Dopo la mezza giornata di sabato 9 ottobre passata ad aggiornarsi per i prossimi corsi 2011, durante la quale abbiamo toccato (a tutti gli effetti!) un 6c, eccoci immersi in una tediosa & nebbiosa giornata di ottobre, ancora in Mesolcina, per un giretto che comprende l’Alpe Forcola con il medesimo Bivacco e l’Alpe Scima, talmente bella da mettere sicuramente nella lista dei posti da vedere; magari con la neve (e col sole!) è ancora più bella.
L’anno scorso eravamo passati in avanscoperta e poi è stata messa anche da Montevecchia nella lista delle gite 2010 e quindi eccoci qua.
Una parentesi la merita comunque anche il sabato, visto che Armando & Tiziano si sono prodigati nelle spiegazioni di alcune manovre basiche da sapere e da trasmettere per il futuro; il grado resta sempre una brutta bestia e sapersi muovere bene è un dono per pochi. Spesso l’impegno non basta: o ce l’hai dentro o son sacrifici enormi.
Ormai anche gli aggiornamenti si fanno al computer…..speriamo però che la prossima volta lo schermo sia leggermente più grande, o magari appeso tra gli alberi. Alle 14.50 circa entra in gioco il “Canta Milano”….che però forse si scrive “Cantamil’ano…!” che suona allo stesso modo, ma dà proprio un’idea diversa, che a noi non sta bene, perché il nostro motto è: “Né per scherzo, né per burla, dietro al kul non voglio nulla!!”.
Saggezza popolare che di botto esce anche durante i tiri di corda (non quelli del bagno!), che durano sino alle 17.00 ora in cui andiamo a ritrovare le famiglie.
La domenica invece è un giorno “speciale”: il 10 del 10 del 10, ….notevole!
Non volevo riportare nulla oggi, ma poi la data non può essere dimenticata tanto facilmente.
Partiamo abbastanza presto e troviamo al Moreschi un pullman di meteorologi in viaggio per un convegno sul tempo….a Chiavenna. Decidiamo di prenderli tutti a sberle per le cattive informazioni divulgate per il weekend e per la zona, visto che avevamo capito tutt’altro; dopo aver incendiato il pullman, rotto i denti all’autista e buttato il cappuccio nella schiena del loro presidente….ci ributtiamo in macchina e saliamo a Voga, una frazione in provincia di “in kulo ai lupi”, dove chi vive spero abbia almeno la parabola, a meno che giochi a briscola con i camosci!!!!
I colori sono nel loro periodo migliore: quello del cambiamento. Noi siamo pieni zeppi di cibarie e quando raggiungiamo il bivacco, fare la pasta è il minimo. Troviamo una copia che ci ha acceso anche la stufa e di questo ne siamo grati, però loro rinunciano a restare con noi; hanno altri impegni.
Quel “Brutto Kulo” del Beppe è salito il giorno prima con Adele, dato che non potevano essere dei nostri questa domenica….e mi ha lasciato un bel regalo appeso al muro…in fianco al badile, un ricordo dei tempi andati, quando l’Erba-Fumagalli alla Punta Allievi era il nostro pane! Bello…..e la prossima volta metterò io qualcosa a lui!
Le penne al sugo sono un toccasana, mentre ognuno ha poi portato qualcosa per integrare e saziarsi. Lasciamo tutto in ordine perché è il minimo che possiamo fare, lasciamo anche qualche soldo a testimonianza del gradimento avuto e poi ci rimettiamo in marcia per l’Alpe Scima, un angolino di paradiso che, al di là della nebbia, non vogliamo dimenticare di vedere. Alcuni tuttavia scendono per la via di salita, in primis Gioele che compie circa 6 mesi di vita e insieme a mamma Fabiana e papà Fausto ha allietato il bivacco coi suoi “discorsi” (“Questi mi hanno rotto i mmaroni per un paio d’ore e vuoi vedere che io non posso cantare e urlare le mie AAAAAAAAAAAAA!”); da chi ha preso con la parlantina non si sa ancora, però è rimasto vigile, allegro ed interessato come se fosse stato in udienza davanti al Papa! Anche Massi e suo figlio Alessandro scelgono la via più breve.
Arriviamo all’Alpe Scima ma non si vedono né la rava né la fava; le foto scattate non renderanno totalmente omaggio, ma chi se ne frega! Da qui si scende a piombo (o “ci si kaga giù” per i meno intellettuali!) verso il fiume che separa i due lati delle vallate, esattamente come la riga del kulo separa le chiappe chiare!
Passiamo alcuni angoli bucolici, dove chi ha ricostruito ha avuto veramente fiuto oltre che soldi e poi ritorniamo felici e contenti alle auto, per l’ultima bevuta.
Fortunatamente il tempo è rimasto brutto un po’ su tutto il lago e quindi i “disgraziati” che rinunciano sempre all’Ikea erano inferiori alle aspettative, anche se un incidente poco prima di Lecco ci ha causato un leggero ritardo sulla tabella di marcia.
La Mesolcina ha angoli che richiamano in qualche maniera le parti alte del Masino, in alcuni punti paretoni enormi con placconate immense. La vegetazione è sempre abbastanza rigogliosa e colorata.
Forse una delle ultime camminate che coinvolgono anche le famiglie, visto che il primo freddo ha aperto il cancello e ha fatto la sua comparsa. Poi chissà…..
Montagna e passione!
Angeletta, Fabiana, Gioele, Alessandra, Martina, Francesca, Roberto, Angelo, Ale, Fausto, Luciano, Erik, Daniele, Massimo, Alessandro, Elena, Leo, Patajean.
PJ