Forse valli troppo a lungo dimenticate, forse talmente vicine, ma tortuose da raggiungere, fatto sta che la Val d’Avers è rimasta per troppo tempo nascosta agli occhi, o ai miei per lo meno!
Di fatto un bell’angolo di paradiso, conficcata nei meandri sudisti della Svizzera, bella sicuramente con più neve, calma e deliziosa per chi voglia nuotare nella tranquillità….ed abbia come minimo un bel treno di gomme da neve, perché è un po’ come spingere sulla siringa: devi farlo bene e fino in fondo.
Poca gente, tante cascate e queste sì che sono cascate (per lo meno il Mostro!) e poi una bella marea di salite per tutti i gusti. La valle è un po’ come una ramificazione spinta ed ogni tanto si apre qualche sotto-pertugio da cui uno potrebbe entrare per visionare panorami inaspettati. Juf è l’estremità assoluta della valle, con poche case e pendii incredibili: dimenticata non da Dio, ma dagli uomini. Sembra strano che in tutta la valle abbiano costruito case che non sono mai interessate da “kagamenti valanghivi”.
Poca neve sui versanti sud, mentre in ancora ottime condizioni sui versanti a nord, dove abbiamo già lumato altri percorsi per il futuro; ci sono angolini dove poter ficcare anche un bel corso SA1, con alberghetti praticamente a far da zerbino alla gita! Vai lì, fai la gita, al ritorno puoi entrare direttamente dalla finestra, coperte…..poi colazione esci e sei già pronto di nuovo…..quasi quasi ti potrebbero anche dare un premio per inquinare poco (magari un Ambrogino Swizzero!).
Coltre nevosa trasformata alla partenza, un bel quarto d’ora di lezione sulla stratigrafia del manto, ed un po’ di crosta qua e là nella parte alta. Entriamo nello Stallemberg dove si gira una mezza pagina e si aprono i primi panorami: tutto sommato siamo quasi in Engadina anche se non sembra e soprattutto anche se la strada fatta porterebbe apparentemente da tutt’altra parte!
Qui cominciamo a vedere tutto quelli che salgono da Bivio e che in buona parte sono brianzoli (guarda caso anche conosciuti e ritrovati su altre cime non poche volte!); ce ne siamo accorti o meglio me ne sono accorto quando, a fronte di un passaggio e di una domanda, ho risposto “Dü Ball!” più la smorfia di dolore. Il nostro amico Flavio era più avanti con le ciaspole e volava via veloce verso la cima.
Da qui, dopo fatiche enormi (anche se il dislivello oggi era si e no intorno ai 1.000 metri), la vista spazia, ……senza cervicale, a 360° sul mondo! Si vedeva persin meravigliosamente bene la Bondasca! Lasciati gli sci al colletto, ci portiamo sulla cima dove regna sovrano un ventaccio freddo e bastardello; foto e via giù di nuovo al deposito-sci. Dopo il rifocillamento e il thé caldo decidiamo che il ritorno quasi ci manca.
Calzati gi sci cominciamo a scendere in neve parzialmente bella. I metri iniziali e per un dislivello discreto si dimostrano polverosi a sufficienza per non lamentarsi; poi via via che la discesa continua, diventa difficile giustificare buoni pendii, anche se in certe piccole zone la neve si mantiene. Complessivamente portante per buona parte del tracciato, ma primaverile verso il paesino da cui la mattina siamo partiti.
Torniamo ben presto in vista di Juf e delle incredibili tracce che si dipanano dai versanti a nord in faccia a noi e, più precisamente, sotto il Piz Piot, bello e da fare.
Prima di rientrare alla macchina, togliamo gli sci ed il sottoscritto pianta un volo degno della Cagnotto, nelle vicinanze di una casa del piccolo borgo, con sci che partono dalla spalla e la chiappa che prende una botta incredibile!!! Speriamo bene nei prossimi giorni.
Comunque avrei potuto spaccarmi anche la faccia, ma nessuno avrebbe mosso un dito; talmente di gesso, che anche le wacche della Scozia (il paese ne è abbastanza pieno!) che di solito sono un po’ più attente, bastarde e ficcanaso rispetto alle altre, hanno fatto come in Calabria, omertà assoluta. Paese che vai, gente educata alla bisogna!!!!
Un’ultima occhiata alla cascatona, dove la mattina c’erano 2 matti in piena regola e…poi un rientro degno di una sola nota: molto meglio fare il bollino e venire in Svizzera, dove non fai code, ti rilassi e le valli o i posti da vedere sono veramente numerosi.
Per la cronaca: abbiamo deciso anche di prendere un caffè nel Ticino….beh, non ci si crederà, ma era ottimo.
Insieme a Gonzales e Max.
PJ