LA LUNGA STAGIONE ……”CALDA”

Quando finisce agosto, a meno che non si comincino le ferie, ti assale almeno per una buona mezz’ora una malinconia bestiale, soprattutto se il giorno dopo ricominci a lottare per il quotidiano.

E’ tutto un ricominciare, anche in TV ti fanno vedere di ogni: corsi, training, mini-lezioni anche in edicola, in cuffie, 2 al prezzo di 1 e tutti con la loro “carota” in fronte, vanno dritti per la loro meta. E’ incredibile ma ti assale lo spasmo da “corso”: ti senti assalito da stimoli che ti mordono il cervello da tutte le parti. Devi far qualcosa perchè in caso contrario ti bussa la Neuro.

“Storti” invece ci vanno solo al lavoro !

Da parte nostra sappiamo che più o meno siamo sempre in giro: chi qua, chi là …il gruppo dipana i suoi tentacoli nel mondo! Il lungo peregrinare è di casa…..

La stagione estiva quest’anno è stata molto strana: la mattina, dopo aver battuto il testone contro il comodino, mettevi su ON l’interruttore e vedevi schifo ovunque, poi durante il giorno cambiava e quando pigiavi OFF, mettevi via una giornata coi fiocchi.

Allora la mattina seguente partivi da OFF ed il risultato non cambiava; alla fine spaccavi l’interruttore per la disperazione e capivi che per interpretare bene dovevi chiedere se “Dio era in Sede” !!!

Comunque chi s’accontenta gode….. (ma chi gode è più contento! come dice il nostro Conte “Ristori”) e noi dobbiamo rendere omaggio per le ferie trascorse e le belle gite passate con tutti i remolazzi: nell’arco di pochi mesi ne abbiamo combinate delle belle, anche da ricordare !

  • KUFFNER AI PALU’: una incredibile 2 gg in cui ne abbiamo viste di cotte & di crude, a partire dalla gara di pattini a rotelle degli svizzeri al Passo del Maloja, di sabato alle 14,30!!! Sotto un’acqua della mmadonna. Pareva che Giove Pluvio avesse messo in un sacchetto di plastica l’oceano Indiano per portarlo ad ovest e ….poi si fosse rotto il sacchetto!!!Praticamente una marea di bigoli svizzeri che correvano per il Passo e lungo il lago con rischi pazzeschi e naturalmente strade bloccate…..con noi che avevamo l’ultima funivia del Diavolezza alle 17.00 ……noi, gli altri bigoli questa volta italiani, che avevamo preso un anticipo sui tempi, per evitare di arrivare tardi !! “Ma ce la facciamo! Mancano ancora 2,5 ore !!!”Alle 16,55 parcheggiamo al Diavolezza e praticamente quelli arrivati prima di noi (i ns soci …..e meno male che avevano già fatto i biglietti !!), ci trascinano sulla “tolla di latta”…..praticamente in mutande. Sei bigoli di uno, arrivano a 3000 mt in 10 minuti con la funivia, di cui 2 di loro in mutande! Doveva essere una bella salita, ma il tempo ci ha tirato un pacco bestiale da 2 tonnellate: previsioni da spettacolo contro-fioccato, ma realtà della mattina da schifo…..poi nel pomeriggio paura & panico lasciano spazio di nuovo al sole splendente…ma ormai è troppo tardi! Cosa fai allora? Ti stacchi le balle, le lanci e poi ci piombi sopra con i ramponi…..mon urli nemmeno !!!

    E’ facile.

    Comunque partiamo alle 3,30 ed è buio pesto e naturalmente non promette nulla di buono. Il ghiacciao è il prototipo dell’Hemmental: un calvario passare da un krep all’altro. Arriviamo al bivio per l’attacco, ma non vediamo neanche noi stessi: la nebbia è talmente fitta che dobbiamo telefonare a casa per ritrovare noi stessi; dopo aver tagliato 2 fette di nebbia a testa, ci decidiamo per la “normale” che in alto presenta seracchi da stremizio ! Passiamo dove non è assolutamente immaginabile, arriviamo sulla crestina aerea e sbuchiamo in cima: nero, nebbia, vento e gelo……neanche un Lucano volevamo !!!

