Com’è dura andare per monti! Non c’è mai nulla che vada bene, se non per l’interessato, che però vive l’estasi e poi deve somatizzare l’inverosimile.
E’ uno sport o una passione o semplicemente “un nulla”, con una valenza tutta sua, spesso non accettata, spesso criticata………spesso imbastardita dai commenti più strani e sbagliati, come quando capita di leggere di qualche “bischerata” accaduta in posti che magari anche noi abbiamo visitato in precedenza: leggi l’articolo e pensi subito alle qualità del giornalista che l’ha scritto; però pensi soprattutto che è un peccato che in quel momento lui non sia nei tuoi paraggi!
Di solito per capire cos’è l’alpinismo ci si pone la prima domanda “Ma perché?!”, “A chi giova andare in giro a perdere tempo, con una fatica inutile e senza apparentemente un senso”, “Possibile che l’attimo non sia gestibile in maniera diversa, magari un po’ meno pericolosa……..per esempio saltare le carreggiate della tangenziale nell’ora di punta, oppure buttarsi con un masso di granito nel lago, dove non si tocca, per vedere in quanto tempo si risale!! Oppure ancora cercare di fare prima del proiettile, ……partendo cento metri più avanti di lui!
D’altra parte è anche vero che qualcuno dipinge l’alpinismo in maniera bella e semplice, addirittura banale, come per esempio Rébuffat nel suo libro “La montagna è il mio mondo”, dove racconta la salita dell’Innominata al Bianco in meno di due pagine (circa 80 righe di A5!!!), con una semplicità disarmante, senza grossi riferimenti, ma dando l’idea della grandiosità e della bellezza, come se fosse uscito da Rancio Alto la sera per andare a fare quattro passi ed una salitina al Medale!!! Invece ha fatto comunque un salitone……….chissà quante pagine scriveremmo noi oggi, per una salita del genere, fatta magari nella foga del fine settimana, o tra mille impegni gestiti nello stress dell’anno 2000!
Ognuno di noi percorre le sue vie…..tutti i giorni, per andare al lavoro, ma fortunatamente anche per andare in giro in montagna.
Le vie del paese hanno nomi importanti, famosi e doverosi…..le vie in montagna hanno un significato storico al pari delle prime, ma una fantasia che è seconda solo al Padreterno!
Ci sono nomi e sono troppi per ricordarle, che hanno un suono magico solo a nominarle, poi in alcuni casi un’importanza talmente grande, che un’eventuale “impresa” diventerebbe anche motivo di sano orgoglio!
L’alpinismo per il momento non è ancora finito nei libri di medicina, alla voce malattia, ma il sinonimo viene spesso usato per indicare una sindrome quasi pari a quella che assale i tossici; se la provi, entri in un tunnel da cui uscire diventa tanto duro quanto immaginare di fare il Pilone Centrale in giornata e solo, dopo quattro anni di inattività!
E la prima “pasticca”, in questo caso, te l’hanno data i tuoi genitori…..quando ti hanno fatto vedere la prima puntata di Heidi!!! Da lì è scattato qualcosa di magico, il Nonno (avrà avuto un nome sto cacchio di nonno!!!) che oggi verrebbe messo su Eva 3000 per il suo fascino e la sua saggezza!, non avrà fatto tante cose durante le puntate, ma ha vissuto proprio in un bel posto!….avrà pagato l’Ici, almeno fino a quando è durata?
La seconda pasticca te l’hanno ficcata in gola i tuoi amici!, che ti hanno portato in posti dove la prova del palloncino o i test arrivano, ma dopo cinque ore di cammino!
Insomma tutto è cominciato o fatto cominciare e poi tutti a dirti che è meglio che finisca, mannaggia….
“L’alpinista ha occhi diversi”, “l’alpinista è più buono…..ma poi ti accoltella al primo tornante se vai adagio!”, “l’alpinista è egoista e pensa solo a sé”.
E’ troppo un casino al quadrato; ovunque ti guardi c’è un problema; se esci, come minimo torni già tardi ovunque tu vada, se il tempo non è al massimo, sei un pazzo; se vai solo sei un incosciente! Se stai via due giorni sei senza il cervello, perché a casa ci sono “le pulizie che piangono la tua assenza”, o peggio le persone care che stanno in pensiero. Se porti anche loro, insorgono gli altri (dal prestinaio al socio dell’isola ecologica!), che ti danno del pistola senza ideali.
Se ti alzi oltre il “terzo meno”(III- ndr), ti senti la webcam sulla schiena e le palpebre di un migliaio di conoscenti che sbattono inferocite!
Se per caso ti capita qualche imprevisto, per sfiga o altro, puoi scrivere almeno tre frasi su un biglietto e scommettere che almeno una verrà citata al tuo ritorno! (fosse così il gioco del Lotto!?)….
Se decidi di portare qualche amico a camminare devi partire un anno prima per permettergli di entrare nel clima, poi devi stare attento a dove lo porti, perché potrebbe anche citarti in giudizio!.
Se non hai tempo e vai in solitaria da qualche parte, magari partendo all’alba e tornando quando gli altri partono, anche qui …..puoi tranquillamente evitare di scrivere le cose sul biglietto perché tanto le leggi specchiate negli occhi di quelli che incontri durante la tua discesa (e la loro salita!).
Se vai via tutte le domeniche sei un ateo! Ti stai allenando, e migliori, ma solo per andare prima dove un giorno bisognerà pur andare….almeno questo il pensiero di una persona su quindici!
