Da un po’ di tempo non riusciamo + a vedere il tennis in televisione e la sua assenza ci ha portato forse a parlarne… ma non pensavamo affatto che avrebbe monopolizzato l’essenza stessa del messaggio alpinistiko: il nucleo della teologia del XXI° secolo legata ai passaggi di VI”, il prologo della catarsi che ha portato gli allievi del Corso del 2004 a posare le loro terga sulla seggiola di fronte al ns Diretur e a scoprire improvvisamente questo nuovo mondo.
DAI VELOCI…., DAI OSTI…., DAI CHE E’ TARDI….
L’alpinismo va visto nei suoi vari aspetti: non sembra ma potremmo definirlo poliedrico o…quadrangolare, che rispecchia meglio la sua fisionomia!!!!! Di fronte alla veridicità dei fatti di questi 2 mesi trascorsi, sembrava che i malcapitati avessero ben recepito cosa fare, ma a seguito delle affermazioni ricevute nel resoconto finale, sembra che il danno celebrale ricevuto dalla ultime parole avrà ripercussioni almeno fino a fine estate.
E questo è stato l’ultimo, il più grande dei fatti che hanno preso possesso di tutti noi, ma ne esistono parecchi altri che ci hanno accompagnato.
Quindi vi raccontiamo alcuni degli episodi che hanno caratterizzato il 2004 e che hanno portato alla definizione del concetto-base di questo korso; in realtà alcune lacerazioni allievi-stiche credo abbiano contribuito in maniera non indifferente (forse devastante) alla definizione della nuova filosofia: una specie di“nuovo mattino.
DAI VELOCI…., DAI OSTI…., DAI CHE E’ TARDI….
Come dimenticare i “friends” persi dal pasticcere sulla Cresta della Sarezza (poi si legge su Alp che queste vie sono poko protette !!!! se ogni anno nasce un pasticcere….), le “Prada” per andare all’attacco (avete mai visto alpinisti portare le “Prada” all’attacco del Pilone?, magari muniti anche della spazzola per lucidarle? Volete mettere uscire con queste sulla vetta del Bianco?), il fumo di Uccio (in Brianza il fumo costa ancora poko se paragonato a certi “angoli” della Bassa), il sakketto sul casco (caso mai si graffiasse….), ma anche queste sono sottigliezze, pepite che ti fanno volentieri ritornare all’attacco della via in Val d’Ayas oppure in quell’alberghetto in Val di Camponcher….come se fossero cose che stanno ancora accadendo, cose fresche di 5 minuti fa. Sono talmente vicine che sembra di esserci ancora dentro.
Il problema è che già a monte gli episodi erano degni di nota: per esempio quando l’Egidio, dovendo accudire la figlia ed essendo contemporaneamente sul fronte del Corso…ha pensato di “spedirla” dalla nonna… senza dire niente alla moglie, tornando poi bel bello la sera e dicendo che tutto era a posto e che il giro………….. al parko gli era piaciuto un disastro!!!! Oppure, sempre lui, uniko in questo genere, il sabato successivo, di fronte alla partenza dal piazzale del Cai, si è improvvisamente ricordato che la carta d’identità era appena scaduta (chissà come mai le carte d’identità scadono sempre il venerdì prima di andare alla Capanna del Forno in Svizzera !!!! sarà bene scriverlo direttamente sulla stessa…senza mettere la data!!!).
E quando siamo andati a fare la Nord del Kristallo? Siamo partiti in 2 gruppi… ma appena il 2° raggiungeva il 1°, questo ripartiva….almeno per una quindicina di volte!!!…alla prossima staffetta olimpionica ci andiamo noi…senza contare poi che siamo ritornati praticamente la domenica verso casa per evitare la coda ed i motoradunisti dello Stelvio e ci siamo ritrovati laceri e confusi alla base dei Pilastrini di Introbio per fare le manovre di roccia (si doveva far vedere il recupero del ferito).
DAI VELOCI…., DAI OSTI…., DAI CHE E’ TARDI….
Il problema era che non c’erano tanti volontari al recupero quanti erano i “feriti: infatti eravamo partiti prestissimo la mattina per fare la nord, eravamo scesi veloci per evitare che chiudessero il Passo, avevamo cercato invano un loco dove far le manovre senza doverci sorbire infinite code al ritorno e a furia di pensare i km avanzavano e ci siamo ritrovati in Valsassina…tenuto conto che il tempo era anche brutto; sul più bello però:
- ha smesso di piovere
- le pareti erano libere, perchè ormai tutti erano fuggiti in cerca di tavoli dove depositare i gomiti ed…….