    Meniamo le tolle e quando ritorniamo nel punto in cui la mattina avevamo optato per la normale…..ecco che il tempo si rimette non al bello, ma al bellissimo: una beffa incredibile! “Vada via ul…..Dài che vemm su hammò !…..”…”Dài che à l’è un atimm”…..certo certo…..

    Insomma la prudenza è sempre ben accetta, col “seno di poi” son capaci tutti. Il bello è saper accettare ! Se andavamo lo stesso e fosse rimasto brutto, o peggio se l’elettricità ci avesse scaldato il fondoschiena…..? Mej lasà pert…..come sempre il “dopo” è sempre soggetto al giudizio, ma la mente contorta che lo costruisce…non è sempre sana!

    Comunque torniamo alla Capanna belli cotti: Franco, il Pollo, Webman, Fabio, Friz e Patapam. Dopo foto, merenda e rifacimento zaino, partiamo e portiamo noi stessi nel luogo da cui eravamo partiti: quel fantastico posto sito in Italia che si chiama Brianza.

  • CRESTA DEL FELDSCHJIEN (Svizzera): stavolta abbiamo deciso di portarci al di là del Gottardo dove c’è un granito fantastico e fare una via che già i soci Cesare & Lucio avevano dovuto lasciare a metà nel 2004, il granito è giusto uno spettacolo !Appena arrivi alla diga del Bergsee…ti urla di andare a toccarlo: quando arrivi all’attacco ti prende e ti deposita direttamente alla prima sosta: è il suo regalo ! Che kulo ! Il primo tiro gratis, considerato che poi il primo tiro è sempre abbastanza pesante psicologicamente. Questa cresta è lunga e ha dei tiri che sono abbastanza complessi: la lama “gilette” e la “placca-muro” in alto su tutto, poi esci in alto e ti accorgi che è ancora lunga e non banale. Firma , stretta di mano, stretta da villano, ci sono anche Egidio e Lottar. Naturalmente in basso ci sono le donne che attendono, spaparanzate sulla diga a prendere il sole (anche se quello svizzero abbronza di meno !…..perchè non ride). Dài velociiiiiiii…..
  • CASTORE (Monte Rosa): è l’uscita fissata per il Corso 2005. Ci andiamo con tutto il branko di allievi-istruttori per fare la via normale e permettere a molti ragazzi di assaporare una cima superiore ai 4.000 mt.Una cosa senz’altro spaziale è stato il camerone nel quale abbiamo passato la maggior parte del tempo: un angolo nel quale ci siamo detti di tutto e dove abbiamo cercato di far riposare noi stessi, affaticati dai metri della quota. Le mete in realtà erano 2, visto che alcuni di noi sono saliti anche sul Liskamm occidentale. Qualche sboccata di turno, le solite “cloache” che riescono a mangiare a 3.500 mt anche le gambe del tavolo, il lavarsi i denti in 4 metri quadrati con un puzzo da far tirare su l’anima: le cose più belle. Non dimentichiamoci però anche i metodi utilizzati da ciascuno per fare gli zaini e/o mettere via la roba !! Li vedi quelli che anche a casa sono belli ordinati e quelli che sicuramente fanno un leasing con le stirerie e la nettezza urbana.La mattina della salita fa freddo, ma tutti con le loro attrezzature si impegnano al massimo per non mollare ed andare oltre i 4.000 mt a vedere cosa c’è, a vedere come si deve godere di un simile panorama. Una delle cose impressionanti è stata la quantità di foto scattate ! I giapponesi in confronto sono dei dilettanti. Roba de matt. Qualcuno poi per la stanchezza è arrivato giù stremato, ma si è accorto che nella vita non bisogna mollare mai.
  • TORRE INNOMINATA (Sciora): saliamo al rifugio, naturalmente danno bello e noi ne vogliamo approfittare, ma appena siamo “in approccio” con la visuale del rifugio ecco che le saette cominciano a prendere il sopravvento. Appena in tempo al rifugio e si scatena il finimondo, che prosegue fino a tarda sera! La serata è quella tipica dello Chalet di legno, con Mirko che ci delizia con alcune scene degne di Zelig…le sue metafore sui figli e sugli impegni casalinghi non permettono allo spezzatino di rimboccarsi il piatto di patatine e di andare a dormire tranquillo.Poi finalmente andiamo a dormire tranquilli nei giacigli preparati dalla sciura dello Sciora !Notare che in rifugio c’è anche una famigliola italiano con una pargoletta di circa 9 mesi, tutta paciarotta e tranquilla, come una che sa il fatto suo per il domani! E questo dimostra che il mondo è vario e la dice lunga sulla volontà di fare e/o non fare le cose.

