Giornata dedicata agli “altri”, weekend messo a disposizione della comunità degli allievi, nell’intento di passare quelle nozioni fondamentali per andare da soli, possibilmente non come “cani sciolti”, ma come bipedi in grado di usare la minima dotazione di base. Una due giorni dove fortunatamente la prestazione non serve, dove la cima lascia il posto alle manovre, dove il gesto tecnico è fine a se stesso e serve solo per essere depositato nella memoria.
Il tempo è tiranno e quindi ognuno sfrutta quello che ha a disposizione: ecco come nasce una gita soprattutto se si tratta di una sola giornata; giro di telefonate e via. Gli altri (la maggior parte) sono partiti il sabato e hanno dormito a Sfazu, in un alberghetto niente male già teatro di precedenti visite in occasione di un aggiornamento-scuola, mentre “sette bigoli di uno” invece hanno optato per una sola giornata!
Siamo in sette, ma abbiamo otto macchine, c’è il ritrovo, ma canniamo almeno due volte…..poi alla fine imbocchiamo la strada giusta per l’Engadina. Tappa d’obbligo la pasticceria di Chiavenna; primo episodio, Simona: “Buongiorno, quattro cappucci, tre caffè e….già che c’è, non è che mi darebbe anche un sacchetto giallo dell’immondizia!???”….sguardo tipico di chi pensa che essere cameriera può voler dire essere testimone di un omicidio con sminuzzamento di ossa!
Ma tutto tace e tutto rientra nella normale amministrazione.
Appena cerchiamo di ripartire, secondo episodio: la macchina di Gonzales non si accende! Batteria in cantina, praticamente “andata” e Lucio-Bat-mobile pronta ai box con cavi e collegamento diretto. Tempo cinque minuti ed il classico giro della safety car e tutto riparte. Dubbi, lacerazioni varie, ma anche convinzione che tutto vada per il verso giusto. Al Maloja la pioggia comincia a cadere fitta, mentre a S. Moritz ci accolgono a “catinelle” d’acqua: sono tutti ai bordi della strada coi secchi. Quantità a go-go e rischio di dover posticipare la salita al ghiacciaio! Cosa che non ci passa neanche per l’anticamera delle mente.
Arriviamo tutti in tempo e siamo pronti per partire, salvo che qualcuno (Stefy) non decide di auto-ramponarsi la bottiglia dell’acqua all’interno dello zaino: acqua minerale e pseudo-molotov con annesso “pisciarolo”.
Non piove, ma le nuvole non ci molleranno per tutto il giorno. La salita al ghiacciaio è costellata da incontri ravvicinati con l’Oriente; centinaia di migliaia di milioni di giapponesi (ma anche cinesi, koreani e chi può dirlo???……) tornano dalla lingua di ghiaccio (ma a che ora sono partiti? Considerato anche i kg di foto che hanno fatto). Da una frase partita male e capita peggio (però dal suono molto simile a: “EUH cumà-la-và!?”…..), il nostro Silvan risponde per le rime: “La và bén!”
Distribuiti a zonzo sul jazzée cominciamo il rituale delle manovre, con non poche difficoltà di individuare gli allievi tra mille persone di altri lidi, di altre scuole, di altre parrocchie. La vera causa dello scioglimento delle nevi e dei ghiacci non è tanto l’innalzamento delle temperature, quanto l’essere in giro come Scuole…..con picconatori scatenati e graniti-sti ovunque. Tra dieci anni non ci permetteranno neanche di avvicinarci al ghiacciaio!
Ad un certo punto arriva un regista, in vacanza in Svizzera, e dice che il ghiacciaio è il posto ideale per filmare alcune scene di un prossimo serial su Paul Getti III, la cui trama oscilla tra un orror ed un misto sulla falsariga di “The Intouchables”! Si comincia a parlare di riscatti da pagare, di membra tagliuzzate…….e subito qualcuno si sente parte in causa oppure ritiene che il suo viso possa essere talmente fotogenico da approdare finalmente al grande schermo!