- era arrivato il ns Diretur direttamente da casa….fresco…e ligio ai doveri!!!!!!!!
Cesarone dovrebbe aver immortalato tutte le facce di quella giornata, quindi vi rimandiamo ad internet, alle foto del sito, per rivedervi….non dite però che avete foto del genere nel portafoglio se vi capita di uscire con la tipa!!!!! …mej lasà pert !!!!!!
E quando siamo andati alla Fornohutte??? Che spettacolo !!! lì si poteva parlare di gente semplicemente pazza, di testardaggine oppure semplicemente di grande entusiasmo e voglia di avventura; oggi vorrei ricordare solo quest’ultima, perchè ho perso gli appunti dei primi due!
Pioveva che Dio la spingeva! I fulmini avevano una voglia matta di “limonare” con le pikozze, insomma tutto era molto complicato, visto che poi il rifugio era chiuso (tranne il locale invernale) l’acqua non c’era e quindi abbiamo passato 5 barra 6 ore a scaldarci, piuttosto che a far sciogliere neve, mentre fuori infuriava la tempesta.
Il pasticcere di fronte a cotanta bellezza (nel senso della temerarietà avventurosa), ad un certo punto ha pensato bene di manifestare la sua gioia con una reale sbokkata in camera, mentre altri hanno segato le putrelle anche delle case della valle mentre credevano di dormire! …con 70 kg di mangiare sulle spalle non poteva mancare niente……..tranne il pane………che dopo vari dài e dài…è arrivato con Faustino…alle 21.50, quando ormai le speranze erano diventate cristalli di neve: lui ha detto che partiva tardi e arrivava oltre…insomma è arrivato e col suo bel carico di zaino e pane…e quindi via di nuovo a mangiare come Fred e Barni ai tempi d’oro.
Il vero eroe di quella giornata è stato per forza di cose Ormone Impazzito, che fra l’altro ha dimostrato un attaccamento alla maglia bestiale: la mattina di fronte al fatto compiuto di non poter far nulla se non prendere a sberle Eolo, siamo scesi tutti…ma lui quando siamo arrivati ormai alla fine del giazé… ha detto “Osti ho dimenticato le chiavi!!!” ed è risalito a prenderle: e due !!!!!!!!!
Altro fatto: le solette delle scarpe del Pollo: “dove le ho messe!, “chi mi ha fatto lo scherzo?, ero sicuro di averle messe qui!
Insomma noi non volevamo offenderlo, ma a noi delle sue solette non ce ne fregava un beato favo. Non sono buone da fumare, masticarle ci avrebbe portato via un casino di tempo, magari le aveva prese il pasticcere per garantire una migliore uscita al suo…”fluido”…però………!!!??!?!?!?
Poi, dopo ore estenuanti di ricerche, ecco la soluzione: le aveva messe SOTTO le solette delle scarpe da tennis!!!!!!!!!!!!!!!! Non so come sta oggi, ma credo che qualcuno sia riuscito almeno a passargli qualcosa in quel locale in cui l’abbiamo rinchiuso e del quale non abbiamo più la chiave!!!!! A proposito: Lia, come sta???
Da non scordare infine la Lucio-Mobile, con la musica degli U2 e dei Toto che ci hanno accompagnato in un paio di viaggi e che oggi quando sentiamo, credo ci buttino tutti nella direzione dei ricordi di quei giorni.
Comunque anche quest’anno tutto ha buttato nella giusta direzione, anzi ancor meglio visto che 3 scannazzati siamo riusciti anche a farli diventare come noi…dal 2005 anche loro parteciperanno (con un quinto in meno sullo stipendo) alle nuove uscite.
DAI VELOCI…., DAI OSTI…., DAI CHE E’ TARDI….
Dobbiamo si essere veloci, ma fermarci anche un po’ a riflettere, ma soprattutto ricordarci che ogni anno oltre ai corsi, ci sono anche i vari Tornei di tennis e, da una frase ormai celebre: “l’alpinismo non è un campo da tennis, dove entrate e poi quando vi siete rotti i maroni, prendete la racchetta, la spaccate sul terreno ed uscite a fare i vostri porci comodi!!!!”
Ergo, se quando vedete Wimbledon, vi capita di vedere qualcuno che spakka la racchetta sulla terra rossa…beh…ricordatevi che potrebbe essere passato anche lui dalla Valle…..!