    La mattina partiamo decisi, ma abbiamo una prima leggera incertezza sul Torrione…attendiamo la pubblicità…..e naturalmente attacchiamo sicuri: i tiri si susseguono tranquilli. Salita abbastanza lunga, con 2 tiri abbastanza atletici e la vista sui paretoni del Cengalo e Badile !!! Sono sempre lì che aspettano. A metà, con l’impegno fisico di 2 tiri, ci ricordiamo che esistiamo, anche se il tempo continua a minacciare…in realtà è dalla partenza che avevamo dubbi e che il tempo è più grigio che a Londra. Comunque arriviamo in cima e cerchiamo le doppie: fatta la prima troviamo un biglietto con le opportunità che abbiamo:

    1. cengia lato-Albigna: 2 ore con circumnavigazione del lago e del passo di Cacciabella;
    2. deltaplano dalla cima (o meglio dalla prima doppia)
    3. doppie nel canale-merdoso

    Alla fine vince la soluzione numero 3, anche se siamo consapevoli che sarebbe del tutto inutile andare a cacciarci in codesto canale che non è solo un cagaio, ma peggio! Perchè non escogitare una soluzione alternativa? In effetti se hanno attrezzato qualche doppia in questa direzione, vuol dire che c’è un’altra soluzione. Purtroppo l’anno prima Gegio-Ongiul-Bonfo hanno fatto la stessa salita, ma la discesa l’hanno digerita tra queste 2 chiappe umide e sfasciate. Tutto si muove e tutto è abbastanza aleatorio. In 10 minuti dobbiamo scegliere e non c’è tempo da perdere anche perchè il temporale minaccia sempre di più e non è bello! A furia di cercare e con briciolo di incognita ci buttiamo sul lato dx (sx orografica): l’ignoto fa sempre paura, anche se qui la situazione non è proprio drammatica. Abbiamo fortuna !!!! In realtà bastava chiedere al rifugista con un dettaglio maggiore !( il problema è che abbiamo chiesto, ma come al solito quando ti dicono “Ci sono le doppie nel canale” …tu vai tranquillo, anche perchè non conosci fisicamente questo canale, ma quando lo vedi…..non capisci più nulla.Comunque quando l’ultima doppia è stata tolta…..abbiamo ritrovato anche l’interruttore …ON e…..taak, giornata nuovamente splendida: sono le 16,30 !!! Sole pazzesco fino alla macchina e quindi continua la Saga del Tempo. Questa volta erano insieme Egidio-Paolo-Mirko-Lottar-Fabiana-Angeletta e Patapam.

  • PIZZO TRESERO: prima di partire per le ferie c’è il tempo ancora per una domenica Valtellinese sul Tresero. Volevamo salire passando dal vecchio Bivacco Bernasconi, pensavamo che il jazè non ci fosse più, ma circa 150 mt di ghiaccio ci sbarrano la strada; siccome abbiamo portato 3 ramponi di numero e noi siamo in 4 con 8 piedi…..à l’è un casino bestiale; in più, ancora una volta il tempo si guasta (in realtà era già brutto dal mattino presto !) ed il temporale urla sulle nostre carocce.Giove Pluvio torna un’altra volta in Italia a fare le ferie e si accasa da noi, volendoci abbracciare a tutti i costi: giù un’acqua di bestia !Noi non lo salutiamo…e lui si inalbera lanciandoci di ogni: siamo costretti al riparo nel Bivacco, che è ormai sotto di noi; quindi…..si scappa dal jazè e via verso il bivacco (in realtà è un rudere!!)

