ORA, ALLORA & ANCORA! BIVACCATA DELL’ANTI-VIGILIA 23 DIC 2011.

E’ sottotitolata alla pagina di Ligabue, al quale ogni tanto bisogna rubare le parole; è un’usanza che ormai si tramanda da vari anni ed è talmente bello che talvolta la noia della routine può trasformarsi in un valore della tradizione. Poi mettiamoci anche l’inventiva ed un pizzico di fortuna (che è come una spolveratina di tartufo sul risotto)!
E’ stata la nostra notte bianca di questa parte dell’inverno 2011: bianca perché si dorme poco, bianca perché la neve portata dal vento tempestoso della notte ha incrostato buona parte della cima, crapone compreso.
Nasce tutto dalla voglia di fare un bivacco all’aperto, al freddo ed in compagnia; si sa, l’idea talvolta è un po’ come un vasetto di cagnotti che prendi e metti poco alla volta sull’amo: prima o poi qualcosa di buono tiri su, a volte tiri fuori cavedani di 70-80 kg!!!
Magari sarebbe più salutare dormire fuori in un periodo in cui le condizioni lo permettono, ma alla fine si decide per una bivaccata in Grignetta: crepi l’avarizia. E’ vicino, si prende l’occasione dell’anti-vigilia di Natale……manca solo la luna piena. Siam sempre andati in giro a sentir messa, a far ferrate, a camminare adesso bisognava pur dormire in Grignetta.
In compenso fa freddo, il cielo è terso e le condizioni sono buone. Ci mettiamo in moto verso le 20.00 da Lecco, saliamo ai Resinelli e predisponiamo tutto l’occorrente in breve tempo. Non c’è in giro nessuno e questo ci stupisce un po’, pensiamo di trovare la sorpresa in cima, ma si rivelerà tutto falso, anzi tutto vero e bello che ce la siamo goduta a dovere.
Ci sono solo tre bigoli e tre frontali che salgono sulla Cermenati in un silenzio irreale, con mille luci che riflettono la Brianza ed il Milanese in lungo e in largo: sembra impossibile che là sotto ci sia tutto quel casino fatto di velocità, confusione, stress da regalo e mai un minuto per fermarsi a toccare un corpo all’interno del quale spesso….non ci siamo!!! Di neve ce n’è ben poca e si sale agevolmente, tranne sul tratto che segue al bivio per il Caimi e quello per il sentiero Cecilia. I ramponi non esistono solo per fare peso nel sacco e quindi tanto vale usarli. Sbuchiamo veloci dove esce la Segantini, ma stavolta la “Sirena della Cresta” non c’è, ma lo spettacolo diventa “spelling”! saliamo l’ultimo tratto e siamo in cima: notte stellata e silenzio assoluto. Apollo 13 è di fronte a noi, tutto per noi. Sono le 23.00, non c’è nessuno, non c’è vento e adesso non ci sono più scuse.
Ci cambiamo, usciamo a fare qualche foto e poi rientriamo a preparare un bel risotto da degustare.
Dopo quasi vent’anni…..le solite kazzate!!!!
Il freddo purtroppo non è solo una sensazione e non arriva mai subito, ma quando arriva e non ci sono molte alternative, non è bello. Ci sono anche un bel pezzo di formaggio, una buona bottiglia di vino buono ed un caffè fumoso che ci accompagnano.
Iniziamo a prendere sonno verso le 2.00, ma dormire è difficile, soprattutto quando esistono personaggi capaci di non conoscere il termine “spazio”, che talvolta identifica qualcosa che intercorre fra una cosa e l’altra. Ecco qui uno chiude gli occhi ed automaticamente “resega”, quindi oltre al rispetto non conosce neanche la vergogna. E qui i casi sono due: o da piccolo ha ingoiato un container di segatura oppure il sogno ricorrente è sempre quello e cioé di essere un mobiliere di Lissone, che pensa di essere capace di spostare arredamenti da solo, perché vuole risparmiare sulla manodopera e anticipare la crisi! …ad un certo punto ci chiamano e ci gridano anche da Laorca per dire di “diminuire il frékasss…e de lasà stàa la mubilia” (…….se lo sa Mario)…… Una roba che non immaginavo neanche lontanamente ed ogni volta che lo mandavi a “quel paese”, lui rispondeva, si rendeva conto poi si girava e ancora prima di terminare il movimento….resegava! così tutta notte…….forse è meglio avere un bimbo piccolo che devi allattare ogni tre ore…..
L’altro invece ha fatto tutto in sordina, mai poi è venuto fuori alla distanza: appena arrivati si è infilato un maglioncino che se lo vede Thoeni gli fa pagare i diritti, poi si è infilato le calze in tinta con la moglie di Thoeni……per ultimo e prima di dormire si è infilato anche il pettorale e durante la notte ha fatto i paletti gridando OP-OP-OP!!! la prossima volta gli porto le urla del pubblico registrate!!!!!
Minkìa che notte………….poi è iniziato anche il vento: dal soffio a velocità 1 km/h si è passati a velocità 70/80 km/h e verso la 6.30 ci siamo chiesti se la discesa sarebbe stata comoda, ma soprattutto fattibile; eppure la meteo era buona. Neve incrostata che sbatte contro il bivacco e necessità “de quatasss” per bene. Tuttavia si tratta di nubi che vanno e vengono e l’incubo dura pochi attimi, visto che dietro di loro c’è una bella sorpresa: un’alba coi fiocchi.
Ci deliziamo con un bel cafferino e la colazione meritata, poi fuori a scaricare il forfait di foto e a godersi la fredda solitudine. Rimettiamo tutto a posto e cerchiamo di lasciare il posto così come lo abbiamo trovato e siccome era pulito, siamo stati ben contenti di ripetere il gesto (…poi dicono che i mestieri semm minga bunn de fajjj…).
Ore 9,15 circa e le gambe sono di nuovo in grado di fare il mestiere per cui sono venute al mondo. Ci mettiamo in ballo e ci stupiamo comunque del fatto che nessuno sia in vista. Di solito qualche skannazzato c’è……..ed infatti li incontreremo dopo lungo la discesa. Incontriamo anche qualcuno che conosciamo e al quale facciamo in nostri migliori auguri.
Arrivati alla macchina ci fanno notare che al Pagnotta è giunta voce (sembra tuttavia un rumors, non ancora battuto dalle agenzie) di un movimento tellurico che ha spostato leggermente l’asse terrestre del Grignone!!!!! Noi ci guardiamo di sbieco, pur tuttavia con indifferenza……anzi anche no, poi facciamo finta di niente e torniamo a casa. Comunque “è chiaramente colpa di EA”!!!!
Per dirla tutta: il Bivacco non è mai come il Pandoro, dove tutto è scontato e buono, ma piuttosto come il Panettone….c’è sempre qualcosa che stona e non piace: è l’uvetta oppure sono i canditi, però ogni tanto una fetta bisogna metterla in bocca. Chi non lo fa resta un Sakuciùn!
A presto e ….ormai diventerà prassi e usanza, quindi…..
Per il resto Buon Natale o Buone Feste à tuch, noi stanotte ci siamo proprio sentiti bene per quello che abbiamo fatto; divertimento e assortimento: proprio un Bel Natale.
Partecipanti alla Notte Bianca: i Fassani (Massimo Thoeni e Andrea IkEa) e Patajean.

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