Fatto sta che nel giro di qualche minuto il nostro Direttore Clint-Antony si taglia un orecchio con la pala della picca, mentre l’Egidio pensa bene di imitarne le gesta con una sonora picozzata al sopracciglio. I due si scannano per mostrare le gesta eroiche e fanno a gara a chi resiste di più senza lamentarsi. Intervengono anche Clooney & Doctor House, che stanno facendo il Corso in veste di infermieri e le medicazioni diventano un gioco da ragazzi. Il problema è che il regista….nella foga delle vacanze appena cominciate….ha dimenticato di inserire la memoria nella cinepresa!!!!!!!
Obblighiamo Antonio a scendere per non mettere le mani addosso al regista e per garantirgli un paio di punti di sutura nel posto giusto, visto che l’orecchio ha pur sempre la sua funzione e visto che l’ospedale di Chiavenna è difficile da trovare, non tanto perché è ficcato in kulo al mondo, tanto per il fatto che l’insegna riporta la scritta…..: “Brasserie”…..ci fidiamo ma non troppo; come dice quel famoso proverbio: “nella vita guardare avanti, ma un’occhiatina dietro….ogni tanto!!!”.
Tutto finisce e tutto riprende come se nulla fosse, mentre noi riteniamo utile rivisitare alcune manovre, almeno in maniera dimostrativa, per non farci dire che siamo “solo chiacchiere & distintivo”!
Di solito alle 15.00 ci si ferma solo il venerdì di Pasqua per rispetto………, ma anche qui ad un certo punto “viene giù la Petara” a tutti e ul Marietto decide di chiudere le ostilità. D’un tratto una quarantina di bigoli scendono verso valle, con grande sollievo del ghiacchiaio, che martoriato spera di non rivederci.
Alle 16.30 comincia una di quelle fasi che non vorresti mai mancasse nella vita: è come andare alla Scala. Almeno una volta nella vita lo devi fare. Beh, qui è stata la stessa cosa!
E’ stato come andare a passare una notte in bivacco, solo che qui si parla della Lucio-Hutte, visto che eravamo in sei sulla sua auto a sparare innumerevoli kazzate.
Ci muoviamo prima degli altri perché le fotografie del Crotto Quartino (CR8 alle Otto, per Dave!) si materializzano in noi, prenotiamo per una ventina di persone e finalmente ci spetasciamo sui tavoli, sui quali gli approvvigionamenti arriveranno cospicui: antipasti, polentina, funghetti, vinello sincero, affettati e carne, biscottini del Prost, caffè e grappa……….niente male insomma.
Le ostilità termineranno intorno alle 19,30 quando viene ripreso il cammino verso casa (o verso Rasdeglia per qualcuno….che oltre che sci-alpinista è anche Brutto Kulo), consapevoli che il Buss del Kù ci obbligherà a fare un po’ di coda: chissà quando lo metteranno a posto!?!?!
E di fatto è proprio così. A Bell’ano non siamo riusciti a spostarci sulla chiappa destra per fare la strada vecchia e così siamo rimasti nella “riga” fino in fondo andando a sbattere sulla codazza; però…..però come dicevo prima il fatto di essere come sul divano in compagnia ha reso l’attesa più gradevole.
Anche questa lezione pratica se ne è andata, gli allievi sembrano interessati agli argomenti e l’uscita pratica al Branca ormai è pronta….quien sabe!?
State in cesta!
Simona, Paolinux, Dave, Lucio, Cesarone, Patajean (Lucio-Mobile), Stefania & Silvan (I Rasdegliani), Antony Meroni, Egidio, Gonzales, Pollo, Mario, I Fassani, Matteo e Max, il Gallo Svizzero, Alberto e tutta l’allegra brigata degli Allievi 2010.
See you,
PJ