    Qui troviamo noi stessi: Webman, Fausto, Alessandro e Patapam, ma all’improvviso arriva anche un fiorentino in vacanza a S. Caterina: “Ciao a tutti…..cià che faccio la prova se funziona il cellulare !!!!”…..”Fa una bela roba: smorza su tusc’osss e sta calmo nell’angolo come gli altri, se no ciapà la tua mercanzia e vai a fare il parafulmine altrove!” Ad un tratto la pioggia ci avverte che avremo circa 50 minuti di pausa e che, se vogliamo, possiamo scendere alle auto, poi sparerà giù quell’acqua che era rimasta ancora nel vecchio sacchetto. Detto fatto: scendiamo al Passo Gavia, prendiamo tutto e via: meglio una spaghettata aglio-olio a Premadio da Paolo.

    Particolare da non dimenticare, molto simpatico: la mattina, salendo in macchina, a Morbegno, incontriamo 2 somari (proprio 2 asini !!!) che viaggiano contromano; corrono in mezzo alle carreggiate, scatenando il panico e le risa degli automobilisti increduli ! Uno l’hanno beccato subito, l’altro trotterellava “ciuko”in mezzo alla strada: erano scappati entrambi da un recinto !

  • FERIE AGOSTANE: sono ovviamente i giorni più belli, nel senso che puoi andare dove desideri, sempre che non hai prenotato, sei in giro senza senso e non devi preoccuparti se domani è lunedì.Puoi anche non essere quello che sei, l’importante è che tu riesca a ritrovare quel pistola che sei entro fine mese, quando tornerai ….. “dentro!”Si è girato tra la Valpelline, Chamonix, il Rutor e le Dolomiti, ma come al solito ha contato molto la compagnia delle persone con cui le abbiamo passate !

    Dopo qualche giorno trascorso con la mogliettina in giro per zone sconosciute della Valpelline (tra l’altro stupenda e tutta da scoprire). Dopo una notte a casa di Fred, uno chalet splendido a La Salle, con vista diretta sulla Sud del Bianco; dopo un giorno in giro per la Savoia Francese, prima a Beaufort e poi à Megève…eccoci approdare in quel mitico paesino che di nome e cognome finisce per Chamonix !!!

    Spesso ti accorgi delle picole cose: la telefonata di Fabio che smania per andare in giro (fissiamo la punta Torelli a fine agosto); le guide “over 70” sedute davanti alla Maison des Guides che ciarlano ogni sera alla stessa ora: arrivano, si salutano tutti con una stretta di mano ogni vota, e se la raccontano……; i 2 personaggi al Rif Deffeyes che hanno fatto una cima completamente diversa da quella obiettivata da chi di solito va in quel rifugio e l’hanno fatta sotto l’acqua con un abbigliamento che indossava il sottoscritto a 6 anni: incredibile e da levarsi il cappello !!!

    Quando poi sono ritornati al Rifugio, hanno espresso le loro emozioni ed hanno tirato fuori un panino con 3 belle fette di salame, proprio come una volta! Di quello buono. Una semplicità invidiabile, anche perchè oggi se vai al rifugio e non fai un lauto pranzo a base di polenta & cervo…sei quasi un pezzente !!!

    L’ultima parte (e già stanno scendendo i goccioloni delle lacrime perchè sta finendo agosto) la passiamo in Dolomiti! Questa parte la dedichiamo al gruppo; siamo in 8 di cui 4 in camping e 4 in garni. Poi ci sono altri 7 ragazzi e ragazze di Montevecchia che erano già sul posto da qualche giorno.

    Abbiamo girato per rifugi belli tranquilli, abbiamo fatto una bellissima ferrata sulla Tofana di Mezzo incontrando anche il ministro Alemanno, abbiamo fatto una bella arrampicata sul Pisciadù, le pizzate insieme alla Bercia, la cena mitica al chiaro di luna del Rif Cherz, con discesa notturna ! L’acqua presa in tenda ed il desiderio di tornare a casa dopo che l’acqua non accennava a fermarsi (ci hanno provato anche un paio di idraulici della zona, ma niente a fare !) hanno fatto il resto.

Comunque il risultato è stato una bella estate passata insieme, con sensazioni molto simili a quelli provate anni fa quando si andava in giro in molti, ma più spesso. In effetti quando esci con gente con cui ti trovi a memoria, è tutto più facile. Non devi pensare a come ti devi comportare: è vero che poi c’è chi fa di più e chi fa di meno, ma così abbiamo qualcosa anche da raccontare e da ricordare.

Sai con chi vai e non ti sbagli !

Ciao a tucchhh.

PJ

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