E’ una malattia che ha una sola diagnosi, ma un migliaio di prognosi ……ma zero medicine! Magari è incurabile anche la pesca……ma vogliamo mettere?
Per imparare a gestire tutte queste cose insieme, bisognerebbe comprare la maglietta con la “S” sul petto e comunque sarebbe/è difficile in maniera uguale.
Chi riesce dovrebbe presentarsi al cancelletto di partenza dei prossimo Mondiali di Sci (categoria slalom!), visto che se si riprende, i suoi gesti sono simili allo spostamento dei paletti….il problema è che se non guardi, spesso il traguardo è in piena Tangenziale Ovest!!! Se arrivi lungo……rischi le penne.
Spesso è difficile anche da un punto di vista personale, emozionale, perché oggi in certi posti, se ci torni dopo tanto tempo, rischi la paralisi……vedi la metamorfosi, i ghiacciai si ritirano, rimane solo sfasciume, i sassi che hai lanciato da piccolo e che non hai più trovato, ti potrebbero raggiungere durante la salita!
Ci potremmo rimanere troppo male, con esaurimento ai blocchi di partenza.
Quando eri giovane (meglio, molto più giovane!) e volevi portare una ragazza in montagna, dovevi dirglielo sempre in assenza dei suoi genitori, soprattutto delle zie!, perché queste ultime dicevano: “Ma sei matta, ma lo sai che quello lì arrampica ed è matto!?”
….tu andavi a casa e ti misuravi la febbre per capire se c’era veramente qualcosa che non andava. Poi però era forse proprio la zia che voleva provare!!!!!!!!!!!!
Per andar via tranquilli dovremmo avere sempre una spedizione al seguito (neurologo, ortopedico, medico di base!).
Se c’è la neve devi rimanere in casa……davanti al camino (e se non ce l’hai….disegnatelo!!!!!!), perché fuori fa freddo, il malanno ha la spada acuminata e la valanga che ti ha cercato anche a “Chi l’ha visto”, finalmente ti ha trovato!!!!
Andar per monti è come vedere la parete bianca nel film “Zombi!!” di qualche anno fa; tu stai lì coi tuoi pensieri, ma sai che da un momento all’altro usciranno cento mani dalla parete, ognuna ti prenderà per il collo e ti ridurrà come uno straccetto, che rimarrà a terra coi suoi pensieri, in attesa che arrivi qualcuno col camice bianco a ritirarti, e sempre che non ti butti in pattumiera.
Se vai lontano sei un pirla! Ma questo è vero, perché il “pirla” è uno che gira….però è anche uno che crea cerchi “concentrici” sempre più ampi e quindi si sposta progressivamente dal centro, alla ricerca di nuove soluzioni, è in un certo senso un esploratore…..un artista che prima o poi si becca qualche epiteto maggiore rispetto al “pirla”.
Se quando sei fuori non chiami al telefono, parte la muta dei dobermanns; e guai a farlo una volta. Guai a telefonare una volta a casa; come minimo quando non chiami, hai tre aerei dell’Air Force che ti atterrano sul cofano appena ritorni e ti minacciano che la prossima volta lo faranno, ma sui mmaroni….e a motori accesi!.
Sei un Egoista, Invidioso, Competitor, Fankazzista, Pazzo……..ma com’è possibile??? Com’è possibile che si sia così in tanti?……
I vantaggi li elencheremo un’altra volta, ma questi sono comunque noti, almeno agli addetti ai lavori; quindi è inutile ricordarli, quasi a volersi giustificare di fronte all’evidenza.
Ti direbbero anche qui che non hai sale in zucca, che non hai il coraggio di stare zitto, che l’ultima deve essere la tua! Se andassi ancora a scuola, ti metterebbero un bel “tre in condotta!” e saresti richiamato coi genitori; ma che figura coi genitori!!!! Già i genitori! Anche loro ogni tanto rincarano la dose, per saggezza però… forse sono gli unici ad aver ragione; chissà.
E pensare che spesso è vero giusto il contrario: vai da qualche parte, incontri qualcuno (medici, avvocati, pezzi grossi), che ti sussurra il tuo stesso male, la tua stessa passione…….e ti dice: “fossi in te andrei in giro anziché venir qui a rompere il packaging”! tu capisci che è appena uscito dal tunnel e che tu devi stare attento a come parli, perché altrimenti gli arrechi una ricaduta e rischi il carcere!
Andiamo in montagna e spesso dobbiamo gridare in valle per avere l’eco, ma attenzione però, perché anche lì finisci per capire che sei veramente un “pirla” quando lo senti echeggiare in mezzo al nulla! E non c’è niente di peggio che sentire di persona quello che gli altri si dicono.
In definitiva, un gran casino, un dedalo da smatassare per tutta la vita! Uno sport complicatissimo, una passione da gestire con la bilancia dell’orologiaio; anche Diabolik avrebbe di che star male a muoversi tra questi mille dilemmi. Probabilmente chiederebbe di andare in pensione per qualche numero e scapperebbe non più in presenza dei commissari di polizia, ma delle edicole!
Comunque l’estinzione mi sembra che sia ancora lontana; a Quark ancora non se ne parla….e quando vai via, in questi posti, la gente certo non manca! Finché l’esercito dei pazzi è superiore al numero di quelli che vanno in giro cercando di utilizzare il camice bianco….beh si può ancora respirare.
Che fatica anche a scrivere tutte queste cose! Datevi al mare, comprate un pezzo di spiaggia…fino a quando qualcuno non comincerà a raccontarvi tante storie anche lì.
Quindi……quindi aspettiamo in edicola il manuale del rimedio.
Ciao à tuch.