(Aggiornamento Scialpinismo del 24 gennaio 2009) – VALCAVA
Ad un certo punto, ancora prima di cominciare tutto “l’ambaradan”, abbiamo temuto che i bagaj di Lecco l’avevano fatto apposta; ci hanno detto una cosa, poi un’altra, poi un’altra ancora, ad un certo punto abbiamo temuto che la lezione sull’Arva era fatta non solo su di noi, ma con noi considerati come Arva! Nascosti e/o da nascondere.
Poi, dopo lo sconcerto iniziale, tutto è ripreso secondo i canoni della normalità. Inizialmente previsto nella Valchiavenna e su due giorni, questo aggiornamento 2009 si è tenuto invece molto vicino a casa nostra, praticamente nel Lecchese, oppure già in una zona dove “la puzza” di formaggio che si sente nell’aria fa praticamente rima con “bergamasca”.
La mattinata comincia con un ritrovo classico alla “tapparella”, dove non c’è nessuno……! Bell’inizio. Dobbiamo trovarci alla Sede del Cai Lecco, ma una volta giunti il sorpresone vuole che la sede sia già okkupata!!!
Andiamo in un bar per aspettare buone nuove, entriamo in 14 e solo in 2 prendono qualcosa!!!!! Tutti gli altri leggono ed imparano a memoria i 5 giornali posizionati sui tavoli (chissà se quelli dopo di noi sono ancora riusciti a vederci qualcosa!!); poi usciamo e ci presentiamo di fronte alla Sede Cai per una stretta di mano: “Buon anno anche a te!”…….no guarda, mi chiamo “Rolando” e non ti ho detto “Buon Anno”!!!
Storditi già in prima battuta; dobbiamo salire in Valcava, dove viene fissato il nuovo punto d’incontro; ci mettiamo un’ora per capire in quanti siamo, quante macchine prendere e dove arrivare, soprattutto tenuto conto che gli altri hanno tutti macchine “da paura”; noi invece abbiamo la Citroen del nostro Web-Master Paolo (non 4×4, ma 4 bigoli di uno!) con le gomme lisce – in compenso con un motore che bagna quasi il naso alla Panda 30!!!!
Finalmente arriviamo al Rif Capannina, dove un ambiente perlinato (ma un po’ freddo!) ci attende per la prima parte di questa giornata ormai classica dedicata ad imparare qualcosa…..caso mai la vita non bastasse!
Iniziamo coi classici bordelli della tecnologia, nel senso che il pc non ne vuole sapere di funzionare a queste altezze. Dopo aver capito che il classico OFF-ON è la panacea dei mali del web, iniziamo la lezione; alla seconda slide si parla già di scialpinismo come di qualcosa di paragonabile alla differenza fra Cristiani e Gente che si Immola……! Cominciamo bene!
Poi si passa alle marche degli Arva e sembra che ne esista anche uno che si chiama “Ciofeka”…..restatene alla larga….
Quando si parla dell’uso proprio ed improprio, viene fuori che dell’80% di chi lo usa, il 90% lo mette per “usarlo”, mentre il restante 10% lo mette per farsi trovare!!!!….bello.
Parole grosse, che appaiono come kazzate, che per come vengono pronunciate fanno anche ridere, ma che sentite fino in fondo fanno paura! Riflettiamo ed impariamo.
A mezzogiorno finiamo la parte teorica ed arriva in tackle in scivolata il rifugista che propone un lauto pranzo, ma noi chiediamo che venga tenuto in caldo per la merenda!
Alla domanda chi c’è e chi rimane, dopo una breve pausa di imbarazzo per capire se tutti devono tornare a casa o meno, il solito remolazzo dalle retrovie esclama: “La mia macchina rimane!!!”
Una piccola parentesi: l’ultima informazione ci viene data sul posizionamento dell’Arva; in molti casi può capitare, in seguito ad una valanga, che la posizione dello strumento in questione sia opposta rispetto a quella della persona (verticale anziché orizzontale o viceversa!); chi ce lo dice però è un personaggio incredibile: ha i capelli e la barba che sono praticamente la stessa cosa ed un tutt’uno: un double-face; in pratica se gli giri la faccia……il risultato non cambia!!!
Scherzi a parte (speriamo non gli venga in mente di leggere!), il personaggio in questione la sa lunga e ce lo ha dimostrato poi sul campo; complimenti a lui e a tutti gli altri per la pazienza, per la simpatia e anche per la passione!!!
Usciamo quindi allo scoperto e ci dividiamo in quattro gruppi……alla ricerca della merenda che il rifugista ha nascosto!!!!
Ci vengono impartite lezioni precise e mirate su come si usa correttamente l’Arva, come e quando applicare certe tecniche e quindi anche noi siamo messi alla prova, per una serie di ricerche.
Fa un freddo cane e meno male che la testa è impegnata in altre cose, perché quando ha un attimo di pausa, non fa che bussare al cervello chiedendo per quanto tempo dovremo restare così bigoli!!!
Dopo esserci tolti alcune soddisfazioni, ritorniamo in rifugio e ci diamo dentro, fra vino rosso, nervetti, salumi e formaggi. Le discussioni emergono e come al solito sono effervescenti: responsabilità nei corsi, aggregati alle uscite, pezzenti che trovi in giro ….ect ect.
Difficile prolungarsi oltre e quindi non ci resta che scendere pian piano verso casa.
Giornata interessante, che negli anni assume sembianze sempre diverse ed apprezzabili; la gente partecipa sempre volentieri e da questa lezione credo che tutti ne siano usciti più consapevoli della necessità di essere sempre pronti per evitare che “la cosa più bella che stai facendo, possa trasformarsi nella cosa più brutta in assoluto!” come ci ha detto qualcuno.
Fatta in situazione di stress e ripetuta anche più volte nell’arco della stagione, la manovra imparata sarà sicuramente l’antidoto migliore.
Alla prox! Ai Brutti Kuli “sci-muniti”: Antonio, Renzo, Giuseppe, Gonzales, Stefania, Silvano, Massimo, Luciano, Paolo, Egidio, Alessandra, Lottar, Pier e Patajean.
Presi tutti?….ma, speriamo di si!
PJ