VIA “DEL CORSO” 2010……ACQUISTI IN QUOTA! Lunedì 2 agosto 2010: Vajolet.

Quest’anno un po’ shopping tra i Monti Pallidi, in Via del Corso, omonimo del più famoso, ma sicuramente meno “merdone” e senz’altro più divertente.

IMG_4801I Fassani mi avevano avvertito: quando vieni cerca l’indirizzo giusto, Rif Vajolet, via Roda di Vael n° 2010, angolo tra Ciampedié e i Dirupi del Larsec! Che posto……erano tanti anni che non venivo/tornavo in questo luogo ameno e adatto all’ossessione della dolomia. La voglia di vedere posti nuovi in Alta Badia, ci ha tenuto un po’ distanti dalla Val di Fassa, ma poi basta arrivare qui per capirne la bellezza!

IMG_4803In questi posti è come essere a casa e fare le cose di tutti i giorni: ti alzi in Alta Badia, vai in bagno al Sella, poi ti lavi la facciazza in Marmolada, esci e vai a lavorare (che c’è bisogno!) al Sassolungo! Pausa caffè sotto le Odle….se devi tornare al cesso, non lo trovi perché un posto brutto non esiste.
In ferie a Colfosco proprio in corrispondenza della Val de Mesdì, decidiamo di andare al Vajolet a trovare i molti amici che sono là per il Corso 2010; in linea d’aria siamo a circa 12 km, praticamente un paio di buoni rutti (da coca o da chinotto!), mentre in auto bisogna bere almeno per 15 giorni senza sgasare…….partiamo all’alba perché ci sono almeno un bel 50 minuti per arrivare al piazzale di Pera. Non c’è in giro ancora nessuno, siamo alla prima di agosto e fortunatamente per noi e per l’economia italiana la gente al kazzeggio è ancora poca. Alle 8.10 la navetta spicca il volo per Gardeccia; qui 35 anni fa imparavo a sciare, il Rif Ciampedié è stata una culla indimenticabile, quando sciare voleva ancora dire citofonare ai legni e obbligarli con le buone a “girare”.
In una giornata di sole, da Gardeccia salgono più o meno quelli che la domenica escono da San Siro!!!!! Destinazione il rif Vajolet, il rif Principe, ma soprattutto le Torri e lo yogurt del Sartner…..che te lo mangi con un vuoto di fronte, che se non sei iper-allenato …….te lo digerisci entro due settimane.

IMG_4812I sassi di manovra sono come una scacchiera e le pedine si muovono sempre in maniera perfetta; ormai qui per usucapione i sassi sono di proprietà della Valle del Seveso: le vie sono sempre le stesse, i chiodi percorrono le stesse fessure. Quanti piedi sono passati di qui………..quest’anno i massi più grandi sono diventati anche il rifugio di Davide il Selvaggio, che ha costruito anche una base, per difendersi contro il mondo. Munito di un fucile a pallettoni, ha difeso allo stremo le postazioni, impallinando il nemico e facendo in modo che le condizioni di chi arrampicava, istruttori e allievi, fossero proprio “avverse”.
Le pareti vicine sono una diversa dall’altra; se vuoi metterci un quadro son dolori. Se poi ti sdrai sotto e vuoi contemplare o vedere la “televisione”, ocio….perché se il tempo cambia i catini superiori sono bestiali. L’acqua che viene prima incanalata e poi scaricata fa paura anche alle cascate del Lago Vittoria. Qualche anno fa durante un dopo-cena al Vajolet, abbiamo sentito un boato incredibile: era l’acqua che si kagava giù dai catini sommitali.
La giornata sembra quella classica dei Lagher: io arrivo alle 8,30 ai sassi (con la famiglia subito dietro), ma gli altri sono già lì che lavorano e sudano. Bisogna fare in fretta perché la meteo dà acqua verso sera! In realtà la giornata è stata uno spettacolo di cobalto abbinato al giallo dolomia delle pareti; fino al primo pomeriggio non si è potuto dire nulla. Gli allievi percorrono tutti i vari itinerari che possono essere individuati sui sassi: giù, su e su, giù. Un paio di doppie con qualche “brivido” hanno creato un incremento di adrenalina anche nelle facce dei passanti. Ad un certo punto volevamo scendere a prendere i biglietti: avremmo fatto un bell’incasso.
Con un po’ di insegnamenti classici e con l’aggiunta di quel po’ di pepe “dialogativo” che è proprio di Armando, fatto sta che gli allievi dovrebbero aver appreso qualcosa di buono!
Con la famiglia riprendo il cammino a ritroso verso l’ampia valle del Gardeccia, dove la gente nel frattempo è solo aumentata e dove tutti se la stra-passano al sole e all’ombra; c’è il “Sentiero delle Leggende”, c’è questo e c’è quello……….insomma in questi mesi basta piazzare un cartello con scritto qualcosa che tutti vanno a vedere; puoi scrivere di “andare a vedere come si va ad andar a dare via…….” …..che tutti vanno in quella direzione!!! La navetta ci riporta al gran piazzale di Pera e senza farsi altre pere riprendiamo il cammino dei Passi alla volta del nostro appartamento.
La favolazza dice che siamo in ferie e che queste non dureranno in eterno; nei prossimi giorni gli altri andranno alle Torri ed alcuni finalmente vedranno il vuoto della Delago e le doppie dalla Stabeler con molte centinaia di metri sotto le chiappe; insomma tutte quelle cose che abbiamo visto nei loro occhi e che ci hanno chiesto con insistenza.
Una giornata con pochi acquisti, ma sicuramente i soldi li spenderemo la prossima volta!
Adesso aspettiamo solo che il sole baci i belli…..
PJ

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