Ormai lo scialpinismo per noi è diventato quasi un oracolo, una linfa vitale che ci rende più attenti, più sicuri (!?), più pronti a trovare stimoli e metafore che rendono chiara l’idea di cosa significhi portare a spasso un paio di legni!
In questo weekend anche Dottrina & Giurisprudenza hanno contribuito al bene collettivo della Scuola.
Il significato di una “due-giorni” del genere può spaziare su più fronti: potremmo definirlo stage di perfezionamento (visto che Ivan ci ha deliziato con una giornata piena di cose interessanti), potremmo definirla anche “prova del cuoco”, visto che il mangiare non è certo mancato, anzi!; potremmo infine dedicarlo “all’Ikea”, visto che finalmente abbiamo capito da dove arrivano le “perline” e chi le produce!!!
Cominciamo dalla fine del weekend scorso dove abbiamo lasciato Renato della Val di Fassa, per ricominciare con Ivan in Valmalenco, Guida locale nonché membro del Soccorso Alpino. Obiettivo principale: sviluppare maggiormente l’uso dell’Artva e della ricerca multipla, cosa non semplice…..
Partiamo carichi come muli, nonostante gli sci e le pelli siano rimasti in garage: chissà come mai ad ogni aggiornamento siamo sempre in anticipo sui tempi, mentre durante le gite quasi mai; dopo un caffè a Delebio (che si trova tra New York e Tokio!),
(ormai tutto viene via con poko, dall’igiene orale…..al Bunga Bunga da 1,5 €!) alle 9.15 siamo a Lanzada, in provincia di Chiesa!, dove cominciamo a divorare riviste di montagna e foto, in attesa che Ivan ci mostri la sua presentazione sull’uso dell’Artva, molto innovativa, concisa ed interessante. Chiediamo se è coperta da copy-right….vedremo; alcune metafore e simbologie ci sembrano molto utili per passare i messaggi giusti: dal metodo dei cerchi fino all’idea innovativa “dell’Arva del Magut”, quello per mettere in bolla la valanga; dalla metafora dell’aereoplanino sino all’uso del Black-Berry-Vox; dal fatto di saper cosa fare per combinare meno danni in situazioni di emergenza sino alla conoscenza di “Massimo Falso”….anzi due!, personaggi abituati a remare contro e a creare imbarazzo in situazioni già sufficientemente critiche.
Insomma, non si può certo dire che siamo venuti via ignoranti. Anche l’immagine della mela (senz’altro da preferire alla forma classica del deretano!) piuttosto che l’esercitazione da fare “a vista” con gli arva, ha reso bene l’idea del percorso delle onde e del disegno da compiere durante la ricerca all’aperto!
Il calduccio della saletta di presentazione ha reso improvvisamente quell’angolo dello chalet molto attraente e familiare e, non a caso, la domenica prima di tornare a casa, ci siamo ritornati per divorare cinque panettoni con le cremine vaniglia e cioccolato dei nostri Stefania & Silvano (Dante e Virgilio non l’anno mai detto, ma il settimo girone dell’Inferno è quello degli ski-alpinisti golosi!).
Lavoriamo indoor per tutta la mattinata del sabato ed anche dopo un breve aperitivo che ci conduce alla fine della presentazione sulla ricerca. Mentre nel pomeriggio scendiamo nel “campo artva” appositamente allestito e conduciamo prima dei test sulle portate e poi esercitazioni pratiche.
Nell’imbarazzo iniziale (la centralina di collegamento era molto simile al più classico dei detonatori!….e la centrale elettrica era facile bersaglio da far brillare) cerchiamo di districarci col meglio che possiamo; inizia il Pier che riesce con tre mosse in altrettanti miracoli: fase iniziale di ricerca alla Mennea, fase due con una corsa di mezzo fondo sugli 800 metri ad ostacoli ed infine fase tre durante la quale riesce ad attivare il suono delle campane della chiesa locale!, nonché quelle di Primolo. Magnificato dentro da siffatto stupore, abbandona il campo per la beatificazione. Santo subito!
Anche se la ricerca di due-tre arva in contemporanea non è il massimo, riusciamo più o meno ad essere concreti; dire poi come al solito se sia meglio l’analogico o il digitale non è ancora proprio facile, anche se il digitale coi suoi vantaggi finisce sicuramente un gradino sopra in termini di podio!
Alle 18.10 salutiamo e prendiamo la strada per Kaspoch, dove si trova l’Alpin-Hutte del Cai Paderno. Situata a ca 10 minuti di cammino (passi di misto sino all’M4!) dal parcheggio, la Casa Alpina si presenta accogliente, riscaldata e piena di leccornie.
