Uscita del Corso SA1 2022:
- Domenica 13 febbraio ’22 dal Passo del Sempione;
- Cima: SpitzHorli mt. 2.736 MS
- Dislivello: 760 mt, con uno sviluppo di ca 6 km
- Note: neve super-lavorata dal vento e quasi totalmente assente in cima.
Finalmente Ciack si gira, buona la prima!
Era ora, sarà stata la voglia, ma non potevamo più rimandare e deludere le aspettative nostre e degli allievi dopo così tanto tempo senza la frequentazione dei Corsi. Tra mille dubbi e titubanze lecite oramai avevamo pigiato sul bottone “start”, senza tornare indietro. Dopo un biennio con una ‘roteatio pallis’ disumana ed una lontananza dai Corsi esageratamente lunga, dovevamo per forza riprendere, con l’entusiasmo e con i fatti.
Abbiamo accettato di buon grado il rischio che tutto potesse rompersi nuovamente, ma poi abbiamo gestito il flipper del covid e tutto il companatico: insert coin e niente tilt…..almeno sinora.
Anno strano quello che sta entrando: dopo quello trascorso con neve a go-go e niente possibilità di uscire, quest’anno tutti fuori, ma niente neve. Ormai è come se la stessa dicesse state in casa altrimenti non vi faccio visita.
Comunque a noi non ce ne frega nulla: abbiamo messo in cantiere un po’ di spese e, fra queste, anche quella di un cannone da neve per la Valle de Seveso (con acqua de-salinizzata!).
Oggi domenica 13 febbraio tutti in quota per il Corno dello Spritz, dove il brindisi è avvenuto senza la neve. Webcam del Sempione che ci ha aperto gli occhi sulla Cina di casa nostra per le Olimpiadi, sembrava di essere là: montagne verde-marrone e striscia di neve da percorrere per la medaglia. Qui la medaglia non te la regala nessuno e la faticaccia non cambia da un anno all’altro. In aggiunta un bel vento che ha sferzato per tutto il giorno sulle nostre facce.
Parecchia gente in giro sul tracciato, praticamente incontrati dalla mattina presto: pulmann all’autogrill, pulmann al Passo del Sempione e pulmann in cima. Praticamente migliaia di ciaspolatori inferociti per la cima…..meno male che la neve era poca. In altre circostanze, con una folla del genere, noi non saremmo mai arrivati in cima con il terreno devastato dalle ciaspole. Cinque anni fa avremmo dovuto cambiare vetta.
Comunque in cima c’è sempre spazio e noi ci siamo crogiolati ai -7° (percepiti -12°) e ci siamo goduti il panorama semplicemente fantastico che si gode da questo punto pulpito. Una corona di cime permettono di vedere montagne assolutamente imponenti e maestose stagliarsi nel cielo e finire nelle foto del telefono.
Pochi minuti e si rientra, il freddo è parecchio fastidioso e ci aspetta il campo Artva.
In realtà un paio di Gruppi lo saltano a piè pari, nonostante i manovali della Manovra di autosoccorso si sbraccino per fermarli. Niente, si scende praticamente sin quasi alle baite, senza vedere alcunché.
FranSor ci avvisa ben presto che abbiamo saltato tutto e quindi decidiamo di prendere in mano la situazione con un campo supplementare; il tempo di far vedere la manovra di ricerca del sepolto e poi via tutti verso l’auto.
In realtà la discesa è un bel divertimento, almeno sino a quando due di noi non finiscono in un dedalo di gobboni che nascondono un piccolo sentiero che conduce al Passo, non senza passare da una ‘condotta’ diretta su cascata (piccola, ma pur sempre fastidiosa in assenza di attrezzatura adeguata); le alternative sono poche: un salto di una decina di metri a 60° (fattibile probabilmente in derapage, oppure una mezza cengia con una cascata incombente sotto le chiappe). Si decide per quest’ultima e, dopo un breve ravanage, ci si rimette le pelli per portare la pellaccia nuovamente al Passo. Il resto è tutto chiacchiere & distintivo con una birretta in compagnia.
Tutto bene quel che finisce bene; buono l’approccio e la sensibilità dei piedi degli allievi. Let’s go….
Partecipanti: Simone, Emanuele, Gianni, Andrea, Stefano 1 e Stefano 2, Francesco, Anna, Mirko, Giuseppe, Luca, FrancescoS, Paolo e Patajean.
by Patajean®