, diventa inferiore al minimo sindacale; quindi? Quindi stop, fuori le pelli, fuori anche una bella fetta di Merdammer, il formaggio degli ski-alper e fuori anche “Le montagne divertenti” di Boris per una foto di gruppo e poi via al godimento puro! Intorno è talmente bianco che anche il vestito di Papa Kazzinger risulta opaco, la testa non gira ma solo per lo sforzo a mantenerla ferma e ormai non vediamo altro che “gonfie” da traforare.
La conduzione delle curve raggiunge il massimo del godimento, ma il fatto di non avere le gambe giuste, in alcuni casi, stona e infastidisce i quadricipiti; nonostante questo i gruppi seguono i loro leaders e si ricompattano ogni tanto per contare i componenti. Lo slalom nel bosco è un aspetto che ricorda molto quando negli anni ’70, col maestro, bambini un po’ pazzi sfrecciavano coi legni per sentierini pieni di salti e gobbe: i rami si avvicinano agli occhi come proiettili, ma all’ultimo riusciamo sempre a cavarcela. Il maestro sarà pur servito a qualcosa, no?
Alle 14.00 minuto più, minuto meno siamo tutti ricompattati davanti al furgone Renzo-Van (le campane del mattino, dopo il kasino infernale, hanno nel frattempo deciso che possono rimanere in silenzio), solo Bruno cerca di sfuggire alla lezione sull’Artva e non si fa trovare per un po’. Vediamo anche Luca Biagini con la moglie Valentina che prendono il largo dopo una gita con alcuni clienti.
Fa sempre più freddo e le ossa cominciano a citofonare al cervello per capire se c’è o ci fa….quindi le gambe prendono in mano la situazione e convogliano il branco in un bar, dove si passa dal thé alla cioccolata, dalle patatine alla birra, per finire alla Stube; l’oste ci fa vedere la sua reggia, che improvvisamente si apre porta dopo porta e finisce che mettiamo i piedi dove anche e Mozart e Goethe hanno messo i loro….chissà, magari senz’Artva, ma anche loro in un domenica simile sono andati al Pian dei Cavalli e cantare e/o a riflettere.
Il bello degli ultimi weekend è che quandi parti, puoi calcolare che in un paio d’ore al max sei coi piedi sotto il tavolo di casa.
Adesso stiamo solo aspettando che la neve arrivi definitivamente (ed arriva!) e ovviamente bramiamo nel tornare a vedere presto i nostri “Snow-Guys”, alcuni dei quali un po’ troppo kostipati.
Alla prox, buttate via gli antibiotici e mettiamoci sempre Passione!
Ah, dimenticavo: se vedete in giro “la Merla” ditegli che una volta all’anno adesso comincia a starci un po’ troppo stretto; magari potrebbe venire un po’ prima (con la Giübiana) oppure un po’ più spesso.
Commensali e goderecci: Pier (un folletto indiavolato delle nevi!), Antonio (sempre senza sbavature), Alberto (non molla mai la corona da Vikingo!, però il Blackbarry dovrebbe lasciarlo a casa un po’ più spesso), il “diretür” Silvano (il Local), Stefania (….La Local!), Barney, Renzo Kammerlander, Boris, GigiEmme, Cristiana (che usa il “LIFO à UFF” per far lo zaino), Anna, Diego, Samuel, Bruno, Alessandro, Roberto e Patajean.
Notevole il livello tecnico di questo SA1……quindi sü bejj drizz e avanti così.
PJ
“cofanetto “Luigi XV” !!!
custodito in zaino 22 L :)))