La presenza sul posto di Carmelo, Silvana e Rita ha garantito un buffet incredibile (all’entrata sembrava di essere in un comparto di rosticceria dell’Esselunga), una fatica inutile per noi (hai voglia a scaldare locali così in pochi minuti) ed un ‘accoglienza degna del nome (neanche Biancaneve è stata accolta così dai Sette Nani); le camere riscaldate a diesel ed il cibo già in tavola hanno stimolato tutti quanti ad essere veloci nelle manovre.
Vinello sincero, kannoni alla rucola e grana, pizzoccheri e trippa a go-go, hanno fatto felici i gargarozzi, ma poi sufficientemente infelici alcuni componenti la spedizione, durante la notte!
Dopo le solite discussioni senza soluzione, i giochi pirotecnici dei Gemelli dello Sci e la voglia di dormire, ecco una parentesi da tenere in conto; una notte “di stenti” da ricordare o forse no, un luogo di spine, il tempo che non passa mai. Tu che pensi di essere alle Cornelle tra rumori animaleschi, oppure di trovarti in mezzo ad una mandria trascinata nel west dai cowboy, dove tutti sono coinvolti tra muggiti e fischi, tra urla e incitamenti.
Una resegata micidiale, una mitragliata galattica dove gli stessi maiali probabilmente cambierebbero verso per rispetto ai loro avi, dove i bagnini perderebbero parte del lavoro (quello di gonfiare i canotti ed materassini) e quelli di Aosta risparmierebbero sacche di soldi per le mongolfiere.
All’improvviso ti svegli e ricordi le immagini del film “Tora, Tora, Tora!”….anzi le vedi; ricevi una telefonata dal Giappone, dove ti avvisano che le sirene del ’45 improvvisamente hanno risuonato. Insomma una specie di disastro, di generale mancamento, mentre in realtà tutto tace.
Che dire, la notte è lunga ma alla fine torna il giorno…………….per la cronaca: ci siamo svegliati alle 7,40, ma i muri hanno tremato sino alle 10,15! I nomi dei russatori non li facciamo, perché anche voi prima o poi soffrirete e garantiamo noi per voi che nel costo dei corsi 2011 è compreso anche il supplemento per “tafferugli notturni” e per il biglietto del film “Warriors by night: stimoli alternativi”.
La colazione è la prosecuzione naturale della cena, mentre la mattinata va via sulla scia delle manovre di ghiaccio, a secco e predisposte per il dopo, all’aperto.
Verso mezzogiorno buttiamo le doppie dal rifugio per tornare alle auto e poi via verso Campo Franscia e la cascata o porzione della stessa, dove mettere in pratica le principali manovre fra cui doppie e recupero dal krep.
Da tutto quanto visto e discusso insieme, emergono alcune cose basiche.
Alcune tavole della legge:
• La mia bravura serve a te (quindi cerca di toglierti il pigiamino!!!);
• Il Corso 2012 costerà 800 € (però l’Artva lo regaliamo noi!);
• Chi me lo fa fare a spendere 350 € per te!?;
• Se non vali almeno 400 € non conti nulla ed è meglio l’ippica;
• Imparare bene cosa “non fare” per non fare danni peggiori;
P.s. Alcuni di noi non lo sanno, ma per il lavoro che fanno sono sprecati; in fondo al loro DNA (che una volta voleva dire “Donne Non Adatte”, ma adesso se è abbinato ad una gita significa semplicemente “Da Non Andarci”!) c’è della segatura fresca; la loro leadership dovrebbe essere dedicata allo sviluppo della “falegnameria applicata”! non mandateli però in Canada e/o in Amazzonia, perché di colpo l’effetto serra con loro ci porterebbe alla rovina sicura. Da parte nostra, noi stiamo passando messaggi forti ai principali negozi sportivi, affinché mettano in produzione sacchi a pelo in ebano antico, che siano anche insonorizzati…..così almeno se resegano, lo fanno in casa e se resegano loro stessi….beh prima o poi si sveglieranno.
Col dono della sintesi: mai mancare a questi appuntamenti che, scherzi a parte, garantiscono anche un accrescimento tecnico non indifferente e permettono di auto-collocarsi nella giusta posizione di fronte alle novità ed al proprio livello.
Stefy, Silvan, Gonzales, Alessandro, Giuseppe, Pier, Boris, Max, Milka Krapa de cikulatt, ovvero l’uomo dal tamagochi nascosto nel Black-Berry ……., Renzo, Tiziano, GigiEmme, Paolinux, Patajean……………e poi, naturalmente, Carmelo, Silvana e Rita per la loro disponibilità e bravura in cucina ed in fatto di accoglienza (ed un ringraziamento speciale anche a Ivan, veramente preciso, attento e disponibile!).